Due anni di pandemia, restrizioni delle libertà individuali, distanziamento sociale, paura -non solo del virus ma anche della nuova forma che le vite di tutti noi sono andate assumendo. I segni di questa drammatica situazione si possono toccare con mano leggendo gli elaborati dei giovani studenti partecipanti alla X edizione del Premio “Narrativa Giovane”, promosso dalla Fondazione Spadolini Nuova Antologia e rivolto alle classi IV degli istituti superiori della Toscana.
Da mesi gli insegnanti sono costretti a lavorare in condizioni faticose e anomale che, più di ogni altra cosa, li hanno spesso portati a dover mantenere le distanze dai propri studenti, o nella migliore delle ipotesi a doverli guardare da dietro una mascherina che, portata per tante ore, “fa venire il mal di testa e fa mancare il respiro”, come ci hanno confidato alcuni degli studenti.
“Ho dovuto gestire situazioni difficili come tenere lezione a due alunni in presenza e 28 in Dad contemporaneamente” lamenta una delle insegnanti. “Siamo in ritardo sul programma e i ragazzi sono fortemente provati dalla situazione, sia psicologicamente che moralmente”, è stato il commento di un'altra. “Mai come in questo periodo abbiamo sfruttato la psicologa che segue gli studenti del nostro istituto” spiega con preoccupazione un terzo professore. Forse proprio per sfogarsi di una situazione che a lungo andare li ha logorati, i ragazzi non hanno perso l'occasione del concorso per usare la parola scritta come forma di denuncia forte e chiara del proprio disagio, e lo hanno fatto con incredibile lucidità e prontezza di spirito. E se il contest richiedeva l'elaborazione di un testo individuale di narrativa basato su temi di attualità, oltre il 90% delle decine di studenti partecipanti ha volontariamente scelto di “andare fuori tema” e concentrare le proprie riflessioni sulla dimensione emotiva e psicologica. Unanime e sconvolgente è infatti il vero e proprio grido di aiuto lanciato dai ragazzi attraverso le poche pagine a loro disposizione, come a voler cogliere l'opportunità del Premio per mandare un messaggio inequivocabile al mondo: “Aiutateci!”.
Il messaggio dei giovani: "Aiutateci"
“Ci siamo trovati dinanzi ad una vera e propria denuncia sociale da parte dei giovani e chiaramente rivolta al mondo degli adulti – è il commento della Giuria del Premio-. Disagio psicologico, depressione, anoressia, suicidio, disincanto per il mondo che li circonda, paura per il futuro. È forse questo l'aspetto più drammatico, che dovrebbe accendere un immediato campanello d'allarme a tutti i livelli dell'amministrazione della Cosa Pubblica: la paura del futuro. Impossibile da accettare, nella mente e nel cuore di studenti di appena 17 anni, che invece verso il futuro dovrebbero essere proiettati con l'entusiasmo di tutte le possibilità aperte. Il loro è un grido disperato davanti al quale non si può e non si deve rimanere indifferenti”.
Certo è che le parole scritte dagli studenti dei 9 Istituti della Toscana partecipanti all'iniziativa e che, è bene sottolinearlo, hanno redatto testi individuali a decine o centinaia di chilometri di distanza uno dall'altro, concordano nel sottolineare una situazione sociale in declino, che non può essere addebitata esclusivamente all'attuale allerta pandemia, ma che affonda le radici un un malessere profondo e condiviso dalla generazione giovane del nostro tempo.
Le preoccupazioni degli adolescenti
“Una delle maggiori preoccupazioni degli adolescenti - scrive una studentessa nel proprio elaborato – è il futuro. Ognuno di noi ha idee diverse anche in base al paese in cui vive, ma nonostante questa diversità, tutti abbiamo paura di quello che verrà e soprattutto abbiamo paura del fallimento, che ancora non riusciamo a vedere come un punto da cui ripartire”.
“Questa vuole essere una denuncia per far aiutare i giovani che soffrono tantissimo - scrive senza mezzi termini un'altra studentessa in calce al proprio testo -, pensano al suicidio quasi costantemente e hanno l’ansia della scuola che gli fa vivere una vita psicologicamente infernale. Se non vengono aiutati quando sono ancora giovani come si può pensare che possano migliorare la società, data la loro condizione mentale danneggiata dai vari disagi?!”.
Gli studenti e la delusione politica
Altro che pressapochisti, svampiti o persi tra le nuvole. I liceali dimostrano una lucida capacità di analisi nei confronti delle falle del sistema che li circonda, e di come queste rappresentino un pericolo e un danno per il futuro di se stessi e dell'intero pianeta: “Come fanno i politici a mettere le proprie idee a confronto in quel trambusto di urla? - questa studentessa si riferisce al Parlamento - Ritengo che ci sia un’enorme differenza tra sentire ed ascoltare: tutti sono in grado di sentire una persona che parla, ma quanti sanno ascoltare attivamente? Quando parlo di ascolto attivo delle idee altrui non intendo solamente aver capito ciò che l’altro sta dicendo, ma averlo compreso così bene da farlo proprio, riuscendo ad interiorizzarlo. Affinché ciò accada è necessario mettersi in discussione ed essere informati, per fare in modo che le proprie idee siano fondate e non portate avanti “per partito preso”.
Nel mirino - inaspettatamente se si considera l'età degli autori - finisce anche il mondo dei social network, relegato ormai ad una società che si basa solo sull'illusione, sulla bugia e sull'estetica “Parliamo di Instagram - scrive una giovane nel suo elaborato -: Dando un’occhiata alle foto postate su questa piattaforma non ho visto esseri umani, ma figure idealizzate secondo irrilevanti ed inutili costrutti sociali, che ci costringono ad avere gli zigomi alti, il naso dritto e sottile, un corpo magro, ma con le giuste curve allo stesso tempo”.
Luce! si fa strumento di diffusione del messaggio di denuncia sociale di questi ragazzi, sperando che la loro voce possa ampiamente diffondersi. Quanto al Premio Narrativa Giovane, che vanta tra i giurati anche la direttrice de La Nazione Agnese Pini, i nostri complimenti vanno ad Emma Razzetti, studentessa del Liceo Fermi di Cecina, che vince la X edizione del concorso con il testo “Futura” e che, come da tradizione, ottiene la pubblicazione del suo elaborato sul primo numero del 2022 di Nuova Antologia. Riceve il Premio della Critica Sofia Irolla, dell'Educandato Santissima Annunziata di Firenze, per il testo “Dalla solitudine al sogno”, mentre quello Speciale va a Matilde Sofia Carta, del liceo Classico Galileo, per l'elaborato “L'ultima lettera”.