Incubi e salute mentale: perché la sorella di Giulia Cecchettin non era al processo Turetta

Elena Cecchettin ha annunciato su Instagram le ragioni che l’hanno spinta a non essere presente per la prima apparizione in Aula dell’assassino reo confesso della studentessa 22enne: “Sarebbe per me una fonte di stress enorme”

di MARIANNA GRAZI -
25 ottobre 2024
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Elena Cecchettin

Oggi e lunedì 28 ottobre non sarò presente in aula. Non per disinteresse, ma per prendermi cura di me stessa". Lo scrive Elena Cecchettin, in una storia su Instagram, a proposito dell’udienza che vede oggi Filippo Turetta in aula a Venezia per la seconda udienza del processo che lo vede come unico imputato, reo confesso, per l’omicidio di Giulia Cecchettin. “Seguirò a distanza anche tramite i miei legali, tuttavia non parteciperò”, aggiunge.

Filippo Turetta che questa mattina si è presentato per la prima volta in tribunale e, rispondendo alle domande dei legali, è scoppiato a piangere. Non ha mai alzato la testa per incontrare gli occhi di Gino Cecchettin, padre della studentessa 22enne uccisa l’11 novembre 2023 dall’ex fidanzato, e rivolto all'avvocato di parte civile Nicodemo Gentile, il giovane ha detto che “È difficile in questo momento” ricostruire quanto accaduto e le ragioni che l’hanno portato ad uccidere la ragazza. Ma ammette la premeditazione del femminicidio. 

Elena Cecchettin non sente quelle parole, non vede le lacrime versate nella prima apparizione davanti alla Corte d’Assise di Venezia dall’assassino della sorella. “Sono più di undici mesi che continuo ad avere incubi – scrive nelle stories spiegando la sua assenza –, undici mesi che il mio sonno è inesistente o irrequieto. La mia salute mentale e soprattutto quella fisica ne hanno risentito. Ho perso il conto delle visite mediche che ho dovuto fare nell’ultimo anno”.

Le stories di Elena Cecchettin (Instagram)
Le stories di Elena Cecchettin (Instagram)

La sorella della vittima, che fin da subito è apparsa pubblicamente davanti alla stampa e all’opinione pubblica per chiedere giustizia, per gridare contro la violenza di genere, contro i femminicidi, ha spiegato nelle stories che seguirà il processo a distanza, tramite i legali della famiglia: “Sarebbe per me una fonte di stress enorme e dovrei rivivere nuovamente tutto quello che ho provato a novembre dell’anno scorso. Semplicemente non ne sono in grado”.

“Sono umana, non invincibile”

In questi mesi è apparsa forte, provata dal dolore ma mossa anche da una forte volontà di giustizia, di lotta sociale contro i femminicidi, contro il patriarcato che ogni anni miete centinaia di vittime, contro la violenza di qualsiasi tipo sulle donne. Elena Cecchettin è apparsa quasi invincibile ma oggi ammette e ricorda a tutti e tutte che è solo una ragazza, con il suo dolore. “Voglio condividere tutto questo – aggiunge – perché penso sia giusto proteggersi quando ne abbiamo bisogno. Sono umana, come tutt3 non sono invincibile”.

Le stories di Elena Cecchettin (Instagram)
Le stories di Elena Cecchettin (Instagram)

"Massima solidarietà alle persone che in questi mesi ci sono state vicine e si sono occupate di Giulia, grazie per prendervi cura anche di lei”. La figlia maggiore di casa Cecchettin, nelle storie di Instagram continua a suo modo a portare avanti anche lei la memoria della sorella Giulia, con foto e messaggi di affetto e di nostalgia nei suoi confronti.