Lia Thomas rompe il silenzio: "La transizione non mi serve a vincere ma a essere felice"

di MARIANNA GRAZI -
2 giugno 2022
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Lia Thomas è tornata a parlare. Dopo la conquista del titolo universitario nazionale nelle 500 yard, poco più di due mesi fa, la nuotatrice transgender, da poco laureatasi, ha rilasciato una lunga intervista ad ABC News anche in merito alle polemiche relative alle sue prestazioni ai campionati NCAA femminili e sul suo futuro nel nuoto. "Le persone trans, che ci crediate o meno, non fanno la transizione per scopi sportivi – ha detto la Thomas, prima atleta transgender in assoluto a conquistare un titolo ai campionati di massima serie dell'American University League –. Ci sottoponiamo alla transizione per essere felici e autentiche e per essere il nostro vero io".
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Lia Thomas ha vinto il titolo nazionale nelle 500 yard ai campionati universitari nazionali di massima serie NCAA

Il sogno dei Trials

L'atleta e (ex) studentessa dell'Università della Pennsylvania ha iniziato il percorso di transizione per diventare una donna nel 2019. In questa prima parte dell'anno la nuotatrice, che gareggiava nelle competizioni femminili, ha vinto un paio di titoli della Ivy League nelle 200 e 500 yard stile libero femminili, prima di aggiudicarsi il titolo NCAA a metà marzo. Ormai per lei la carriera universitaria è terminata ma a ABC News dice di non aver affatto voglia di smettere di gareggiare. "Per lungo tempo il mio obiettivo è stato quello di partecipare ai Trials olimpici e mi piacerebbe molto raggiungerlo", ha dichiarato. L'estate scorsa, per la prima volta, una donna transgender (la sollevatrice neozelandese Laurel Hubbard) ha partecipato ai Giochi Olimpici di Tokyo e anche questo ha spinto i membri del Cio a promuovere nuove regole in materia di atleti trans.

La risposta alle critiche

Lia Thomas, durante l'intervista a ABC News, ha anche risposto alle polemiche che hanno accompagnato le sue prestazioni durante la stagione collegiale 2021-22 e che sono sfociate nei Campionati NCAA, dove i detrattori hanno manifestato il loro disappunto per la sua possibilità di gareggiare nelle competizioni femminili. "Sapevo che ci sarebbero state critiche nei miei confronti se avessi gareggiato come donna. Ero preparata a questo, ma allo stesso tempo non ho bisogno del permesso di nessuno per essere me stessa e per praticare lo sport che amo", ha detto. La ragazza, che si sta preparando a iniziare la scuola di legge in autunno, ha motivato le sue ottime prestazioni in piscina a un senso di sollievo per essere stata finalmente fedele a se stessa e aver affrontato il processo di transizione.
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La nuotatrice transgender Lia Thomas sogna di poter partecipare ai Trials Olimpici

"La transizione per essere felice"

"Ci sono molti fattori che incidono sulla gara e sul risultato", ha spiegato l'atleta quando le è stato chiesto se il livello delle prestazioni come donna fosse cambiato rispetto a quando gareggiava nella categoria maschile. "E il cambiamento più grande per me è che sono felice. Al secondo anno, quando ho ottenuto i miei tempi migliori gareggiando con gli uomini, ero infelice. E quindi il fatto di essermi tolta questo peso rappresenta un sollievo incredibile e mi permette di dare il massimo negli allenamenti e nelle gare". "Le persone trans non fanno la transizione per ottenere risultati sportivi migliori, ma per essere felici e autentiche e per essere se stesse. Ottenere un qualsiasi vantaggio non è mai un fattore che influisce sulle nostre decisioni".

"Le donne trans non sono una minaccia per lo sport femminile"

Infine Thomas ha risposto anche alla domanda su coloro che sostengono che l'effetto duraturo del testosterone e della pubertà maschile non potrà mai essere invertito. "Non sono un'esperta di medicina – afferma Lia – ma c'è molta differenza anche tra le atlete cisgender. Ci sono donne che sono molto alte e hanno più testosterone di altre atlete cis. Questo dovrebbe renderle non idonee?" conclude.