Otto gli anni di soglio pontificio per Benedetto XVI,
Papa emerito scomparso l’ultimo giorno del 2022 all’età di 95 anni. Il suo magistero ha alternato fasi di profondo conservatorismo a spinte innovatrici riconosciutegli di rado. Benedetto XVI parlò di
eutanasia, aborto e soprattutto di sacramenti ai divorziati risposati nella tre giorni mondiale dedicata alla famiglia nel
giugno 2014 a Milano.
Nell’agosto 2011, il cardinale Ruocco Varela
autorizzò i sacerdoti ad assolvere in confessione dal peccato di aborto - rimuovendo così la
scomunica - i fedeli che si fossero recheranno nella capitale spagnola in occasione della Giornata mondiale della gioventù di Madrid, decisione alla quale si aggiunse l’indulgenza plenaria concessa dal Papa ai giovani partecipanti al meeting madrileno. Durante il meeting milanese,
Joseph Aloisius Ratzinger tornò su questioni centrali della Chiesa d’oggi, per lo meno nell’Occidente più evoluto: quella, ad esempio, della strisciante “opposizione interna“, degli stessi cattolici, la maggior parte dei quali assume comportamenti non in linea con il magistero, e per la quale è
in fieri una sorta di scisma silenzioso con buona parte degli episcopati mondiali (nel nord Europa, per esempio) che almeno ufficiosamente hanno adottato metri di giudizio distanti da quelli suggeriti da Roma. “Raztinger lo sa e per questo ha cercato di usare toni nuovi, non ha pronunciato anatemi e ha sempre parlato in positivo, ma non ha fatto neppure un mezzo passo in avanti per cercare di cogliere ciò che bene o male la società moderna è diventata le parole di - si legge sulle colonne di
Quotidiano Nazionale nel pezzo scritto per l'occasione da
Pierfrancesco De Robertis -. Ratzinger sapeva che non sarebbe stato lui - il ’panzerkardinal’, il ’pastore tedesco’, il prefetto di ferro della
Dottrina fidei - a dare la svolta, uno dei fardelli che Benedetto XVI ha lasciato al suo successore". Sebbene il cristianesimo sia una religione universale, Ratzinger negli ultimi anni di ha ricordato che in Europa, per la prima volta, si sono proclamati la dignità e il rispetto per ogni vita umana. Per questa ragione il Papa emerito vedeva con timore l’affermarsi – proprio in Europa – di leggi che permettono eccezioni, come l’aborto e l’eutanasia. “Lungi dal considerarle come un’apertura di libertà, un allargamento dei diritti individuali, Ratzinger le giudica come i primi segni di una frattura culturale profonda e pericolosa“, scriveva
Lucetta Scaraffia sempre sule pagine di Qn.
"Non esistono piccoli omicidi"
“Non esistono ’piccoli omicidi’: il
rispetto di ogni vita umana è condizione essenziale perché sia possibile una vita sociale degna di questo nome - il pensiero di Benedetto XVI - dal momento che quando nella sua coscienza l’uomo perde il rispetto per la vita come cosa sacra, inevitabilmente egli finisce per smarrire anche la sua stessa identità“.
Aborto e Chiesa
Sul fronte aborto, per il diritto canonico quello volontario è un peccato tra i più gravi, e la sua assoluzione non rientra normalmente nelle facoltà del semplice sacerdote, ma è riservata al vescovo, al vicario del vescovo o, per un'antica consuetudine, agli appartenenti degli ordini mendicanti (come per esempio i francescani). Tra l’altro chi incorre nel peccato di aborto viene automaticamente scomunicato. La Chiesa cattolica, come in pratica tutte le confessioni religiose monoteiste, è fortemente contraria all’aborto. Ma al di là delle parole di condanna per il peccato, i Papi hanno sempre avuto un
atteggiamento di accoglienza verso le donne che hanno scelto la strada dell’interruzione volontaria di gravidanza. Basta ricordare le parole di
Giovanni Paolo II nell’enciclica
Evangelium vitae: "La Chiesa sa quanti condizionamenti possono aver influito sulla vostra decisione, e non dubita che in molti casi s’è trattato d’una decisione sofferta, forse drammatica. Probabilmente la ferita nel vostro animo non s’è ancor rimarginata. In realtà, quanto è avvenuto è stato e rimane profondamente ingiusto. Non lasciatevi prendere, però, dallo scoraggiamento e non abbandonate la speranza. Sappiate comprendere, piuttosto, ciò che si è verificato e interpretatelo nella sua verità".
Ratzinger e la vera Europa
Benedetto XVI: 'La vera Europa Identità e Missione' (ed Cantagalli)
Alla perdita di identità è dedicata l’introduzione de
La vera Europa Identità e Missione (ed Cantagalli), saggi scelti del
Papa emerito, con un testo inedito consegnato ad aprile 2021, con prefazione di papa Francesco, in cui l’autore invita a "difendere dall’inquinamento e dalla rovina non solo la natura, ma anche e soprattutto l’essere umano". Alcune trasformazioni della società – come il
matrimonio omosessuale, il non riconoscimento della differenza tra uomo e donna e del ruolo di questa nella procreazione – sono state analizzate da Ratzinger, che nel libro sottolinea la natura distruttiva nei confronti di una certezza umana originaria, valida per tutte le culture; e questo cambiamento cancella anche la tradizione europea. “Solo il superamento della poligamia e la definitività della fedeltà coniugale ha fatto emergere la specificità della cultura europea - si legge nel testo, aggiungendo d’altra parte che - senza il matrimonio cristiano non c’è cultura cristiana“. In poche righe queste pagine ricostruiscono il
significato della rivoluzione sessuale che ha cambiato l’occidente, e che ha rappresentato molto più di una ventata di apertura permissiva, di una liberazione, perché questa rivoluzione è all’origine di un cambiamento profondo in quella concezione dell’essere umano che ci arriva dalla tradizione cristiana e che era stato fatto proprio dalla cultura europea.
Papa Francesco introduce un libro di Joseph Ratzinger-Benedetto XVI su «La vera Europa, identità e missione» (Foto di archivio - 28-11-2020)
“Anche l’uomo possiede una natura che gli è stata data – recita il testo del Papa emerito – e il violentarla o il negarla conduce all’autodistruzione, proprio come accade per l’inquinamento dell’aria e delle acque“. Dalla risposta alla domanda fondamentale alla quale ogni essere umano deve rispondere – se ci sia un Creatore o se l’uomo sia solo ’prodotto di un fare’ – dipende non solo la scelta religiosa di ogni singolo individuo, ma la tenuta complessiva di una cultura e di una civiltà: quella europea. "La
coraggiosa e anticonformista analisi di Ratzinger fa guardare al tempo presente in una prospettiva molto diversa da quella a cui siamo ormai assuefatti, anche se cristiani. Il senso più vero di questi scritti non sta nel ricordare tradizioni e insegnamenti, norme ormai abbandonate da un numero sempre crescente di persone: sta nel proporre un punto di vista diverso sul mondo - conclude il commento di
Lucetta Scaraffia - . Non una riproposizione del passato invocato come migliore del presente, ma una lettura nuova e stimolante dei cambiamenti in corso ciò che il mondo viviamo".
La dittatura del relativismo
Se un ‘nemico’ si può rintracciare nel mirino di Benedetto XVI va individuato nella “
dittatura del relativismo” che “non riconosce nulla come definitivo” e che “lascia come ultima misura solo il proprio io e le sue voglie”, combattendo quello che descrive come “il lasciarsi portare qua e là da qualsiasi vento di dottrina” e che stigmatizza come “l’unico atteggiamento che pare essere all’altezza dei tempi odierni”.
Quei valori non negoziabili
Papa Benedetto XVI nella Biblioteca apostolica del Vaticano nel 2007
“Un ostacolo particolarmente insidioso all’opera educativa - spiegava - è costituito dalla massiccia presenza nella nostra società e cultura di quel relativismo che non riconosce nulla come definitivo e che sotto l’apparenza della libertà diventa per ciascuno una prigione, perché separa l’uno dall’altro, riducendo ciascuno a ritrovarsi chiuso dentro il proprio io”. Per Ratzinger, questo è un tema centrale per la Chiesa cattolica e per ogni cristiano, assieme ai cosiddetti “
valori non negoziabili”. Valori che riguardano anzitutto la difesa della vita, “dall’inizio del suo concepimento alla fine naturale” e quindi
il no ribadito all’aborto e all’eutanasia. Cui si accompagna anche la
conferma del matrimonio quale unione di un uomo e una donna con il fine della
procreazione, mentre “le varie forme odierne di dissoluzione del matrimonio, come le unioni libere e il ‘matrimonio di prova’ fino allo pseudo-matrimonio tra persone dello stesso sesso” venivano da lui definite come “espressioni di una
libertà anarchica, che si fa passare a torto per vera liberazione dell’uomo, fondata su una
banalizzazione del corpo che include inevitabilmente una
banalizzazione dell’uomo”.
Reazioni contro
“Ratzinger, é stato l’autore della famigerata pastorale contro gli omosessuali del 1986 che rimane tuttora in vigore e che ci ha fatto enormi danni e provocato enormi sofferenze soprattutto agli omosessuali credenti“, scrive
Franco Grillini, presidente onorario di Arcigay e storico attivista bolognese.
Franco Grillini in una scena di 'Let's Kiss'
“Dall’HIV al testamento biologico, dall’omosessualità all’aborto: una vita di battaglie contro corrente costate almeno 10 anni di ritardo all’Italia sul fronte dei diritti“. Così in una nota
Rosario Coco, Presidente di Gaynet. “Se ne va un Papa responsabile di anni e anni di barricate contro il cambiamento della Chiesa
sul fronte dei diritti umani e civili - aggiunge - . Di lui ricorderemo la
lettera per la cura pastorale degli omosessuali del 1986, che reprimeva sul nascere qualsiasi dialogo tra la Chiesa e le organizzazioni lgbt+, le posizioni contro l’uso del preservativo per contrastare l’HIV in Africa, la fiera opposizione ai DICO nel 2007, gli attacchi alle coppie omosessuali definite un pericolo per la pace, la battaglia contro il
testamento biologico all’epoca del caso
Englaro, le dichiarazioni che additavano il ‘68 tra le concause della
pedofilia nella Chiesa". "Nel 2018, aveva rappresentato il matrimonio egualitario e l’aborto come segni ’dell’anticristo’ riprende Coco - , una retorica non molto diversa da quella odierna del patriarca Kirill. L’unico aspetto positivo del pontificato di Ratzinger è l’essersi fatto da parte, dimostrando che anche nella Chiesa nulla è immutabile, neppure i dogmi. Ci aspettiamo presto un’
evoluzione del cattolicesimo nella direzione della Chiesa tedesca, all’avanguardia sul ruolo delle donne e sul riconoscimento dell’omosessualità“.