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Il minorenne scarcerato dopo la confessione
In ragazzo in questione, infatti, a luglio (il 7 per la precisione) scorso non era ancora maggiorenne quando con altri sei - Angelo Flores, Gabriele Di Trapani, Cristian Barone, Christian Maronia, Samuele La Grassa, Elio Arnao (allora tutti tra i 17 e i 22 anni) - ha violentato una 19enne in un cantiere abbandonato al Foro Italico, zona costiera della città siciliana.
Le chat degli orrori tra i ragazzi che hanno stuprato la 19enne: "Voleva farsi tutti, alla fine gli abbiamo fatto passare il capriccio"

Sono centinaia le chat nate su Telegram alla ricerca del video dello stupro, con migliaia di utenti ciascuna
Le frasi sui social: "Qualche ragazza vuole uscire con noi?"
Ma qualcuno c'è. Perché altrimenti non si spiegano quelle parole scritte con tale leggerezza ma pesanti come macigni, rispondendo su Tik Tok a una persona che scrive: "Lo hanno già scarcerato e condotto in comunità, anche se è diventato maggiorenne. Ha confessato e anche se dal video sembra tra i più violenti. L'Italia". Il giovane, proprio dalla comunità, continua a essere attivo sui social, anche dopo l'arresto e la scarcerazione. E lunedì ha replicato a questo utente, in realtà ignorando o - peggio - volontariamente sbeffeggiando chi, in queste ore, si indigna per quanto accaduto: "C'è qualche ragazza che stasera vuole uscire con noi?". Parole che fanno rabbrividire, arrabbiare, nauseanti. Affidate alla piattaforma più frequentata dai giovanissimi, perché è lì che si può far mostra della propria forza, della propria sicurezza di impunità. Perché di pentimento, di rammarico, di consapevolezza di aver commesso un reato gravissimo come la violenza sessuale, non c'è nemmeno l'ombra. Anzi. Essere stato in carcere diventa un vanto. Da sfoggiare per fare conquiste. Per fare lo sbruffone.
Il ragazzo che all'epoca dello stupro era minorenne ha pubblicato un video su TikTok in cui chiede quasi provocatoriamente: "C'è qualche ragazza che vuole uscire stasera?"
Scarcerazione post stupro "brutto esempio di impunità"
La Procuratrice dei minori di Palermo, Claudia Caramanna, ha presentato ricorso per farlo tornare in cella e anche il sindacato della polizia penitenziaria si dice contrario alla decisione del magistrato di disporre la scarcerazione e l'affidamento in una comunità del minorenne. "È un brutto esempio di impunità e un messaggio fortemente negativo soprattutto per le giovani generazioni", afferma Aldo Di Giacomo, segretario S.pp. Poi aggiunge: "È incomprensibile che il cosiddetto atteggiamento collaborativo del ragazzo che con il branco ha commesso un atto di efferata violenza sia sufficiente a non farlo restare in carcere". "C'è poi la nuova violenza contro la giovanissima e la sua famiglia che non possono farsene una ragione e che chiedono semplicemente giustizia. La bruttissima vicenda - prosegue Di Giacomo - non è purtroppo isolata nel nostro Paese che registra una recrudescenza di casi di violenza sessuale e di femminicidi a cui bisogna urgentemente porre un freno. Sappiano bene che l'attuale sistema carcerario per minori non solo non serve a nulla, anzi si rivela una sorta di scuola per delinquere con il 90% di chi entra si avvia verso una 'carriera criminale' passando come stadio successivo immediato al carcere normale", conclude il segretario del S.pp.I nuovi interrogatori e i video sui social

Uno dei ragazzi coinvolti nello stupro a Palermo chiede su TikTok di cessare le offese e gli insulti nei suoi confronti. Il video è uscito dopo che il ragazzo è finito in carcere e c'è chi dice che fosse già pronto in precedenza: ad averlo pubblicato sarebbe stata la famiglia
Ma anche quando queste clip dei suoi aggressori ricevono migliaia e migliaia di like, visualizzazioni, commenti, come se l'attenzione dovesse essere solo su di loro, sui protagonisti della storia, anche se questa non è una favola ma un racconto dell'orrore. In cui la retorica del raptus, della gelosia morbosa, dell'essere fuori di sé, dell'essere stato costretto a commettere violenza o dello sballo non può più essere una scusa, un attenuante. Mai più.Visualizza questo post su Instagram
L'iniziativa contro la violenza sulle donne
"Stiamo organizzando con la ministra Roccella un'iniziativa contro la violenza sulle donne che si terrà il 25 novembre. Sarà una giornata importante che vedrà la partecipazione anche di testimonial" e "come ministero stiamo inoltre lavorando per fare qualcosa che possa avere un'incidenza più continuativa". Lo afferma a La Stampa il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara, intervenendo dopo il caso dello stupro di gruppo su una ragazza a Palermo.
Il ministro dell'Istruzione Valditara annuncia un'iniziativa congiunta con la ministra Roccella sulla violenza contro le donne