Capodanno, 20enne denuncia stupro a Milano: "Non ricordo nulla"

La studentessa, a Milano per festeggiare con un'amica, ha conosciuto l'uomo in un locale sui Navigli il 30 dicembre. I carabinieri indagano su un 35enne ecuadoriano

di CAMILLA PRATO
2 gennaio 2024
violenza di genere milano

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Violenza sessuale di fine anno, ci risiamo. Ci ricordiamo tutt* con orrore il Capodanno 2022 a Milano, nella notte tra 31 dicembre 2021 e 1° gennaio, l'aggressione del branco (almeno una trentina di persone) ai danni di una giovane che stava tornando a casa da sola. Sempre lì, sempre la stessa storia. Nel capoluogo lombardo una turista denuncia di essere stata probabilmente drogata e stuprata nella notte tra 30 e 31 dicembre. Una vicenda ancora in via di accertamento, ma che rinnova quel sentimento di paura che molto spesso, troppo spesso, accompagna tante donne che si trovano da sole, di sera, in città. Dobbiamo ancora avere pura ad uscire, dobbiamo aver paura di incontrare persone, di divertirci, di bere un drink in un locale in compagnia, di tornare a casa senza essere accompagnate, di come siamo vestite. Come si può vivere con la paura costante di essere una donna?

La denuncia della 20enne a Milano: "Non ricordo nulla"

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La turista, una studentessa di 20 anni, aveva affittato una stanza per trascorrere il Capodanno con un'amica. Avrebbe conosciuto il suo aggressore in un locale sui navigli

Una ragazza di 20 anni, studentessa, ha denunciato di essere stata vittima di violenza carnale a Milano, dove si trovava insieme a un'amica per trascorrere il veglione di fin anno. Doveva essere una serata tranquilla, quella del 30 dicembre, in attesa dei festeggiamenti del giorno successivo. Purtroppo però, non è andata secondo i piani. La giovane, come si apprende, in sede di denuncia ha raccontato che quella sera si trovava in un locale in zona Navigli dove ha conosciuto un uomo. Fin qui nulla di male, ma è l'ultima cosa che ricorda. Alle forze dell'ordine ha infatti dichiarato di essersi poi svegliata la mattina successiva all'interno della camera da lei affittata in compagnia di quest'ultimo. L'uomo, secondo il racconto della ragazza, si sarebbe allontanato velocemente dicendole di aver avuto un rapporto sessuale con lei senza fornire ulteriori spiegazioni. Sul caso sono in corso le indagini dei carabinieri del Nucleo radiomobile e della compagnia di Milano Porta Magenta, intervenuti ieri mattina in un residence della città dove si trova l'alloggio temporaneo della donna. La vittima, che riferisce di non ricordare nulla di quanto accaduto e di sospettare di aver ingerito inconsapevolmente sostanze stupefacenti che, probabilmente, le avrebbero fatto perdere la lucidità. Mentre i carabinieri si sono messi in modo per trovare il presunto responsabile dello stupro, identificato al momento in un 35enne ecuadoriano residente nel milanese, la ragazza si è sottoposta ad alcune visite alla clinica Mangiagalli ed è stata dimessa senza giorni di prognosi.

Le indagini

Gli inquirenti sono quindi in attesa degli esiti degli accertamenti sanitari eseguiti prima di prendere eventuali misure cautelari nei confronti del sospettato.
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I carabinieri indagano sulla vicenda: il sospettato dello stupro sarebbe un 35enne equadoriano

I medici hanno anche effettuato test tossicologici alla giovane turista, in cerca di sostanze che le potrebbero essere state somministrate di nascosto magari in un drink bevuto al locale sui Navigli. Non è da escludere infatti la presenza di Ghb, comunemente noto come "droga dello stupro". Le indagini sono in corso e la vicenda è tutt'altro che chiara e definita. Le premesse, però, ci sono e definiscono un quadro ancora una volta sconfortante. Se fosse confermato - il condizionale è d'obbligo, per correttezza d'informazione - si tratterebbe dell'ennesimo episodio di violenza di genere consumato in un anno, una panoramica drammatica fatta di orrore diventato quotidianità, di molestia diventata normalità.

Quattro casi al giorno

A Milano il tema della sicurezza si fa sempre più assillante e la violenza di genere diventa preponderante. Lo dimostrano i disordini e il caos, durante la notte di Capodanno in città, ma lo dimostrano anche i dati sulle molestie e sugli abusi ai danni delle donne. In città si viaggia al ritmo di 4 casi al giorno. Millequattrocentosessanta all'anno. Numeri che fanno impressione, soprattutto se si considera come vanno a finire poi i processi a carico degli aggressori: solo il 53% si chiude con una sentenza di condanna, mentre il 23% con il non doversi procedere e la stessa percentuale con sentenze di assoluzione.
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Gulia Tramontano, uccisa al settimo mese di gravidanza dal fidanzato

Il femminicidio di Giulia Tramontano e del bambino che portava in grembo, compiuto da Alessandro Impagnatiello, è stato forse il più terribile ma non l'unico. A fine luglio la giovanissima Sofia Castelli è stata uccisa a Cologno Monzese dall’ex fidanzato Zakaria Aqaoui. E poi tante, tantissime vicende 'minori' (solo per il fatto che le vittime sono rimaste in vita) di abuso, di molestia fisica e verbale, di stupro. Da gennaio ad agosto 2023, infatti, a Milano sono state denunciate 937 violenze sessuali. Dei fascicoli d'indagine aperti 517 sono a carico di noti e altri 420 a carico di ignoti. Una media di circa quattro denunce ogni giorno. Numeri praticamente raddoppiati rispetto al 2019. E soprattutto appare inquietante il numero di violenze sessuali di gruppo: 53 nei primi otto mesi dell'anno. Ma anche se si trattasse di 'semplici' molestie nessuna di esse merita di venire eclissata nel mero conteggio delle denunce, nell'indifferenza dell'ennesimo caso, della normalizzazione di un fenomeno pervasivo, radicato. Perché solo affrontando uno per uno questi episodi, prevenendo i nuovi possibili, costruendo una cultura del rispetto verso le donne e non della sopraffazione e del possesso, di sessualità e affettività consapevoli, si potrà azzerare questa stima e far sì che passare una serata in compagnia, mettersi un vestito più attillato o corto, passeggiare una sera per le vie di una città, non debba più essere una preoccupazione.