Brutta
sconfitta quella rimediata dagli
azzurri in
Nations League contro la corrazzata
Germania per
5-2. Dominio totale dei tedeschi, che solo nel finale allentano un po' la pressione regalandoci l'
unica gioia della serata permettendo al
giovane calciatore Gnonto di segnare la
rete che lo rende il più
giovane marcatore della nazionale.
Wilfried Gnonto, attaccante dello Zurigo e della Nazionale italiana
Il sorriso di un bambino con il pallone: così il predestinato Gnonto
La vita calcistica di Willy è iniziata nel campetto sotto casa, vicino alla parrocchia, poi a 6 anni è entrato nella
Scuola Calcio del Baveno, allenato da Rino Molle. Il fondatore del club,
Massimo Zacchera, parla così di lui: "
La sua forza era ed è quella di entrare e uscire sempre dal campo con il sorriso. Fin da bambino, con il pallone tra i piedi, non era mai emozionato o impaurito dallo sfidare chi aveva 2-3 anni più di lui. In Nazionale a Bologna ha giocato come nella categoria Piccoli Amici: si è fatto scivolare tutto addosso e ha pensato solo a dimostrare le sue qualità". Il padre
Noël era attaccante a livello dilettantistico, la mamma atleta, faceva i 100 metri. "Willy era incontenibile da bambino. Già irrefrenabile quando a
2-3 anni usava il salotto di casa come un campo da calcio. Per questo mio marito lo ha portato all’oratorio: voleva farlo stancare e salvaguardare la tv e i mobili": racconta la mamma. Prima ha giocato nel
Suno, club della
galassia Inter, poi a 9 anni, il trasferimento a Milano. Il padre racconta così il passaggio nel
calcio che conta: "Chilometri da percorrere ogni giorno diventarono cento all’andata e altrettanti al ritorno. Con conseguenti sacrifici per Willy, che mangiava durante il viaggio un panino preparato dalla mamma la mattina, e per la famiglia. Cinque giorni la settimana avanti e indietro da Milano era un
bello stress e non ce la facevamo più. Per fortuna l’Inter dopo qualche anno ci ha aiutato mandando a Meina, una ventina di chilometri da casa nostra, un pulmino che lo accompagnava al campo di allenamento e lo riportava lì." Dopo il primo
lockdown, ha firmato con il
Zurigo, squadra dove tutt'ora gioca anche se le voci di
calciomercato per un ritorno in Italia sono sempre più frequenti.
Il giovane Gnonto quando indossava la maglia dell'Inter
L'unica luce in una serata da dimenticare
L'entusiasmo dei giovani il coraggio di Mancini è il punto dal quale bisogna ripartire. L'Italia del domani va costruita dando fiducia a chi ha bisogno di tempo per emergere e tornare grande. In questo contesto il goal di Gnonto fa ben sperare. Infatti nessuno, prima di lui, ha
timbrato il cartellino così presto, ad appena
18 anni, 7 mesi e 9 giorni. Prima che si sbloccasse l'attaccante dello Zurigo, alla voce '
goleador più giovane della storia azzurra' si leggeva il nome di
Bruno Nicolè, che nel 1958 segnò alla Francia all'età di 18 anni, 8 mesi e 16 giorni. La sua avventura con l'Italia si chiuse con appena 8 apparizioni, l'auspicio è che Gnonto possa invece diventare un pilastro del nuovo corso. Dopo la partita di ieri sera ha rilasciato un'intervista dove sembra avere già la stoffa di un
veterano: "Il gol non mi serve a niente. Dopo una sconfitta del genere che a segnare sia stato io o un compagno non cambia il sentimento. E’ stata una gara difficile, loro hanno semplicemente dimostrato di essere più forti e avanti di noi. Rispetto all’andata è stata una partita totalmente diversa, hanno mosso meglio la palla e noi abbiamo corso per molto tempo a vuoto. Abbiamo tanto da lavorare".