Olimpiadi Parigi 2024, almeno 175 atlete e atleti Lgbtq+: chi sono i nomi di spicco

La maggioranza sono donne, ma stanno aumentando sempre più gli uomini che fanno coming out trovando un’accettazione inaspettata nel mondo dello sport

di MARIANNA GRAZI
30 luglio 2024
Olimpiadi, atleti e atlete lgbt

Olimpiadi, atleti e atlete lgbt

Sono almeno 175 gli atleti e le atlete Lgbtq+ che in questi giorni stanno gareggiando o gareggeranno alle Olimpiadi di Parigi. E anche siamo convint* che siano molto di più – ma non sono certo affari nostri andare a indagare – oltre che per la parità di genere tra maschi e femmine, questi sembrano quindi essere tra i Giochi più inclusivi della storia. 

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Alcuni più noti, come il tuffatore britannico Tom Daley, hanno fatto coming out pubblicamente anni fa e sono diventati vere e proprie icone della comunità. Ma la sorpresa arriva proprio dal numero record di atleti maschi dichiaratamente Lgbtq che parteciperanno alle competizioni, a fianco delle colleghe donne, anch’esse queer, come la calciatrice canadese Quinn o le atlete statunitensi Sha'Carri Richardson e Nikki Hiltz.

I dati sono stati raccolti dal sito sportivo LGBTQ OutSports e dimostrano che, pur rimanendo una scelta libera e assolutamente non necessaria se non si vuole compiere, le persone che scelgono di rendere pubblico il proprio orientamento sessuale o la propria identità di genere anche in contesto sportivo si sentono più tranquille nel farlo. Scegliere di essere trasparenti nel palcoscenico più importante al mondo serve a diffondere sempre di più la consapevolezza attorno a questi temi e a rendere lo sport un luogo più inclusivo e accogliente per tutt*.

Da Tokyo a Parigi lungo la rotta rainbow

Già l’Olimpiade di Tokyo nel 2021 era stata una vetrina fondamentale per i valori dell’inclusività e della rappresentanza del movimento rainbow: in totale parteciparono almeno 186 concorrenti dichiarat*, ma l'elenco era partito da una cifra inferiore – all’inizio mancavano all’appello almeno quaranta persone, secondo il cofondatore di OutSports Cyd Zeigler –, ed il numero era salito man mano che il sito di notizie sportive era venuto a conoscenza di altri atleti e atlete che avevano fatto coming out.

Quest'anno il conto degli olimpionic* Lgbtq+ out è partito da 144, quando Outsports ha pubblicato per la prima volta il suo conteggio la settimana scorsa, per arrivare a 175 venerdì 26 luglio, giorno della cerimonia di apertura. “Almeno 20 atleti maschi sono dichiaratamente gay”, ha dichiarato Zeigler, spiegando poi che otto di questi verrebbero dal mondo dell’equitazione, uno sport olimpico “da tempo leader come spazio sicuro per gli uomini che si sono dichiarati”.

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La maggioranza di atlete olimpiche queer 

La stragrande maggioranza delle personalità olimpiche queer – più di 150 – sono quindi donne. Lo sono più della metà di almeno due squadre: la nazionale di basket femminile statunitense, dove sette delle 12 giocatrici sono lesbiche o queer, e la squadra di calcio femminile australiana, dove almeno 12 delle 18 giocatrici sono dichiarate. È proprio nel calcio che si trova la maggioranza di sportive dichiaratamente lesbiche, non binarie o queer – 45 –, presenti in tutti i Paesi partecipanti. La squadra spagnola ne conta sei, quella brasiliana otto e quella australiana come detto 12, che secondo Zeigler “potrebbe essere il più alto numero di persone LGBTQ mai visto in una squadra olimpica”.

“Visto il numero di lesbiche presenti negli sport femminili d'élite, per molto tempo è stato sicuramente considerato uno spazio più accogliente rispetto agli sport maschili”, ha detto il cofondatore di OutSports. Tuttavia nel mondo degli uomini, dove in passato gli atleti LGBTQ potevano trovarsi a disagio nel fare coming out, un numero sempre maggiore di atleti maschi si sta rendendo conto che i loro compagni di squadra o di nazionale sono molto più accoglienti di quanto potessero pensare. “Questa è la cosa più importante, di cui la gente si sta finalmente accorgendo: nonostante le assurdità che si verificano in alcuni spogliatoi maschili, non riflettono un reale livello di accettazione. Questo è più alto di quello che si pensa”, ha detto.

Chi sono le personalità di spicco del mondo Lgbtq+ nello sport

Ma quindi chi sono gli atleti e le atlete queer di alto profilo alle Olimpiadi di Parigi 2024?

Nell’elenco figurano di diritto il tuffatore britannico Tom Daley (fresco di medaglia d’argento nella piattaforma sincro, la quinta ai Giochi nella sua carriera), la stella dell'atletica Sha'Carri Richardson, la corritrice non binaria Nikki Hiltz e la nostra azzurra del volley Paola Egonu

In un'intervista post-gara con NBC Sports, la 29enne Hiltz ha dichiarato che la gara ai Trials Olimpici (i 1500m) che le ha permesso di staccare il pass per Parigi, ha avuto un significato che va oltre il record stabilito: “È una cosa più grande di me... Volevo correre questa gara per la mia comunità”, ha detto. “Tutti gli LGBT, sì, voi avete portato a casa gli ultimi cento [metri]. Ho potuto sentire l'amore e il sostegno”.

A loro si aggiungono la giocatrice di rugby femminile statunitense Kris Thomas e la stella del calcio canadese Quinn, che ha contribuito a far vincere la medaglia d'oro ai Giochi di Tokyo alla sua squadra ed è passata alla storia come la prima atleta apertamente trans a conquistare una medaglia olimpica.

Insomma quelle in corso nella Capitale francese potrebbero candidarsi ad essere anche le Olimpiadi più inclusive di sempre per la comunità Lgbtq+ anche se alcuni ritengono che il divieto di partecipazione delle donne trans nella categoria femminile di alcuni sport abbia inciso sul numero totale. Staremo a vedere a Giochi fatti, intanto non ci resta che fare il tifo.