Sissi, non solo bella. Coperto il quadro con una poesia

Il Museo di Vienna sostituisce temporaneamente il suo ritratto più celebre per offrire un nuovo punto di vista sull'Imperatrice

di BARBARA BERTI
3 marzo 2023
L'attrice Romy Schneider ei panni di Sissi

L'attrice Romy Schneider ei panni di Sissi

Il quadro di Sissi coperto da una poesia perché l'Imperatrice era troppo bella. Per tutto il mese di marzo, il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi è adombrato da una poesia che racconta le vicende dell'imperatrice. Di questo quadro ne esistono ulteriori due copie: una al Museo del Mobile e una all'Hotel Imperiale di Vienna. E anche a queste opere succede la stessa cosa. Sembrerebbe quasi una censura, invece dietro c’è una spiegazione più articolata contro gli stereotipi legati alla bellezza femminile. “Sisi’s New Portrait” – questo il nome del progetto in occasione del “Women's History Month” – vuole celebrare la donna per quello che era e non per quello che sembrava. L’obiettivo degli organizzatori, dunque, è uscire dall'idea che Sissi fosse solo bella e mettere in luce altri aspetti dell'Imperatrice: “Un'azione di sensibilizzazione nei confronti della donna, in generale”.
Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi

Il famoso quadro di Sissi creato nel 1865 da Franz Xaver Winterhalter e oggi custodito al museo viennese di Sissi

Immagini, dipinti e altri ricordi del XIX secolo dell'imperatrice Elisabetta, detta Sissi, sono onnipresenti a Vienna: nei musei, sulle scatole di cioccolatini, sulle cartoline – in tutta la città. Mai prima d'ora il clamore intorno a Sisi è stato più forte di quanto lo sia in questo momento. La sua storia è stata raccontata più e più volte: dai classici e romantici film con Romy Schneider degli anni Cinquanta al più recente “L’Imperatrice”, la miniserie per Netflix, senza dimenticare il film “Il corsetto dell'Imperatrice (Corsage)” uscito a dicembre scorso. Insomma, ogni generazione ha creato la propria versione di Sissi, ovvero Elisabetta Amalia Eugenia di Wittelsbach, nata duchessa in Baviera. I riflettori, però, sono sempre stati puntati, dicono gli organizzatori, sugli stessi elementi: la sua bellezza, i suoi abiti, la depressione, le sue presunte scappatelle e la ricerca dell'eterna giovinezza. Ma la vera donna dietro la sua immagine popolare è rimasta in qualche modo sullo sfondo.
Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)

Il nuovo ritratto di Sissi (Vienna Tourist Board/Paul Bauer)

“Per la giovane Sissi il concetto di bellezza non esisteva”, commenta Michael Wohlfart, curatore del Museo dedicato all'Imperatrice. E aggiunge: “Ma appena giunta alla corte di Vienna comprese che ciò che ci si aspettava da lei era solo questo. Il suo aspetto fu strumentalizzato”. Così, in occasione della Festa delle donne, il ritratto più famoso dell'imperatrice, un'icona che parla dell'intero mito che circonda Sissi e che ha contribuito a diffondere la sua fama e bellezza in tutto il mondo, viene coperto da una poesia “minimalista con fatti sull'imperatrice che si sono persi dietro la sua immagine”, ovvero coperto “da un nuovo ritratto di Sissi che reindirizza lo sguardo del visitatore dal suo aspetto esteriore all'essenza del suo essere”.
Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome

Il ritratto di Sissi presente al museo di Vienna che porta il suo nome

In particolare, il progetto, “porta a riflettere su ciò che si dà per scontato e a cambiare punto di vista. Chi osserva arriva con dei preconcetti che rapidamente cambiano quando si scoprono determinate azioni che fece nel corso della sua vita: il sostegno dei rifugiati e l’affermazione dell’autonomia del popolo ungherese” spiegano gli organizzatori. “Sissi era una precorritrice del suo tempo sotto molti aspetti. Era una donna strategicamente molto intelligente: anche se il suo parere ‘ufficialmente’ non contava nulla, Sissi era perfettamente consapevole dell’effetto che i suoi gesti avevano sul pubblico. Le sue numerose poesie, una valvola di sfogo per affrontare questioni legate alla politica, alla società e alla famiglia in modo ironico e mirato, fanno luce sulle sue opinioni e sui suoi sentimenti” sostiene Elfriede Iby, responsabile della sezione scientifica dello Schönbrunn Group a cui fa capo il Museo di Sissi. Un tema più importante che mai, per il quale tanti si battono in tutto il mondo e che la Giornata Internazionale della Donna, ricorda in modo particolare. E non fu solo Sissi a essere ripetutamente etichettata nel corso degli anni. Il ritratto mette in discussione le basi di come viene percepita la figura femminile nella nostra società e la formula visuale evidenzia chiaramente che ancora oggi l’aspetto delle donne spesso mette in ombra i loro meriti e i talenti. L’appello alla fine della poesia, infatti, recita: “Remember women for who they were. Not for what they looked like” (Ricorda le donne per quello che erano. Non per quello che sembravano). Un monito questo che non si può mai ripetere abbastanza.