Vicoli della cultura dedicati alle donne resilienti: un angolo di bellezza nascosta a Napoli

I ritratti sono opera delle artiste Trisha Palma e Giulia Pagano, in collaborazione con l’Associazione Vicolo della Cultura. Un modo per restituire la giusta attenzione ai quartieri popolari della città, attraverso i valori della parità di genere e dell’anti-camorra

di DOMENICO GUARINO
23 marzo 2024
Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)

Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)

Frida Kahlo, Michela Murgia, Rita Levi Montalcini, Artemisia Gentileschi. Ma anche Maddalena Cerasuolo, la partigiana che salvò il ponte della Sanità dalle bombe naziste durante le Quattro Giornate di Napoli, Guerriera Guerrieri, che salvò il materiale librario napoletano durante la Seconda Guerra Mondiale. E naturalmente Matilde Serao, la prima donna italiana ad aver fondato e diretto un quotidiano.

I ritratti delle donne leggendarie

Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)
Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)

Sono le straordinarie donne che con i loro ritratti campeggiano da qualche tempo nel Vicoletto Donna Regina, in un angolo nascosto di via Duomo a Napoli, che è diventato il palcoscenico di una rivoluzione culturale trasformandosi in “Vicolo delle Donne Resilienti”. I ritratti sono opera delle artiste Trisha Palma e Giulia Pagano che hanno lavorato in collaborazione con l’Associazione Vicolo della Cultura che intende replicare quanto già fatto, in forme diverse, nel rione Sanità. “Il vicolo, ora un piccolo faro di speranza, si anima con i ritratti di donne leggendarie  spiega Maria Prisco, presidente dell'associazione –, donne che hanno cambiato la storia con il loro coraggio, la loro intelligenza e la loro forza indomabile”.

Le edicole culturali 

Il progetto ha l’ambizione di fare del Vicolo delle Donne Resilienti un crocevia di scambio culturale e un punto di riferimento nazionale per la parità di genere. E così, le caratteristiche edicole culturali, già spuntate nel lo spazio dedicato nel Rione Sanità, saranno un punto di riferimento per gli amanti dei libri, promuovendo lo scambio di volumi e di esperienze. “Questo progetto è un grido di speranza e una dimostrazione della forza indomita di Napoli, una città che, nonostante le sfide, continua a lottare, a sognare e a creare, resistere” sostiene Davide D’Errico, fondatore del progetto Vicolo della Cultura.

Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)
Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)

Mentre Roberto Calise, responsabile delle Relazioni Istituzionali di FlixBus italia (partner del progetto) si dice felice “di supportare un’iniziativa di giovani artisti e associazioni per restituire ai valori dell’anti-camorra e della parità di genere un angolo dimenticato di questa splendida città”.

“Napoli – aggiunge Calise – è una destinazione cruciale nel nostro network che sta vivendo una nuova stagione di turismo e attenzione internazionale, unica meta italiana fra le prime cinque destinazioni costiere del continente collegate dai nostri bus”.

L’impegno per restituire bellezza ai quartieri popolari

Vico Donnaregina è il terzo vicolo della cultura a Napoli e il primo dedicato alle donne resilienti, dopo via Montesilvano e vico Buongiorno, due luoghi confiscati alla camorra e rigenerati attraverso i libri, l’arte e la cultura, attraverso biblioteche all’aperto e murales dai colori raggianti. “Napoli è una città faticosa – aggiunge Davide D’Errico –. Ci sono le grandi piazze su cui i riflettori sono accesi (mi viene da pensare a Piazza del Plebiscito o ai grandi Musei Nazionali che sono i veri salotti della città), ma proprio affianco, attaccati, ci sono i quartieri popolari, i vicoletti dimenticati.

Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)
Il vicolo delle donne resilienti (Facebook / Paola Di Girolamo)

Perché Napoli un po’ vive di questi contrasti, no? Il ‘Vicolo della cultura’ nasce proprio da qui: dall’idea di riscoprire l’identità di ciascuno di questi posti, riscoprirne la vocazione e restituire loro bellezza, colore e speranza. Questo progetto comune vuole dimostrare che ci sono tanti giovani che si interessano ai loro territori, che non scappano, che vogliono cambiare le cose, che possono ricolorare un posto dove prima c’era grigio”.

Lo stesso caffè letterario che si occupa della riqualifica del vicolo e della curatela dei libri – A&M Bookstore – ha subito un danneggiamento nel 2020. I proprietari Anna Minucci e Andrea Ambrosino non hanno, però, permesso allo sconforto di prevalere sulla forza propositiva di un progetto culturale, che purtroppo fa ancora più fatica a resistere in quei luoghi che sembrano dimenticati da tutti, ma solo fino a quando la solidarietà dei napoletani non arriva a ristabilire il bene e l’empatia.