È stata squalificata dai Giochi per aver mostrato la scritta ‘Liberate le donne afghane’. La protagonista di questa storia è la ventunenne Manizha Talash, atleta afghana della squadra olimpica dei rifugiati in gara nella 'breaking'.
"Bgirl Talash è stata squalificata per aver mostrato un messaggio politico sui suoi vestiti in violazione della regola 50 della Carta Olimpica”, si legge in una nota della federazione internazionale di danza sportiva. Questa regola vieta agli atleti di esprimere le proprie opinioni politiche durante i Giochi. Nella prima sfida di ieri, la ventunenne del team dei Rifugiati ha affrontato l'olandese Bgirl India (che l'ha battuta) subito dopo aver mostrato il panno celeste con il messaggio scritto in bianco ‘Free Afghan women’.
Nata a Kabul, città sotto il regime talebano dal 2021, Manizha (in arte Bgirl) Talash, ha lasciato il suo paese per rifugiarsi in Spagna con i suoi due fratelli. "Non ho lasciato l'Afghanistan perché ho paura dei talebani o perché non posso vivere lì, sono partita per fare quello che posso per le ragazze dell'Afghanistan, per la mia vita e il mio futuro”, ha dichiarato prima della competizione. Ha scoperto il suo sport su Internet all'età di 18 anni prima di beneficiare della quota di universalità, e quindi trovare posto nel Team dei Rifugiati, per la prima apparizione della disciplina alle Olimpiadi. A Parigi la squadra dei rifugiati, composta da 37 atleti di 11 Paesi, è presente in 12 discipline.
"Alle Olimpiadi la solidarietà ha gli occhi bendati: squalificata Manizha Talash, giovane atleta della squadra dei rifugiati, scappata dall'Afghanistan all'arrivo dei talebani, che a Parigi ha esibito una scritta in favore della libertà per le donne afghane. Ma fuori da lì, in tante le daremmo la medaglia ad honorem!” è il commento di Barbara Pollastrini, della direzione del Partito Democratico. La protesta di Talash segue quella di Kimia Yousofi, un’altra atleta afghana che ha partecipato alle Olimpiadi di Parigi. Yousofi, rifugiata in Australia dal 2021, ha gareggiato nei preliminari dei 100 metri femminili di atletica, attirando l’attenzione con un messaggio scritto su un foglio: “Istruzione, sport, i nostri diritti”.