Dopo la
Francia anche la
Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo. Nei giorni scorsi in Francia è partito un esempio virtuoso: in via sperimentale per un anno, il mobilificio Louis tra i benefit per i dipendenti ha incluso il
congedo mestruale.
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
Un’intera giornata retribuita ogni 30 giorni che le 8 dipendenti dell’azienda possono utilizzare per fermarsi durante i giorni più dolorosi del ciclo. In un’intervista, il direttore generale di Louis Thomas Devineaux ha spiegato che la misura è vantaggiosa per tutti. Non solo per le donne. “Le dipendenti non devono produrre
nessun certificato medico e non c’è bisogno di autorizzazioni. In caso di cicli dolorosi basta informare il manager. Lavoriamo in un clima di flessibilità e così evitiamo imprevisti durante la produzione. È importante che nel luogo di lavoro ci siano fiducia e benessere, così facendo speriamo di spingere altre aziende a seguire il nostro esempio”, la motivazione.
Il modello spagnolo
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
È ora la volta della Spagna, che dà a sua volta il buon esempio a livello istituzionale: il segretario di Stato per la parità di genere
Angela Rodriguez ha infatti detto la sua: “Se qualcuno ha una malattia con tali sintomi è concessa un’invalidità temporanea: lo stesso dovrebbe valere per il ciclo mestruale - le sue parole - . Nella legge sono previste anche alcune misure per migliorare la salute delle donne durante il ciclo, come l’obbligo per le scuole di fornire assorbenti. Si punta inoltre a rimuovere l’Iva dal prezzo degli assorbenti, andando incontro alle richieste delle donne spagnole. Il governo spagnolo prevede inoltre di ampliare il
diritto all’aborto, eliminando l’obbligo che prevede l’accompagnamento dei genitori per chi ha 16 o 17 anni”. In Spagna il diritto alla salute mestruale sarà uno dei punti principali della riforma della legge sull’aborto: dal congedo per malattia di tre giorni alla formazione di centri educativi per la garanzia di prodotti igienici. Un segnale che conferma il tentativo da più parti di
garantire un diritto alla salute tra i più sottovalutati e spesso negati. A Tolosa l’azienda francese Labége ha deciso di stabilire una giornata di congedo retribuito per tutte le dipendenti durante il ciclo mestruale. In Spagna la legge sull’aborto ha già una data di approvazione.
La ministra per l’Uguaglianza, Irene Montero
Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati 'di prima necessità'
La ministra per l’Uguaglianza,
Irene Montero, ha annunciato che la sua intenzione è quella di portare la riforma della norma al Consiglio dei ministri martedì 17 maggio. Il testo amplierà diritti non riconosciuti finora dalla legge e abrogherà il divieto per i minori di 16 e 17 anni di interrompere la gravidanza senza l’autorizzazione dei genitori, un provvedimento introdotto durante il governo del PP dall’allora ministro della Giustizia
Alberto Ruíz Gallardón. Oltre alla questione dell’interruzione di gravidanza, la norma prevede anche altri importanti novità sui diritti delle donne. All’interno del testo di legge è previsto anche un ampio capitolo sul diritto alla salute mestruale con misure pensate ad hoc, tra cui il congedo da lavoro per malattia fino a tre giorni e la messa a disposizione "di prodotti igienici"» come modo per "combattere la cosiddetta
povertà mestruale". La riforma prevede dunque il libero accesso ai prodotti igienici per le donne in situazioni di esclusione e l’eliminazione totale dell’Iva. «Il dato che sappiamo è che una donna su due ha un periodo doloroso e che una donna su quattro hanno difficoltà ad accedere ai prodotti per la gestione delle mestruazioni», ha detto pochi giorni fa la direttrice dell’Istituto delle donne, Toni Morillas. E ha aggiunto: «Nel nostro Paese abbiamo un problema con il corpo delle donne e abbiamo difficoltà a riconoscere le mestruazioni come un processo fisiologico che deve generare diritti».
La situazione italiana
Sul ciclo mestruale esiste il “Manuale delle ragazze meravigliose”, pensato da Intimina
Nel nostro Paese la dismenorrea non è riconosciuta come fonte di invalidità,
gli assorbenti hanno inoltre un costo elevato troppo con l’Iva al 22%, come se si trattasse di articoli di lusso che le donne acquistano per un capriccio e non perché sono assolutamente necessari: molto stanno facendo le associazioni che si occupano di
Tampon Tax Free, perorando la causa degli assorbenti per le studentesse
gratuiti nelle scuole e le attiviste per evitare l’obbligo per le ragazze di 16 o 17 anni di essere accompagnate dai genitori quando chiedono la
pillola del giorno dopo o quando accedono all’interruzione volontaria di gravidanza.
In Italia il primo Festival al mondo sulla salute mestruale
In Italia, intanto, dal 17 al 19 giugno si terrà il primo festival al mondo dedicato alla salute mestruale: nel paese in cui le istituzioni stentano ancora a riempire le lacune su un tema lasciato troppo ai margini, le realtà associative Promise ed Errante hanno deciso di dare una scossa al dibattito organizzando il primo
Festival del Ciclo mestruale nel mondo. Insieme con le autrici del podcast Eva in Rosso faranno di Milano la prima città al mondo in cui per tre giorni (dal 17 al 19 giugno) si cercherà di discutere, riflettere e soprattutto trovare proposte. Il primo in Italia, uno dei pochi al mondo, debutta a Milano (il 17, 18 e 19 giugno al Mare Culturale Urbano, al Nuovo Armenia e a Rob de Matt) il festival del
ciclo mestruale, che nasce dagli spunti e dalle sinergie create dal primo podcast in Italia sul tema, Eva in Rosso.
Dopo la Francia anche la Spagna riconosce i dolori mestruali come fonte di invalidità temporanea per attribuire tre giorni di congedo
“Lo abbiamo organizzato - spiegano le organizzatrici su Produzioni dal basso, dove è attiva una campagna di crowdfunding - per inaugurare una
nuova narrazione del ciclo mestruale, perché ancora oggi è visto come un tabù invece di essere riconosciuto come tema fondamentale per la salute e la parità di genere“.
Le finalità dell'evento
Fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso) e ancora oggi non sono considerati »di prima necessità
Ai potenziali donatori, le ideatrici del festival domandano: “
Lo sai che fino al 2021 i presidi mestruali avevano un’iva del 22% (come per i beni di lusso!) e che ancora oggi non sono considerati di prima necessità? E che le patologie legate al ciclo, come l’endometriosi, fanno fatica ad essere diagnosticate e curate correttamente? Per non dire che circa il 20% delle ragazze e delle donne tra i 15 e i 35 anni non ha mai fatto una visita ginecologica". Ecco il perché di un festival del ciclo mestruale, che sarà
"l’occasione in cui far dialogare diverse figure che si occupano di divulgazione mestruale. È un evento dove ci si può informare, confrontare e - perché no - divertire! Lo faremo - anticipano gli ideatori - attraverso una serie di talk, workshop, spettacoli, concerti, stand-up comedy, live e dj set. E parleremo di endometriosi, disturbo disforico premestruale, Tampon Tax, menarca, transfobia, salute e igiene mestruale, impatto ambientale, discriminazione di genere e conflitti (sia quelli privati con il nostro corpo, che quelli al di fuori di noi)". Il festival è organizzato da Eva in Rosso insieme a Errante e Promise - due associazioni che si occupano di empowerment femminile - e Studio But Maybe - di grafica e digital design. Di solito ogni donazione su una piattaforma di crowdfunding prevede un gadget. In questo caso, si tratta di una confezione di
assorbenti da spedire al confine con l’Ucraina con le carovane umanitarie organizzate da Rob de Matt.