
Giappone, nuovo passo verso il matrimonio egualitario
Il cammino del Giappone verso il riconoscimento del matrimonio egualitario continua: l’Alta Corte di Osaka ha stabilito che la mancata possibilità per le coppie dello stesso sesso di sposarsi legalmente in Giappone è incostituzionale. Una decisione che rappresenta un’ulteriore conferma del crescente consenso giuridico verso il riconoscimento dei diritti delle persone LGBTQ+. Il governo giapponese, però, continua a non prendere iniziative legislative in merito.
Un cambio di rotta nelle corti giapponesi
L’Alta Corte di Osaka è la quinta corte superiore del Paese a pronunciarsi contro il divieto di matrimonio egualitario, seguendo le decisioni prese a Sapporo, Tokyo, Fukuoka e Nagoya. Con questa sentenza è stata annullata la decisione del 2022 del Tribunale distrettuale di Osaka, che aveva ritenuto costituzionale il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso.
Nella causa in questione, tre coppie provenienti dalle prefetture di Aichi, Kyoto e Kagawa avevano chiesto un risarcimento di un milione di yen (circa 6.146,4 euro) a persona, sostenendo che il divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso violasse il diritto all’uguaglianza sancito dalla Costituzione giapponese e la libertà di sposarsi. Nonostante la dichiarazione di incostituzionalità, la Corte ha negato il risarcimento ai querelanti.
Le iniziative locali: il registro delle unioni civili a Tokyo

Nonostante la lentezza del governo nazionale, a livello locale si registrano progressi significativi. Nel novembre 2022, Tokyo ha introdotto un registro per le unioni civili delle coppie omosessuali. Questo sistema consente alle coppie dello stesso sesso di ottenere certificati che garantiscono alcuni diritti, come la possibilità di essere riconosciuti come partner negli ospedali e nei contratti di locazione. Tuttavia, il registro non ha lo stesso valore legale del matrimonio.
La mobilitazione della società civile

Il dibattito sui diritti LGBTQ+ in Giappone è alimentato anche da una forte mobilitazione della società civile. Nell’aprile 2023, sono state raccolte oltre 55.000 firme per chiedere al governo di approvare una legge contro le discriminazioni LGBTQ+ e di legalizzare il matrimonio tra persone dello stesso sesso. L’organizzazione Marriage For All Japan ha esortato il governo e il parlamento ad avviare il processo legislativo senza attendere una decisione della Corte Suprema.
Cosa potrebbe succedere ora
Sebbene le sentenze delle corti giapponesi vadano sempre più nella direzione di riconoscere l’incostituzionalità del divieto di matrimonio tra persone dello stesso sesso, il governo non ha ancora intrapreso azioni concrete. Tuttavia, il crescente sostegno dell’opinione pubblica e le iniziative locali potrebbero esercitare una pressione crescente sulle istituzioni affinché prendano provvedimenti legislativi. La decisione dell’Alta Corte di Osaka rappresenta un passo avanti significativo nella lotta per i diritti LGBTQ+ in Giappone. Resta da vedere se e quando il governo deciderà di colmare il vuoto legislativo, riconoscendo finalmente il diritto al matrimonio per tutti i cittadini.