Nello Stato del Texas, dopo l'introduzione di restrizioni al diritto all'interruzione volontaria di gravidanza, la mortalità infantile e neonatale sono cresciute rispettivamente dell'8,3% e del 5,8%. È il dato che emerge da uno studio coordinato dalla Johns Hopkins University pubblicato ieri su JAMA Pediatrics, a due anni esatti dalla sentenza delle Corte suprema Usa che ha ripristinato il diritto dei singoli Stati di decidere in materia di aborto.
Il Texas ha "la legge sull'aborto più restrittiva del Paese”, spiegano i ricercatori. Introdotto nel settembre 2021, il cosiddetto SB8 (Senate Bill 8), “ha vietato gli aborti dopo la comparsa dell'attività cardiaca embrionale, che può verificarsi già a partire dalla quinta o sesta settimana di gestazione e non consente eccezioni in presenza di anomalie congenite”.
L'obbligo di continuare la gravidanza in presenza di malformazioni può essere, secondo gli scienziati, uno dei meccanismi attraverso cui le restrizioni all'aborto possono contribuire all'aumento di mortalità infantile. Lo studio ha confrontato i decessi infantili (nei bimbi con meno di un anno) e neonatali (con meno di 28 giorni) registrati a partire dal 2018 fino al 2022, il primo anno in cui si sono visti gli effetti della nuova legislazione sull'interruzione volontaria di gravidanza. Nel 2022, nello stato del Sud 2.240 bambini sono morti prima di un anno, rispetto ai 1.985 del 2021. Sono stati invece 1.430 quelli morti prima di compiere 28 giorni, rispetto ai 1.295 dell'anno precedente. Secondo la stima dei ricercatori si tratta di un incremento dei tassi di mortalità, rispettivamente, dell'8,3% e del 5,8%, pari a 216 morti in più rispetto alle attese. "Questi risultati sono particolarmente rilevanti, data la recente sentenza della Corte Suprema degli Stati Uniti e i successivi arretramenti dei diritti riproduttivi in molti Stati Usa”, scrivono i ricercatori.
Becerra: “Tolto un diritto costituzionale”
"Ha tolto un diritto costituzionale al popolo americano” e ha avuto “impatti devastanti”. Così, in una nota, il segretario alla Salute degli Stati Uniti, Xavier Becerra, è intervenuto in occasione del secondo anniversario della sentenza della Corte Costituzionale che ha restituito a ciascuno Stato la libertà in materia di interruzione volontaria di gravidanza superando la storica sentenza Roe v. Wade.
È “una sentenza che ha avuto un impatto profondo sull'assistenza sanitaria riproduttiva nella nostra nazione – ha aggiunto Becerra – Molte donne, specialmente quelle negli Stati con severe restrizioni all'aborto, si sono trovate a navigare nei deserti delle cure, costrette a percorrere grandi distanze per ricevere servizi essenziali. Queste barriere colpiscono in modo sproporzionato le comunità emarginate, esacerbando le disparità sanitarie esistenti – ha proseguito – Come ha chiarito il Presidente Biden, continueremo a sollecitare il Congresso a ripristinare Roe v. Wade come legge nazionale una volta per tutte”, ha concluso il segretario alla Salute.