Ue, Inselvini: “Come fanno due donne ad avere figli?”. La replica di Carolina Morace

L’eurodeputata del Movimento 5 Stelle interviene nel dibattito sui diritti Lgbtqi in Europa e risponde a tono al collega di Fratelli d’Italia

di Redazione Luce!
28 novembre 2024

Dove c’è amore volere dei figli è normale e averli è naturale. O almeno dovrebbe esserlo –problemi di salute a parte – perché spesso, invece, tra una coppia e il diventare genitori ci si mette di mezzo la politica. Soprattutto se la coppia in questione è formata da persone dello stesso sesso. E non c’entra nulla la biologia, quanto l’ideologia. 

“Buonasera, forse me lo sono perso: com’è possibile nascere da due madri?” ha chiesto ieri, durante una seduta del Parlamento europeo sui diritti Lgbt nell’Unione, il deputato di Fratelli d’Italia Paolo Inselvini. Non è uno scherzo di cattivo gusto ma la domanda evidentemente provocatoria di un esponente del partito che nel nostro Paese ha proposto una legge – entrata in vigore da pochi giorni – che vieta la gestazione per altri anche all’estero, se questa è richiesta da coppie che poi hanno intenzione di tornare in Italia con i propri figli. 

"È molto semplice – risponde a tono l’eurodeputata Carolina Morace, Movimento 5 Stelle – perché la mia attuale moglie ha una figlia, di 13 anni, normalissima, avuta con un’altra donna. Siamo nel 2024” spiega rivolta al collega che se la ride divertito dai banchi dell’Eurocamera. “So che per te è molto difficile capirlo, ma quando ci si ama la filiazione è normale”, conclude l’intervento lampo, seguita da numerosi applausi. 

Il botta e risposta arriva dopo il duro intervento della stessa Morace sul trattamento riservato alle coppie omogenitoriali all’interno del contesto europeo. “Purtroppo dobbiamo prendere atto che oggi esistono due Europe”, ha esordito la pentastellata, 60 anni, ex attaccante della nazionale femminile di calcio e dichiaratamente lesbica, sposata con l’ex calciatrice e allenatrice australiana Nicola Williams.

“Un'Europa in cui le coppie gay possono sposarsi, realizzare la loro famiglia e vivere in pace e armonia nella società. In sostanza libere di amare e di essere amate. E un Europa – ha proseguito – in cui prevalgono discriminazioni e disuguaglianza. Che è quella della Bulgaria, dell’Ungheria e dell’Italia, che attaccano la comunità Lgbtqi, la cui unica colpa è quella di esistere”. 

L’eurodeputata aveva ricordato ad esempio che “il governo Meloni ha emanato una circolare in cui dichiara illegittimo un atto di nascita con due mamme, mentre in Parlamento italiano ha approvato una legge che manda in galera i papà dei bambini nati attraverso la gestazione per altri anche quando è legale in altri Paesi. Peraltro senza specificare che fine faranno questi bambini”, ha evidenziato. "Ricordiamoci che l’articolo 2 del trattato sull’Unione europea parla chiaramente di un’Europa inclusiva, fondata sui diritti umani, sulla parità e sul rispetto delle minoranze". Rispetto che, evidentemente, non conosce Inselvini.