Settimana mondiale dell'allattamento materno: in Italia solo per il 30% dei neonati

Una percentuale bassa se comparata a quella dei bimbi di tutto il mondo, che si aggira intorno al 48%. Nel nostro Paese, inoltre, sono molte le differenze tra Nord e Sud

di CHIARA CARAVELLI
30 settembre 2024
Settimana mondiale dell'allattamento al seno

Dal 30 settembre al 6 ottobre ricorre la Settimana mondiale dell'allattamento al seno (Ansa)

Circa il 30% dei neonati in Italia, nei loro primi sei mesi di vita, vengono allattati al seno. Una percentuale bassa se comparata a quella dei bebè di tutto il mondo che, secondo i dati dell'Organizzazione Mondiale della Sanità e dell'Unicef, negli ultimi 12 anni è aumentata, raggiungendo il 48%. Si tratta di dati pubblicati in vista della Settimana Mondiale per l'Allattamento Materno (Sam), da oggi 30 settembre al 6 ottobre 2024, promossa dall'Oms per sensibilizzare l'opinione pubblica sull'importanza e il valore di questa pratica. 

Le differenze tra Nord e Sud in Italia

Se guardiamo al nostro Paese, inoltre, ci sono molte differenze tra il Nord e il Sud: i dati relativi al 2022 della Sorveglianza dell'Istituto Superiore di Sanità, mostrano come il 47% dei bambini di 2-3 mesi venga allattato in maniera esclusiva, ma si va dal 29% in Sicilia al 62% nella Provincia Autonoma di Trento. “La percentuale si riduce molto nella fascia 4-5 mesi variando tra il 13% della Sicilia e il 43% di Trento e Friuli-Venezia Giulia, con una media nazionale di circa il 30%. Ribadiamo il nostro impegno per eliminare i tanti ostacoli ancora esistenti”, spiega Luigi Orfeo, presidente della Sin.

I benefici dell’allattamento materno

Mamme che allattano al seno i figli (Ansa)
Mamme che allattano al seno i figli (Ansa)

Il latte materno, infatti, come ricorda la Società italiana di Neonatologia, è uno scudo che protegge i piccoli, non solo nei primi mesi, ma per tutto l'arco della vita, riducendo l'incidenza di malattie respiratorie, cardiovascolari e metaboliche, come asma, ipertensione e diabete. Per Orfeo serve “una migliore rete di sostegno familiare e lavorativo, ma anche la possibilità del rooming-in del bimbo insieme alla mamma in tutti gli ospedali, per favorire l'avvio dell'allattamento già dai primi momenti. Ancora oggi almeno una struttura su tre non lo consente o solo in modo parziale”.

I consigli degli esperti

Tra gli interventi consigliati c'è anche il contatto pelle a pelle sin da subito in sala parto, la cui importanza è confermata da un recente studio condotto presso il Policlinico di Bari e l'Ospedale di Melfi in cui sono stati arruolati 160 neonati e dal quale è emerso che “a tre mesi di vita, la percentuale di allattamento al seno esclusivo era maggiore (71%) in quelli sottoposti a contatto pelle a pelle alla nascita, rispetto a chi non l'aveva avuto (53%)”.

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