Atlete trans tra divieti e mancanza di regole. Mentre scatta il
divieto per le cicliste che hanno affrontato la riassegnazione di genere di partecipare a eventi femminili del calendario Uci, arriva la notizia che alle Paralimpiadi 2024
ogni sport deciderà da sé per quanto riguarda gli atleti trans. Il mondo della sport prova ad adeguarsi e stare al passo con le nuove realtà, come appunto gli atleti che hanno affrontato la
riassegnazione di genere. Ma ancora non c’è uniformità. E ciò rischia di creare confusione e, pure, discriminazione.
L'Uci, Unione ciclistica internazionale, vieta alle donne che hanno affrontato la riassegnazione di genere di prendere parte alle competizioni femminili (Instagram)
Atlete trans: stop alla partecipazione a gare femminili
Nel mondo delle due ruote, proprio da oggi,
17 luglio, alle cicliste che hanno effettuato la transizione dopo la pubertà (maschile)
è vietato partecipare agli eventi femminili inserite nei calendari internazionale dell'Unione ciclistica internazionale (Uci)
in tutte le categorie e in tutte le discipline. Per le manifestazioni internazionali master, la categoria maschile viene rinominata “
Men/Open” e qualsiasi atleta che non soddisfi le condizioni per la
partecipazione alle gare femminili viene ammesso senza restrizioni.
La transgender Austin Killips, la prima (e ora unica) ad aver vinto una competizione Uci (Instagram)
Il comitato direttivo dell’Uci, seguendo quando già decretato dalla
federazione inglese, fa sapere di aver preso atto dello stato delle
conoscenze scientifiche, come la non conferma che almeno
due anni di terapia ormonale di affermazione del genere con una concentrazione target di testosterone plasmatico di 2,5 nmol/litro siano sufficienti per eliminare completamente i benefici del testosterone durante pubertà maschile. Inoltre, sempre secondo l'Uci, “allo stato attuale delle conoscenze scientifiche, è anche impossibile escludere la possibilità che
fattori biomeccanici come la forma e la disposizione delle ossa degli arti possano costituire un vantaggio duraturo per le cicliste che hanno fatto la transizione di genere”.
David Lappartient, presidente dell'Uci (Wikipedia)
Per questo la Federazione ciclistica mondiale lascia speranze per il futuro: “Le nuove regole potrebbero cambiare in futuro con
l'evolversi delle conoscenze scientifiche”. “Come sport agonistico, attività per il tempo libero o mezzo di trasporto, il nostro è un mondo aperto a tutti, comprese le persone in transizione di genere che incoraggiamo, come tutti gli altri, a prenderne parte” dichiara il presidente dell'Uci e neoeletto presidente del Comitato olimpico francese,
David Lappartient. “L’Uci rispetta e sostiene pienamente il
diritto degli individui di scegliere il sesso che corrisponde alla loro identità di genere, qualunque sia il sesso loro assegnato alla nascita” aggiunge.
Giochi Paralimpici di Parigi 2024: ogni sport sceglie le regole
Ai
Giochi Paralimpici di Parigi 2024 saranno i
singoli sport a decidere i criteri di partecipazione delle atlete transgender agli eventi femminili.
Valentina Petrillo condivide il successo sui social
E’ quanto ha deciso il
Comitato Paralimpico Internazionale. L'italiana
Valentina Petrillo è diventata
la prima atleta apertamente transgender a vincere una medaglia a un evento mondiale di atletica paralimpica la scorsa settimana nei 400 metri T12 femminili e si è anche qualificata per la finale dei 200 metri T12. Petrillo, 49 anni, è nata con una disabilità visiva ed è idonea per la competizione
World Para Athletics in base alla regola che consente alle donne transgender di competere purché siano legalmente riconosciute come donne. Ma la maggior parte dei principali organi di governo dello sport ora ha
linee guida specifiche per quanto riguarda i limiti di testosterone o, come avviene nell'
atletica internazionale, nel
nuoto e nel ciclismo, hanno scelto di
bandire completamente le donne transgender se hanno superato la pubertà maschile. “Dal punto di vista del Comitato Paralimpico Internazionale abbiamo permesso agli
sport individuali di stabilire le proprie
regole in termini di transgender”, dichiara alla Bbc il presidente.
Andrew Parsons, presidente del Comitato Paralimpico Internazionale
“Quindi queste regole possono essere diverse da sport a sport. Alcuni stanno arrivando con posizioni diverse, quindi non sono sorpreso dalle ripercussioni” prosegue. E spiega: “Abbiamo sempre saputo che non era una questione di se, è una questione di quando. Tuttavia, stiamo monitorando ciò che sta accadendo nel mondo dello sport in generale.
La scienza deve essere il principio guida”. Per Parsons “la popolazione che sta facendo o ha fatto il cambio di genere
sta crescendo. Dobbiamo assicurarci di offrire loro opportunità sportive, ma anche proteggere le atlete”.