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Everything Everywhere All at Once, l'attrice Michelle Yeoh è la prima donna asiatica candidata agli Oscar

La protagonista del film da undici nomination: "Quando sono arrivata a Hollywood mi hanno detto ‘sei una minoranza’. E invece sono qui"

di GIOVANNI BOGANI -
28 gennaio 2023
Michelle Yeoh nel film "Everything Everywhere All at Once"

Michelle Yeoh nel film "Everything Everywhere All at Once"

E’ il film che ha fatto man bassa di nomination agli Oscar: undici, un visibilio. È il film che potrebbe soffiare a Steven Spielberg e al suo "The Fabelmans" l’Oscar per il miglior film, il prossimo 12 marzo, quando si aprirà il sipario sulla 95° edizione degli Academy Awards. Ed è un film che fa la storia: porta la prima donna asiatica a essere candidata all'Oscar come miglior attrice. È un film che vede protagonista una donna, un’immigrata, interpretata da una straordinaria Michelle Yeoh. E che vede tornare sullo schermo, irriconoscibile e formidabile, il talento di Jamie Lee Curtis. Ma andiamo con ordine. E avvertiamo gli spettatori che, dal prossimo 2 febbraio, questo film – che è stato il fenomeno cinematografico del 2022, nonché campione di incassi negli Stati Uniti – tornerà nelle sale italiane con "I Wonder".
La locandina del film

La locandina del film

Il titolo è "Everything Everywhere All at Once". Più o meno, suona come "Tutto in ogni dove, tutto insieme". Complicato da ricordare: ma una volta visto, il film non te lo dimentichi più. È un film folle, entusiasmante, delirante. Su una donna che deve fare la dichiarazione dei redditi. Una signora cinese dalla faccia qualunque, che gestisce una lavanderia a gettoni. Con una figlia adolescente, omosessuale, un matrimonio ai titoli di coda e un controllo fiscale che la attende… Da lì, parte un film vertiginoso, che è insieme black comedy, fantascienza, film di arti marziali, persino una storia d’amore. Una lucidissima follia, con la protagonista che viene risucchiata da un mondo a un altro, grazie al "salto fra universi", e ritrova delle versioni di se stessa differenti, delle vite possibili, diverse dalla propria. E scoprirà che la triste donna dal matrimonio finito, che gestisce una lavanderia a gettone, non è che la più triste, quella finita peggio, di tutte le versioni possibili di se stessa. Il film vola da una vita possibile a un’altra. Un film imprevedibile in ogni momento. E alla fine, questo film che mette insieme fantascienza, arti marziali, giochi con il multiverso, si rivela, nel profondo, la storia dell’amore di una madre per sua figlia, la figlia queer le cui scelte la madre fatica ad accettare. È la distanza fra le generazioni, fra i modi di intendere la vita di una madre e di una figlia, il vero spazio interstellare da attraversare.
Una scena del film "Everything Everywhere All at Once"

Una scena del film "Everything Everywhere All at Once"

Ad interpretare la madre, Michelle Yeoh, una delle più grandi star del cinema asiatico d’azione, protagonista de "La tigre e il dragone" di Ang Lee. È entrata nella storia, prima donna asiatica candidata all’Oscar come miglior attrice. È stato un grande momento, quello delle nominations, per la rappresentazione asiatica a Hollywood. Michelle Yeoh, con grande umiltà, ha dichiarato: "Quello che mi ha permesso di essere qua oggi è stata una battaglia incredibile. Guardate la mia faccia: quando sono arrivata a Hollywood mi hanno detto ‘sei una minoranza’. E invece sono qui, un sogno che si realizza. Ringrazio i Daniels, i registi del film, che hanno avuto il coraggio di scrivere la storia di una donna molto ordinaria, un’immigrata asiatica, una madre, una figlia". L'attrice, inoltre, ha aggiunto: "Mi è stato fatto il dono di poter interpretare questa donna che risuonava così profondamente in me, e con tante altre persone. Perché alla fine dei conti, in qualunque universo si trovi, questa donna non fa altro che lottare per amore, lottare per la sua famiglia".