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La paladina delle diversità al cinema: Michelle Yeoh (Ansa)
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Un momento del galà “Woman in Motion Awards” (Ansa)
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Michelle Yeoh, attrice originaria della Malesia, guida la carica di una generazione di asiatici cui finalmente Hollywood presta attenzione (Ansa)
La paladina delle diversità al cinema
60 anni, tanti film d'azione tra cui “Avatar” e d'autore come “La tigre e il dragone” e “Memorie di una geisha”, Michelle Yeoh, attrice originaria della Malesia guida la carica di una generazione di asiatici cui finalmente Hollywood presta attenzione. “Gli artisti asiatici sono stati ignorati per troppo tempo, ma sono fiduciosa per il futuro” dice l’attrice ritirando il premio che nel 2022 andò a Viola Davis.![cannes-cinema-parita-yeoh](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/Screenshot-2023-05-22-173338.png)
L'attrice malese Michelle Yeoh, già vincitrice dell'Oscar per “Everything Everywhere All at Once”, si aggiudica il premio "Woman in Motion"
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La top model, attrice e attivista polacca Anja Rubik (Instagram)
Parità dei sessi ancora lontana nell’industria del cinema
Il galà “Woman in Motion Awards” è indubbiamente una serata serata glamour e di talenti ma anche un’occasione per riflettere sul ruolo delle donne nel cinema. E parlando della rappresentanza femminile nel settore, la parità dei sessi è ancora lontana. “È un'industria ancora molto dominata dagli uomini” è il parere dell’attrice e modella polacca Anja Rubik, sempre in prima fila quando si parla di diritti delle donne (e non solo). “Ci dimentichiamo di quanto sia importante il cinema, dell'enorme impatto che ha sulla società, sul nostro punto di vista di vedere il mondo, ed è così importante che le donne ne facciano parte perché siamo la metà del Pianeta, siamo la metà della popolazione ed è così importante raccontare storie di donne e raccontare storie da un punto di vista femminile” sostiene ancora la polacca.![cannes-cinema-parita-yeoh](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/Snapinsta.app_336010330_229355532989944_5143412087532340795_n_1024.jpg)
ulie Gayet, attrice francese e moglie dell'ex presidente della Repubblica François Hollande (Instagram)
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L'attrice Salma Hayek insieme al marito Francois-Henri Pinault, capo di Kering (Instagram)
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Un momento del Kering Women in Motion Award dello scorso anno quando il premio andò a Viola Davis
Kering Women in Motion Award: tutte le premiate
L'impegno di Kering nei confronti delle donne è una delle priorità del Gruppo. Con la sua Fondazione dal 2008 combatte la violenza contro le donne in tutto il mondo, e porta avanti una politica interna basata su diversità, parità e uguaglianza di genere. Nel 2015 Kering ha fondato il programma Women in Motion per evidenziare le disuguaglianze nel campo della cultura e le arti e cambiare le percezioni. Dalla sua nascita, il Kering Women in Motion Award ha premiato Jane Fonda (2015), Geena Davis e Susan Sarandon (2016); Isabelle Huppert (2017). Poi, ancora Patty Jenkins, la regista di “Wonder Woman” (2018); Gong Li nel 2019, Salma Hayek nel 2021 e Viola Davis nel 2022.![cannes-cinema-parita-yeoh](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/Snapinsta.app_347866929_757152542556883_870756654332153690_n_1024.jpg)
Isabelle Huppert ha ricevuto il Kering Women in Motion Award nel 2017 (Instagram)
A Cannes la protesta contro l'invasione dell'Ucraina
Una protesta contro l’invasione russa dell’Ucraina è andata in scena domenica 21 maggio, alla 76esima edizione del Festival del cinema in corso a Cannes. Protagonista una giovane donna che, vestita in un lungo abito con i colori giallo-blu della bandiera ucraina, ha estratto dalla propria scollatura due sacche di sangue finto che si è fatta colare addosso, prima di essere allontanata dagli addetti alla sicurezza.![cannes-cinema-parita-yeoh](https://luce.lanazione.it/wp-content/uploads/2023/05/Snapinsta.app_348655153_1406177990182961_1676630667753886637_n_1024.jpg)
La donna che ha protestato contro l'invasione russa in Ucraina (Instagram)