“In quelle società il problema del patriarcato è molto più ingente rispetto all’Italia e alle società occidentali. In Italia fortunatamente è un problema minore, solo alcuni uomini compiono violenze inaccettabili contro le donne. Non possiamo mettere sul banco degli imputati gli uomini in quanto tali, questo è sbagliato, perché alcuni uomini sono violenti, altri no”. Francesco Giubilei cita la cultura islamica, ma sarebbe stato meglio se non lo avesse fatto.
Come sarebbe meglio che, per l’ennesima volta, la violenza sulle donne non venisse sminuita da un uomo. In questo caso, dopo le discusse opinioni del ministro Giuseppe Valditara pronunciate nei giorni scorsi, sul tema è intervenuto il presidente di Nazione Futura. Dire che il tema della violenza di genere nel nostro Paese è minore perché solo alcuni uomini compiono violenze inaccettabili contro le donne, è a dir poco preoccupante. Se non irrispettoso e sgradevole nei confronti delle oltre cento donne uccise ogni anno per mano dell’ex compagno o del partner. Partner o ex compagni che, secondo i dati del ministero dell’Interno, nella stragrande maggior parte dei casi sono italiani. A ricordarlo a Giubilei, da l’Aria che tira su La7, è stato l’attore Edoardo Leo.
La replica: “Sbagliato dire che il patriarcato non esiste”
“Io sinceramente non capisco il senso di questo intervento – le sue parole – c’è un dato incontrovertibile del ministero dell’Interno: il 93,9% dei femminicidi è stato commesso da italiani. Punto. Non capisco quale altro commento si possa fare, non capisco perché si dica ‘alcuni italiani, altri no’. C’è un dato del Ministero dell’Interno, non è che ci sia un altro commento da fare. Quindi, se un ministro (Valditara, ndr) dà un dato sbagliato, è un dato sbagliato. Se discutiamo pure i dati, è finita. Tra l’altro, c’è scritto, non è che sia una opinione mia”. E ancora: “Dire che il patriarcato non esiste e che c’è l’Islam significa proprio non leggere i numeri. Non è una questione di opinione politica, ma di dati. E i numeri sono incontrovertibili”.
Violenza di genere: in Italia non è un problema di immigrazione
Nel 2023, infatti, il 93,9% delle donne è stato ucciso da italiani. Di fronte a questi dati, peraltro provenienti da una fonte autorevole, viene da chiedersi come si possa ancora esordire dicendo che la violenza di genere è legata a un problema di immigrazione irregolare (come aveva sostenuto Valditara nei giorni scorsi) e che sia minore di altri Paesi. Soprattutto se come Paesi di confronto si scelgono alcuni di quelli islamici, dove il rispetto della donna, sotto qualsiasi punto di vista, è pressoché assente. Il senso è un po’ quello: se ci paragoniamo al peggio, basta poco per essere meglio.
Ma anziché paragonarci a qualcuno, forse dovremmo iniziare a guardare semplicemente a noi stessi e capire che quello della cultura patriarcale è un enorme problema nel nostro Paese, che non si manifesta solo nei casi più gravi di femminicidio, ma anche sotto tanti altri aspetti. Che non vanno mai sminuiti o tralasciati.