"Non c'è un confronto da fare. Ci sono leggi e una sentenza precisa. I
sindaci sanno quello che possono e che non possono fare". Una durissima risposta quella della ministra della Famiglia, alla
dichiarazione congiunta degli amministratori delle grandi città diffusa martedì 28 marzo. Gualtieri, Sala, Nardella e compagna sono quindi
disobbedienti? "No, è qualcosa che decidono loro, sapendo che c'è una
sentenza che non applicano. Non c'è qualcosa da contrattare", aggiunge Eugenia Roccella.
La replica della ministra Roccella ai sindaci
Eugenia Roccella, ministro per la Famiglia, la Natalità e le Pari Opportunità alla presentazione di "Comuni amici della famiglia" a Roma
La lettera sui figli delle coppie gay tiene quindi banco nel dibattito pubblico tanto quanto in quello politico, con la scelta di molti primi cittadini italiani - tra cui quelli di Roma, Milano, Torino, Firenze, Bologna, Napoli e Bari - di non attenersi al
divieto imposto dal governo al riconoscimento di questi bambini e bambine. "I sindaci non stanno protestando contro la circolare Piantedosi - replica la ministra - ma contro la sentenza della Cassazione. Quindi dovrebbero avere casomai un dialogo con il presidente delle sezioni unite. C'è una sentenza molto precisa che dice determinate cose".
Roccella ha risposto ai giornalisti sulla protesta dei sindaci che
trascrivono gli atti di nascita dei bambini nati dalle famiglie omogenitoriali, a margine di un incontro sul modello Trentino della certificazione family dei Comuni. E alla domanda su che cosa pensi, a livello umano, della richiesta dei 'disobbedienti' di incontrare la premier Giorgia Meloni per un confronto sul tema, ha specificato: "A livello umano? I sindaci si incontrano tutti i giorni. Io non ho deleghe in materia".
Nardella: "Da Roccella rifiuto totale segno di intolleranza"
"Abbiamo chiesto un confronto, un dialogo. Le dichiarazioni della ministra Roccella di
rifiuto totale denotano un atteggiamento di
intolleranza nei confronti di esponenti istituzionali, quali siamo noi sindaci". Così il primo cittadino di Firenze,
Dario Nardella, che da palazzo Vecchio risponde alle affermazioni di questo pomeriggio della ministra Eugenia Roccella, che ha ribadito il no al riconoscimento dei figli delle coppie omogenitoriali . "Mi auguro - aggiunge il sindaco fiorentino - che la presidente Giorgia Meloni approfondisca questo aspetto e accolga una semplice e onesta
richiesta di confronto e di dialogo da parte dei sindaci di alcune delle più importanti città d'Italia". D'altra parte, avverte, "il nostro è stato un appello aperto, senza pregiudiziali, trasparente e basato sul buon senso. Lo stesso buon senso che ho ritrovato nelle parole della
Corte Costituzionale, che come è noto è l'organo più importante dell'ordinamento giudiziario, e che ha detto in modo inequivocabile che occorre guardare con attenzione all'
interesse dei bambini, dei figli e che esiste un vuoto legislativo che va assolutamente colmato. Noi quindi non ci muoviamo che nel solco delle parole, degli auspici espressi dalla Corte costituzionale".
Il sindaco di Firenze replica alla ministra Roccella: "Il rifiuto di confronto denota un atteggiamento di intolleranza"
Gualtieri: "La gravidanza per altri non c'entra coi figli di due mamme"
"Mi sembra che la Ministra Roccella continui a fare
confusione tra sentenze che trattano fattispecie differenti. L'ultima sentenza della Corte di Cassazione del dicembre 2022, a cui fa riferimento, tratta infatti sempre un
caso di maternità surrogata. Quella sentenza indica l'adozione in casi particolari come strada da seguire per il riconoscimento della doppia genitorialità nei casi di GPA. Noi invece stiamo parlando di altro. Di bambini con due mamme, di cui una delle due ha portato avanti la gravidanza". Così in una nota il sindaco della Capitale
Roberto Gualtieri, sottolineando che per i casi di figli di due donne, di cui una è la madre biologica, "ci sono varie sentenze delle corti, Cassazione e Costituzionale, che riconoscono la possibilità di trascrivere gli
atti di nascita esteri con due mamme per la tutela del superiore interesse del minore e che nel fare questo non esiste alcuna contrarietà all'ordine pubblico". "La
GPA non c'entra nulla. È partendo proprio da queste analisi che con gli altri Sindaci, nell'incontro di ieri sera, abbiamo deciso di proseguire sulla strada delle trascrizione degli atti di nascita esteri con due mamme, senza GPA" perché "sentiamo forte la responsabilità e la necessità di azioni comuni che diano risposte concrete alla richiesta di tutela da parte di tutte le famiglie che vivono nelle nostre città".
"La famiglia al centro"
Un momento della presentazione del network dei Comuni amici della famiglia presso la Pontificia Università della Santa Croce, Roma, 29 marzo 2023
Durante il convegno "Comuni amici della Famiglia" alla Pontificia università della Santa Croce a Roma, promosso dalla Provincia autonoma di Trento, la titolare del ministero della Famiglia e Pari opportunità si è anche soffermata su un altro tema caldo, quello della
natalità: "Il piccolo comune è oggi a volte a rischio, perché con la denatalità è a rischio il mantenimento dei livelli di popolazione, che ogni anno vengono depauperati". "Per tornare alla
centralità della famiglia con figli, per recuperare il calo di natalità, dobbiamo recuperare il prestigio del materno - aggiunge -. Oggi abbiamo nei confronti delle donne un debito, perché non riusciamo a far sì che loro possano avere figli. La rivoluzione culturale è
permettere alle donne di avere figli senza fare sacrifici". E ancora. "Il Governo è convinto che la
famiglia debba essere
al centro di tutto, di ogni provvedimento".