Nella Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne, si leva anche la voce di due star assolute: Sharon Stone e Angelina Jolie. Entrambe a Torino, ospiti del TFF il Torino Film Festival, che ha consegnato loro la Stella della Mole, le due attrici hanno parlato a distanza di pochi minuti l’una dall’altra. “Quello della violenza sulle donne è un problema enorme, e non si possono lasciare le donne da sole, a lottare per i loro diritti”, dice Sharon Stone. “Anche gli uomini, gli uomini giusti, devono prendere parte a questa battaglia, e non voltare lo sguardo quando vedono uomini prevaricatori e prepotenti. Devono tenerli lontani dalle loro mogli, dalle loro figlie. Nessuno può chiudere gli occhi”.
“E’ importante proteggere le persone più vulnerabili”, aggiunge Angelina Jolie. “Tutti: uomini, donne, bambini. Ma è indubbio che chi subisce maggiori violenze ed abusi siano le donne. Anche a causa delle guerre, che si stanno ‘normalizzando’ in tutto il mondo”, continua Jolie, che da tempo con il suo lavoro da regista esplora i temi della innocenza violata. Lo fa anche con l’ultimo film da regista, Senza sangue, che ha presentato al TFF in anteprima europea, tratto da un romanzo di Alessandro Baricco e interpretato da Salma Hayek.
Celebre è il QI, il quoziente di intelligenza, di Sharon Stone: 145, categoria genio, tale da permettere di rientrare nei criteri del Mensa, l’associazione mondiale dei supergeni. “Mi hanno sempre detto che è un peso, essere intelligenti, per una donna. E perché mai dovrebbe esserlo? Se ho un pene l’intelligenza è una qualità, e se ho una vagina è un peso?”. E usa proprio le due parole indicate.
“Quando ho fatto Basic Instinct ¬– prosegue – mi hanno pagato 500mila dollari. Michael Douglas, il coprotagonista maschile di quel film, fu pagato 14 milioni. Lì capii che c’era qualcosa di profondamente ingiusto nell’industria del cinema, e in tutto il mondo. Così, per il film successivo, decisi di diventare anche produttrice della pellicola, così avrei potuto entrare meglio nella parte economica e creativa. E ingaggiai due ragazzi sconosciuti. Uno veniva dall’Australia e si chiamava Russell Crowe; l’altro non aveva ancora vent’anni e si chiamava Leo DiCaprio. Vedete che le donne non sono tanto tonte”.