A meno di un anno dal lancio del progetto “L'alfabeto della Gentilezza”, sono già 15.000 le parole gentili che girano l'Italia in lungo e in largo, grazie all'adesione di tantissimi bambini che si sono impegnati ad abbinarne una ad ogni lettera dell'alfabeto italiano. Tra i termini usati dai piccoli, purtroppo, incontriamo tre grandi "assenti": Abbraccio, Bacio e Carezza, verosimilmente allontanati dalle nostre abitudini da una pandemia che continua ad accanirsi conto la quotidianità di tutti noi. Nato nel capoluogo toscano, “l'alfabeto della gentilezza fa bene sia a chi lo scrive che a chi lo riceve – ci spiega l'ideatrice Gaia Simonetti, giornalista fiorentina nonché ambasciatrice alla gentilezza del progetto “Nazionale Costruiamo Gentilezza”, coordinato da Luca Nardi –. Un luogo gentile è caratterizzato da una panchina viola. Il viola, colore della gentilezza, nasce dalla fusione del rosso del cuore e del blu della testa”. Ma c'è un'importante novità nell'ascesa del progetto studiato da Gaia Simonetti: la nascita dell'alfabeto della Gentilezza nello Sport, che è stato compilato da Silvia Salis, vicepresidente vicario del CONI, lo scorso 15 luglio. Nel suo alfabeto si leggono, ad esempio, parole come Amicizia, Gioco, Insieme, Umiltà e Volontà. “Lo sport è un ambasciatore di messaggi positivi – ha spiegato Salis –. Ho aderito con entusiasmo all'alfabeto della Gentilezza, che parte e si diffonde grazie alle bambine e ai bambini, declinandolo allo sport e alla sua bellezza".