“Free love: liberati dalle paure e amati. L’invito è rivolto a tutti. Ai ragazzi, perché possano modellare il proprio futuro, senza la paura di sbagliare. Agli adulti, perché c’è sempre tempo per riprendere in mano la propria vita e cambiarla. ‘Free love’ rivendica la libertà di amare se stessi e gli altri, perché amare è un diritto. Amare senza pregiudizi, violenza e discriminazioni. Ogni persona è libera di essere ciò che è, di amare chi desidera. Un modo di amare che non ammette possesso o prevaricazione e che guarda alla diversità come ricchezza”.
La pensano così i Negramaro, che lanciano “Free love”, il loro nono album in studio, ricco di resilienza, ritmo, voglia di reagire e di libertà (espressiva e non). Un lavoro dedicato all’amore, ma nell’accezione più pura e ancestrale del termine e, come si faceva negli anni ‘60 e ‘70, si sprona la forza, la fiducia, il coraggio di uscire dalla comfort zone ed essere protagonisti ed essere se stessi. Come in un riuscito concept album, in “Free love” non si censura insomma il sapore dell’amaro, che svela la fragilità e l’inquietudine, ma si invita all’azione, non solo come risposta alle avversità, ma come spinta per sognare, per sperare e per tornare a splendere.
“È un po' come se fosse uno spaccato sugli ultimi anni di Negramaro – spiega Giuliano Sangiorgi –. Fra amicizie, contaminazioni, condivisioni, è stato inevitabile racchiudere tutto in un disco che, visto anche il periodo che viviamo, accanto ad amore e libertà, mette in primo piano anche una terza parola magica, che è pace”. L’album, che è stato registrato a Berlino negli storici Hansa Studios (famoso per aver ospitato gli U2, David Bowie, i Depeche Mode, Iggy Pop e tanti altri artisti) è composto da 12 tracce, di cui 8 brani in collaborazione con Aiello, Malika Ayane, Elisa, Niccolò Fabi, Tiziano Ferro, Fabri Fibra, Jovanotti, JJ Julius, mentre gli altri 4 vedono protagonista solo la band salentina.
Giuliano, con questo disco avete avuto il coraggio di misurarvi col concetto di libertà? “È stato così naturale: è un po' come se fosse uno spaccato sugli ultimi anni dei Negramaro. È stato insomma inevitabile racchiudere tutto, fra amicizie, contaminazioni, condivisioni, in un disco”.
Nonostante i tempi che viviamo, alla fine non è che si sentano tante canzoni che li commentano. Voi l'avete fatto parlando però la vostra lingua? “Credo che sia importante farlo. Da un lato sottolinei la coerenza di una band che, anche se ha alle spalle quasi trenta anni di musica, è composta da musicisti ancora abbastanza giovani e reattivi. Essere un gruppo ci mantiene giovani perché ci permette di guardare alla contemporaneità nella maniera giusta. Non è che abbiamo imparato a essere liberi nell'ultimo disco, è un principio che caratterizza da sempre la nostra vita insieme, per cui chiunque si avvicini a noi si sente libero a sua volta”.
Come sono nate le tante collaborazioni che impreziosiscono il disco? “Da amicizie e legami artistici che durano nel tempo. Ho sentito come un privilegio cantare con Tiziano Ferro: non si sentiva così a polmoni e a cuore aperto da una vita, e cantando insieme ‘Solo se sbagli’ io sento una libertà mia e sua senza uguali, come anche con Niccolò Fabin e tutti gli altri gli ospiti. Tutto rientra in un non schema: ci piace, lo facciamo, è successo, succede la musica, succede la vita e sono successe le nostre canzoni. Cantare insieme a tanti amici, in questo Free love è contagiosa, questo amore libero, questo amore assoluto sicuramente è stato contagioso per tutti anche per noi sei Negramaro. Noi continuiamo a educarci alla libertà, ogni disco è stato sempre un piccolo passo in avanti verso una libertà più grande di dire le cose e di saperle dire in una maniera più giusta e rispettosa”.
E oggi lo fate anche con un sound più grintoso? “Dopo tanta sperimentazioni siamo tornati al rock delle origini, che ha caratterizzato anche i primi singoli del disco. Free love, nonostante sia un back to the roots, è anche un back to the future. Cioè è un po' un ritorno al futuro anche nell'accezione della costruzione del disco. Oggi gli album, lo sappiamo benissimo, sono un po' la somma di tanti singoli usciti prima. Anche noi non siamo stati fermi dal 2020, dall’album Contatto ad oggi. Abbiamo avuto proprio la necessità di esprimere le nostre nuove canzoni come fanno oggi le nuove generazioni musicali. In realtà abbiamo sempre avuto chiaro che questo nostro nono sarebbe stato un concept album. Ma, poi siamo sempre stati attenti alla contemporaneità e sono usciti singoli come ‘Fino al giorno nuovo’ con Fabri Fibra e, per i vent'anni dei Negramaro, ‘Diamanti’ con Elisa e Lorenzo Jovanotti. Adesso, con ‘Marziani’ sono ripartiti i singoli e ci sono tante altre canzoni bellissime, una con Aiello che è lenta, “Direi di sì” con Malika Ayane. Quindi alla fine avendo preso atto di come pubblicano le nuove generazioni, alla fine ci siamo trovati di fronte ad un album di 12 singoli e per noi questo è un grande onore perché guardando al futuro e guardando al passato riesci comunque a tirarne le somme nella maniera più giusta ed idonea”.
Il viaggio live dei Negramaro continua. Da settembre 2025 la band tornerà ad esibirsi nei palasport con un
nuovo tour che toccherà tutte le principali città italiane.