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Home » HP Trio » Microplastiche nella carne animale, gli scienziati avvertono: dagli allevamenti al piatto

Microplastiche nella carne animale, gli scienziati avvertono: dagli allevamenti al piatto

Gli scienziati della Vrije Universiteit Amsterdam (VUA) hanno scoperto per la prima volta la presenza di microplastiche nella carne di manzo e di maiale

Camilla Prato
10 Luglio 2022
Gli scienziati hanno trovato microplastiche nel sanguie di bovini e suini e nei prodotti derivati che finiscono sulla tavola  degli essere umani

Gli scienziati hanno trovato microplastiche nel sanguie di bovini e suini e nei prodotti derivati che finiscono sulla tavola degli essere umani

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Per la prima volta è stata segnalata una contaminazione da microplastiche nella carne di manzo e di maiale, oltre che nel sangue di mucche e maiali degli allevamenti. Gli scienziati della Vrije Universiteit Amsterdam (VUA), nel loro studio sperimentale hanno trovato le particelle in tre quarti dei prodotti a base di carne e latte analizzati e in ogni campione di sangue. Le microplastiche sono state trovate anche in ogni campione di mangime in granuli analizzato, dimostrando una potenziale e importante fonte di contaminazione. I prodotti alimentari erano sigillati in confezioni di plastica, un’altra possibile via di inquinamento della carne stessa.

Le microplastiche sono state rintracciate anche nell’organismo umano

Gli effetti su animali e uomo

A marzo, i ricercatori della VUA hanno rilevato per la prima volta la presenza di microplastiche nel sangue umano. Ora, utilizzando gli stessi metodi, sono passati ad analizzare i prodotti animali che entrano nel nostro organismo, dagli allevamenti al piatto. La scoperta delle particelle nel sangue sia animale che umano dimostra infatti che queste possono viaggiare nel corpo e depositarsi sugli organi. L’impatto sulla salute umana o degli animali da allevamento è ancora sconosciuto, ma gli scienziati non nascondono la loro preoccupazione: le microplastiche causano danni alle cellule umane analizzate in laboratorio e le particelle di inquinamento atmosferico sono già note come agenti patogeni infiltrati nel corpo che provocano milioni di morti precoci all’anno. Ed è infine noto che anche alcuni animali selvatici sono danneggiati dalle microplastiche.

greenpeace microplastice
Una protesta di Greenpeace per le microplastiche trovate in mare

Dall’ambiente agli animali all’organismo umano

È ormai un fatto consolidato – purtroppo – che enormi quantità di rifiuti plastici vengano scaricate ogni giorno, ogni ora, nell’ambiente e che le microplastiche abbiano contaminato l’intero pianeta, dalla cima del Monte Everest agli oceani più profondi. Ma dai luoghi più estremi arrivano fin dentro il nostro corpo, perché le persone ‘consumano’ le minuscole particelle attraverso il cibo e l’acqua ingeriti ogni giorno, oltre a respirarle. “Attraverso le analisi del sangue si può scoprire la dose assorbita da tutte le diverse vie di esposizione: aria, acqua, cibo, eccetera”, ha detto la dottoressa Heather Leslie della VUA. “Quindi è molto interessante perché ci dice immediatamente cosa sta penetrando nel nostro organismo”. Lo studio pilota è stato condotto per valutare la presenza di microplastiche negli animali da allevamento, nella carne e nei latticini. “Dovrebbe servire da impulso per esplorare ulteriormente l’intera portata dell’esposizione e gli eventuali rischi ad essa associati”, ha aggiunto Leslie.

greenpeace microplastice
Ogni giorno migliaia di tonnellate di rifiuti plastici vengono scaricate nell’ambiente

Gli scienziati hanno analizzato 12 campioni di sangue di mucca e 12 di sangue di maiale, trovando in tutti microplastiche, tra cui polietilene e polistirolo. I 25 campioni di latte comprendevano prodotto proveniente dai cartoni dei supermercati, dalle cisterne delle fattorie e dalla mungitura a mano. Diciotto campioni, di cui almeno uno per tipo, contenevano microplastiche. Sette degli otto campioni di carne bovina e cinque degli otto campioni di carne suina erano contaminati. “Non è ancora noto se questi risultati comportino potenziali rischi tossicologici“, si legge nel rapporto. Gli animali da allevamento e la carne non sono ancora stati analizzati in altri Paesi, ma nel 2021 sono state segnalate microplastiche nel latte acquistato in Svizzera e nel latte di fattoria in Francia. Maria Westerbos della Plastic Soup Foundation, che ha commissionato la ricerca, ha dichiarato: “Con le microplastiche presenti nei mangimi per il bestiame, non sorprende che una netta maggioranza della carne e dei prodotti lattiero-caseari analizzati ne contenga. È urgente liberare il mondo dalla plastica nei mangimi per proteggere la salute del bestiame e degli esseri umani”.

 

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Instagram

  • Numerosi attori e musicisti di alto profilo si sono recati in Ucraina da quando è scoppiata la guerra con la Russia nel febbraio 2022. L’ultimo in ordine di tempo è stato l’attore britannico Orlando Bloom, che ieri ha visitato un centro per bambini e ha incontrato il presidente ucraino Volodymyr Zelensky a Kiev.

“Non mi sarei mai aspettato che la guerra si sarebbe intensificata in tutto il Paese da quando sono stato lì”, ha detto Bloom su Instagram, “Ma oggi ho avuto la fortuna di ascoltare le risate dei bambini in un centro del programma Spilno sostenuto dall’Unicef, uno spazio sicuro, caldo e accogliente dove i bambini possono giocare, imparare e ricevere supporto psicosociale”.

Bloom è un ambasciatore di buona volontà per l’Organizzazione delle Nazioni Unite per l’infanzia (Unicef). Il centro di Splino, che è uno dei tanti in Ucraina, offre sostegno ai bambini sfollati e alle loro famiglie, con più di mezzo milione di bambini che ne hanno visitato uno nell’ultimo anno.

La star hollywoodiana ha poi incontrato il presidente Zelensky, con cui ha trattato temi tra cui il ritorno dei bambini ucraini deportati in Russia, la creazione di rifugi antiatomici negli istituti scolastici e il supporto tecnico per l’apprendimento a distanza nelle aree in cui è impossibile studiare offline a causa della guerra. L’attore britannico aveva scritto ieri su Instagram, al suo arrivo a Kiev, che i «bambini in Ucraina hanno bisogno di riavere la loro infanzia».

#lucelanazione #lucenews #zelensky #orlandobloom
  • “La vita che stavo conducendo mi rendeva particolarmente infelice e se all’inizio ero entrata in terapia perché volevo accettare il fatto che mi dovessi nascondere, ho avuto poi un’evoluzione e questo percorso è diventato di accettazione di me stessa."

✨Un sorriso contagioso, la spensieratezza dei vent’anni e la bellezza di chi si piace e non può che riflettere quella luce anche al di fuori. La si potrebbe definire una Mulan nostrana Carlotta Bertotti, 23 anni, una ragazza torinese come tante, salvo che ha qualcosa di speciale. E non stiamo parlano del Nevo di Ota che occupa metà del suo volto. Ecco però spiegato un primo punto di contatto con Mulan: l’Oriente, dove è più diffusa (insieme all’Africa) quell’alterazione di natura benigna della pigmentazione della cute intorno alla zona degli occhi (spesso anche la sclera si presenta scura). Quella che appare come una chiazza grigio-bluastra su un lato del volto (rarissimi i casi bilaterali), colpisce prevalentemente persone di sesso femminile e le etnie asiatiche (1 su 200 persone in Giappone), può essere presente alla nascita o apparire durante la pubertà. E come la principessa Disney “fin da piccola ho sempre sentito la pressione di dover salvare tutto, ma forse in realtà dovevo solo salvare me stessa. Però non mi piace stare troppo alle regole, sono ribelle come lei”.

🗣Cosa diresti a una ragazza che ha una macchia come la tua e ti chiede come riuscire a conviverci?�
“Che sono profondamente fiera della persona che vedo riflessa allo specchio tutto i giorni e sono arrivata a questa fierezza dopo che ho scoperto e ho accettato tutti i miei lati, sia positivi che negativi. È molto autoreferenziale, quindi invece se dovessi dare un consiglio è quello che alla fine della fiera il giudizio altrui è momentaneo e tutto passa. L’unica persona che resta e con cui devi convivere tutta la vita sei tu, quindi le vere battaglie sono quelle con te stessa, quelle che vale la pena combattere”.

L’intervista a cura di Marianna Grazi �✍ 𝘓𝘪𝘯𝘬 𝘪𝘯 𝘣𝘪𝘰

#lucenews #lucelanazione #carlottabertotti #nevodiota
  • La salute mentale al centro del podcast di Alessia Lanza. Come si supera l’ansia sociale? Quanto è difficile fare coming out? Vado dallo psicologo? Come trovo la mia strada? La popolare influencer, una delle creator più note e amate del web con 1,4 milioni di followers su Instagram e 3,9 milioni su TikTok, Alessia Lanza debutta con “Mille Pare”, il suo primo podcast in cui affronta, in dieci puntate, una “para” diversa e cerca di esorcizzare le sue fragilità e, di riflesso, quelle dei suoi coetanei.

“Ho deciso di fare questo podcast per svariati motivi: io sono arrivata fin qui anche grazie alla mia immagine, ma questa volta vorrei che le persone mi ascoltassero e basta. Quando ho cominciato a raccontare le mie fragilità un sacco di persone mi hanno detto ‘Anche io ho quella para lì!’. Perciò dico parliamone, perché in un mondo in cui sembra che dobbiamo farcela da soli, io credo nel potere della condivisione”.

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  • Si è laureata in Antropologia, Religioni e Civiltà Orientali indossando un abito tradizionale Crow, tribù della sua famiglia adottiva in Montana. Eppure Raffaella Milandri è italianissima e ha conseguito il titolo nella storica università Alma Mater di Bologna, lo scorso 17 marzo. 

La scrittrice e giornalista nel 2010 è diventata membro adottivo della famiglia di nativi americani Black Eagle. Da quel momento quella che era una semplice passione per i popoli indigeni si è focalizzata sullo studio degli aborigeni Usa e sulla divulgazione della loro cultura.

Un titolo di studio specifico, quello conseguito dalla Milandri, “Che ho ritenuto oltremodo necessario per coronare la mia attività di studiosa e attivista per i diritti dei Nativi Americani e per i Popoli Indigeni. La prima forma pacifica di attivismo è divulgare la cultura nativa”. L’abito indossato durante cerimonia di laurea appartiene alla tribù della sua famiglia adottiva. Usanza che è stata istituzionalizzata solo dal 2017 in Montana, Stato d’origine del suo popolo, quando è stata approvata una legge (la SB 319) che permette ai nativi e loro familiari di laurearsi con il “tribal regalia“. 

In virtù di questa norma, il Segretario della Crow Nation, Levi Black Eagle, a maggio 2022 ha ricordato la possibilità di indossare l’abito tradizionale Crow in queste occasioni e così Milandri ha chiesto alla famiglia d’adozione se anche lei, in quanto membro acquisito della tribù, avrebbe potuto indossarlo in occasione della sua discussione.

La scrittrice, ricordando il momento della laurea a Bologna, racconta che è stata “Una grandissima emozione e un onore poter rappresentare la Crow Nation e la mia famiglia adottiva. Ho dedicato la mia laurea in primis alle vittime dei collegi indiani, istituti scolastici, perlopiù a gestione cattolica, di stampo assimilazionista. Le stesse vittime per le quali Papa Francesco, lo scorso luglio, si è recato in Canada in viaggio penitenziale a chiedere scusa  Ho molto approfondito questo tema controverso e presto sarà pubblicato un mio studio sull’argomento dalla Mauna Kea Edizioni”.

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Per la prima volta è stata segnalata una contaminazione da microplastiche nella carne di manzo e di maiale, oltre che nel sangue di mucche e maiali degli allevamenti. Gli scienziati della Vrije Universiteit Amsterdam (VUA), nel loro studio sperimentale hanno trovato le particelle in tre quarti dei prodotti a base di carne e latte analizzati e in ogni campione di sangue. Le microplastiche sono state trovate anche in ogni campione di mangime in granuli analizzato, dimostrando una potenziale e importante fonte di contaminazione. I prodotti alimentari erano sigillati in confezioni di plastica, un'altra possibile via di inquinamento della carne stessa.
Le microplastiche sono state rintracciate anche nell'organismo umano

Gli effetti su animali e uomo

A marzo, i ricercatori della VUA hanno rilevato per la prima volta la presenza di microplastiche nel sangue umano. Ora, utilizzando gli stessi metodi, sono passati ad analizzare i prodotti animali che entrano nel nostro organismo, dagli allevamenti al piatto. La scoperta delle particelle nel sangue sia animale che umano dimostra infatti che queste possono viaggiare nel corpo e depositarsi sugli organi. L'impatto sulla salute umana o degli animali da allevamento è ancora sconosciuto, ma gli scienziati non nascondono la loro preoccupazione: le microplastiche causano danni alle cellule umane analizzate in laboratorio e le particelle di inquinamento atmosferico sono già note come agenti patogeni infiltrati nel corpo che provocano milioni di morti precoci all'anno. Ed è infine noto che anche alcuni animali selvatici sono danneggiati dalle microplastiche.
greenpeace microplastice
Una protesta di Greenpeace per le microplastiche trovate in mare

Dall'ambiente agli animali all'organismo umano

È ormai un fatto consolidato - purtroppo - che enormi quantità di rifiuti plastici vengano scaricate ogni giorno, ogni ora, nell'ambiente e che le microplastiche abbiano contaminato l'intero pianeta, dalla cima del Monte Everest agli oceani più profondi. Ma dai luoghi più estremi arrivano fin dentro il nostro corpo, perché le persone 'consumano' le minuscole particelle attraverso il cibo e l'acqua ingeriti ogni giorno, oltre a respirarle. "Attraverso le analisi del sangue si può scoprire la dose assorbita da tutte le diverse vie di esposizione: aria, acqua, cibo, eccetera", ha detto la dottoressa Heather Leslie della VUA. "Quindi è molto interessante perché ci dice immediatamente cosa sta penetrando nel nostro organismo". Lo studio pilota è stato condotto per valutare la presenza di microplastiche negli animali da allevamento, nella carne e nei latticini. "Dovrebbe servire da impulso per esplorare ulteriormente l'intera portata dell'esposizione e gli eventuali rischi ad essa associati", ha aggiunto Leslie.
greenpeace microplastice
Ogni giorno migliaia di tonnellate di rifiuti plastici vengono scaricate nell'ambiente
Gli scienziati hanno analizzato 12 campioni di sangue di mucca e 12 di sangue di maiale, trovando in tutti microplastiche, tra cui polietilene e polistirolo. I 25 campioni di latte comprendevano prodotto proveniente dai cartoni dei supermercati, dalle cisterne delle fattorie e dalla mungitura a mano. Diciotto campioni, di cui almeno uno per tipo, contenevano microplastiche. Sette degli otto campioni di carne bovina e cinque degli otto campioni di carne suina erano contaminati. "Non è ancora noto se questi risultati comportino potenziali rischi tossicologici", si legge nel rapporto. Gli animali da allevamento e la carne non sono ancora stati analizzati in altri Paesi, ma nel 2021 sono state segnalate microplastiche nel latte acquistato in Svizzera e nel latte di fattoria in Francia. Maria Westerbos della Plastic Soup Foundation, che ha commissionato la ricerca, ha dichiarato: "Con le microplastiche presenti nei mangimi per il bestiame, non sorprende che una netta maggioranza della carne e dei prodotti lattiero-caseari analizzati ne contenga. È urgente liberare il mondo dalla plastica nei mangimi per proteggere la salute del bestiame e degli esseri umani".  
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