Non c'è pace per gli atleti transgender. L'ultima novità arriva dal Texas dove il governatore Greg Abbot vuole bandire la loro partecipazione alle gare universitarie nazionali. "Nella prossima seduta (del Congresso)- ha dichiarato durante un incontro con i giovani conservatori a Dallas - approveremo una legge che vieterà alle persone biologicamente maschili di competere con le donne negli sport universitari". Il repubblicano aveva già imposto nel 2021 un divieto simile, da applicare ai giovanissimi transgender nelle competizioni delle scuole pubbliche, dall'asilo al liceo. Adesso tocca invece ai college: due legislatori texani hanno presentato una proposta di legge per vietare alle donne trans di gareggiare contro le donne biologiche.
Come il Texas, altri diciassette Stati hanno approvato leggi e restrizioni per gli atleti che hanno cambiato sesso e che gareggiano in sport al di fuori del loro sesso biologico. Tuttavia, la maggior parte di queste misure è stata impugnata in tribunale (è il caso dello Utah) e ci si può aspettare una sfida giudiziaria simile anche nel Lone Star State guidato da Abbot. Nel suo discorso, il governatore ha fatto riferimento a Lia Thomas, la nuotatrice dell'Università della Pennsylvania che ha partecipato ai campionati nazionali di nuoto femminile NCAA. A 22 anni, ancora in transizione di genere da maschio biologico a donna, ha scatenato un dibattito a livello nazionale. Thomas è nata a Austin, Texas, e non ha mai avuto il supporto delle compagne di squadra, alcune delle quali hanno sostenuto che avesse un "ingiusto vantaggio biologico". "Abbiamo lottato per il diritto delle donne ad avere successo in questo mondo, solo che ora questo diritto è stato soppiantato dall'ideologia secondo cui gli uomini saranno autorizzati a competere contro le donne", ha detto Abbott. La nuotatrice ha vinto titoli universitari e infranto record, risultati che hanno provocato una valanga di polemiche. In realtà per partecipare alle competizioni, Thomas ha dovuto sottoporsi a test e cure per abbassare il livello del suo testosterone e rientrare nei limiti imposti dalla NCAA, oltre a dover affrontare pressioni psicologiche da parte delle altre studentesse e delle avversarie.
Nel 2021, un altro stato a guida repubblicana, la Florida, ha approvato il "Fairness in Women's Sports Act", che vieta a chi è nato biologicamente maschio di competere contro le donne negli sport delle scuole pubbliche e universitari. In Florida per iscriversi a un evento sportivo si deve infatti mostrare il proprio certificato di nascita. È possibile che anche il Texas segua questa linea. Intanto il gruppo texano di attivisti Lgbtq+ Equality Texas ha scritto su Twitter che "questo tipo di legislazione abbandonerebbe gli atleti trans e li lascerebbe senza un modo per esprimersi nello sport". Una giovane atleta trans del Paese, Elliot, ha dichiarato in risposta al progetto "It Gets Better" che "queste leggi non 'proteggono le ragazze'. Fanno loro del male, perché le ragazze transgender sono ragazze. La scienza insegna che le persone transgender valgono (tanto quanto le altre) e che è giusto che sia così. Lasciateci fare sport".“Sports are an important part of the lives of many young people. They teach young people about teamwork, persistence, and sportsmanship,” said Ricardo Martinez, CEO of Equality Texas. @lmcgaughy @dallasnews https://t.co/OCTptoIwSl
— Equality Texas (@EqualityTexas) February 13, 2023