Anche Emma si ferma. Non per problemi di salute o per un fatto particolare, ma semplicemente per concedersi un po’ di riposo. Dopo i prossimi due concerti, domani a Roma e il 17 a Bari, “mi fermo. Ho bisogno di dormire, di fare cene con gli amici, di respirare e di godermi quello che è accaduto dall'uscita del disco in poi”.
Un momento per me
La cantante si prende una pausa per ricaricare le pile e dedicarsi a tutte quelle piccole (ma essenziali) cose – il dormire, il vedere gli amici – che ci sono giù dal palco, a riflettori spenti, messi in pausa per il tour. La vita va avanti, tra un concerto e l’altro, ma a volte è necessario uno stop per godersi al meglio il momento appena trascorso insieme alle persone care.
Dalle pagine del Corriere della sera, dopo il concerto al Forum di Assago, il primo dei tre palazzetti che concludono il progetto “Souvenir”, Emma lancia un messaggio importantissimo: mette se stessa e il suo benessere al primo posto, prima di qualsiasi impegno, anche il più importante e prestigioso che possa avere. Nemmeno l'eventuale chiamata di Carlo Conti per Sanremo 2025 la farebbe cambiare idea: "Non ce la faccio proprio. Ho bisogno di un momento per me”.
Prima di lei, nei giorni scorsi avevano fatto dichiarazioni simili anche altri artisti, come Angelina Mango, Samuele Bersani e Piero Pelù, entrambi per problemi di salute, e prima, allargando lo sguardo all’estero, anche Adele aveva annunciato “una lunga pausa” dai live.
Il linguaggio dei rapper
Un passaggio dell’intervista riguarda le collaborazioni con i rapper, a volte criticati per il linguaggio sessista. "Sul rap ci vuole uno sguardo più aperto. Come il pop ha le sue linee guida, anche il rap ha un suo immaginario che è fatto di testi forti e scomodi ma dietro ci sono persone perbene: alla musica si deve lasciare libertà di espressione. Puntiamo il dito contro i rapper, ma i problemi sono altrove".
I diritti delle donne limitati
La cantante salentina si sofferma anche sull’attualità, con le elezioni americane alle spalle e l’avvicinarsi del 25 novembre, Giornata internazionale contro la violenza di genere. Sui diritti delle donne, in particolare sull’aborto, Marrone afferma decisa: “Fingiamo di vivere in una società emancipata ma torniamo indietro. Ci scandalizziamo per il burqa perché ha un impatto visivo immediato, ma anche da noi ci sono limiti alla libertà delle donne. Oppure pensiamo alla legge che ha reso crimine universale la gestazione per altri quando la nascite sono pari a zero e i single non possono adottare. Le donne pagano più di tutti”, conclude l'artista.