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Figli di coppie gay e utero in affitto, la deputata Bonetti: “Tuteliamo i bambini“

La vicepresidente del Terzo Polo, già ministra per le Pari opportunità del governo Draghi: “Occorre un dibattito interno e servono accordi internazionali. La maternità surrogata lede la dignità della donna"

di LETIZIA CINI -
20 marzo 2023
La deputata, già ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti

La deputata, già ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti

“Occorre un dibattito interno e servono accordi internazionali”. Ha le idee chiare in merito a tematiche urgenti come il riconoscimento dei figli di coppie dello stesso sesso e la surrogazione di maternità, la vicepresidente del Terzo Polo e già ministra per le Pari opportunità, Elena Bonetti. Che torna sull’argomento dopo le polemiche sull’iniziativa del sindaco di Milano Beppe Sala, di riconoscere la doppia genitorialità alle coppie omosessuali nel capoluogo lombardo.
Manifestazione de I Sentinelli, Famiglie Arcobaleno e Cig Arcigay

Manifestazione de I Sentinelli, Famiglie Arcobaleno e Cig Arcigay

Lei cosa ne pensa, onorevole Bonetti? “Il riconoscimento non può essere automatico, relegato ad una pratica amministrativa. La piazza di Milano ha sollecitato il Paese ad assumere una posizione nei confronti dei diritti dei bambini. Ma per affrontare questo tema è necessario un dibattito che tenga conto di tutta la sua complessità. Sempre puntando l’obiettivo su quello a cui va prestata la massima attenzione, ovvero la tutela dei bambini“.
In Italia sono quasi 150mila figli di coppie omogenitoriali

In Italia sono quasi 150mila figli di coppie omogenitoriali

In che senso, onorevole? “Il certificato europeo di filiazione è uno strumento di tutela dei diritti dei figli, anche di coppie omosessuali. Ma non può eludere le fasi della verifica necessarie a garantire la tutela del minore. E poi deve rispettare le normative nazionali. Ad esempio, il ricorso alla gestazione per altri è reato in Italia e per me è una grave lesione dei diritti del bambino, non solo della donna“. In Italia sono quasi 150mila figli di coppie omogenitoriali, una realtà che proprio nell’interesse dei minori chiede un intervento più solido: possibili soluzioni? “Il tema va affrontato in Parlamento con un dibattito molto serio e non idelogico per poter trovare una sintesi basata sul supremo interesse dei minori. Noi lo abbiamo fatto quando abbiamo stabilito, ad esempio, che l’assegno unico universale andasse a tutti i bambini, e questo con il voto di tutto l’arco parlamentare”. La Gpa (gestazione per altri) è una pratica vietata in Italia ma consentita all’estero, che richiede grande disponibilità economica, e quindi non alla portata di tutti. Questo crea un discrimine sociale, non trova? “Sono profondamente contraria alla maternità surrogata, il cosiddetto utero in affitto, perché è una gravissima lesione della dignità della donna e anche del diritto dei bambini di avere un riconoscimento biologico della loro identità. Certo che per tutti i bambini la questione è garantire la tutela dei diritti, ma questo non deve corrispondere a legalizzare di fatto, e comunque a normalizzare, la pratica dell’utero in affitto all’estero, che aggira l’ordinamento italiano. Piuttosto, occorrerebbe che l’Italia sostenesse la richiesta di considerare la Gpa come reato anche negli altri Paesi. Per far sì che questo accada occorre una capacità di dialogo serio a livello internazionale“.
Elena Bonetti

La vicepresidente del Terzo Polo e già ministra per le pari opportunità, Elena Bonetti

Da ministra per le Pari opportunità e la famiglia si era battuta perché fosse possibile consegnare alla storia anche il nome delle donne. Soddisfatta di come stanno andando le cose? “No. La sentenza della Corte Costituzionale del giugno scorso ha stabilito che è incostituzionale la prevalenza del cognome paterno su quello materno, ma non c’è ancora una legge. Le proposte in Parlamento ci sono, anche del Terzo Polo, ma la maggioranza non ha dato cenno di volerle calendarizzare. E a chi dice ’che ci sono questioni più importanti’, rispondo che tutte le questioni si parità sono nel Dna della nostra democrazia“.
Tutti i figli avuti all’estero tramite maternità surrogata devono essere riconosciuti dai genitori in Italia

La Gpa (Gestazione per altri) è una pratica vietata in Italia ma consentita in alcuni paesi all’estero

 Questi e molti altri i temi che verranno affrontati martedì prossimo, 21 marzo, durante l’incontro organizzato a 75 anni dall’entrata delle donne in parlamento: cosa c’è in programma? “Il dibattito sulla Certificazione per la parità di genere per le imprese non può fermarsi: è un punto focale della nostra strategia nazionale per la parità di genere ed è su questo parametro che anche a livello internazionale si gioca la capacità si sviluppo di un Paese. È una partita che non può vederci indietro”.

L’evento alla Camera dei deputati

L’Italia si posiziona al 40° posto su 146 paesi, al di sotto della media europea, in termini di parità di genere nel campo della politica. Dopo le ultime elezioni nazionali, poi, la percentuale di donne in parlamento si è abbassata al 31%, segnando il primo calo in 20 anni. È da queste premesse che prende il via Parità che genera. L’importanza della parità di genere nelle imprese e in politica a 75 anni dall’entrata delle donne in parlamento, l’evento organizzato dall’onorevole Elena Bonetti, in collaborazione con Comin & Partners, che si terrà martedì 21 marzo alle 11 alla Camera dei Deputati. Nonostante numerosi studi dimostrino che le aziende più inclusive in termini di gender equality crescono più rapidamente delle altre, grazie anche a una maggiore capacità di innovazione, la presenza delle donne in politica e nei ruoli apicali di impresa è tuttora più bassa rispetto a quella degli uomini.

I protagonisti della tavola rotonda

L’incontro nasce con l’obiettivo di agevolare un dialogo sul tema, per mettere in luce tramite casi di successo ed esperienze dirette, come gli strumenti che agevolano la parità di genere siano fondamentali per favorire la crescita, l’attrazione dei talenti e l’innovazione. Infatti, secondo le stime diffuse dal Diversity Brand Index 2022, i brand che promuovono inclusività registrano profitti mediamente superiori, anche del 23%, rispetto ai competitor. La tavola rotonda, che si aprirà con i saluti di Marina Elvira Calderone, ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali, sarà introdotta da Elena Bonetti, deputata, già ministra per le pari opportunità e la famiglia, e moderata da Elena Di Giovanni, vice presidente e co-fondatrice di Comin & Partners. All’evento parteciperanno, tra gli altri, Monica Lucarelli, assessora alle Politiche della sicurezza, attività produttive e Pari opportunità Comune di Roma, Valeria Manieri, co-fondatrice, campaign manager e rapporti esterni Le Contemporanee, Paola Mascaro, chair G20 Empower italian presidency e Eleonora Santi, direttrice External affairs Philip Morris Italia.