"C'è stato un flash, dopodiché qualcosa ha sibilato alla mia destra. Poi l'esplosione. Ho aperto gli occhi e ho visto il fumo, poi il sangue", racconta Volodymir. "I raggi X hanno mostrato
31 fratture sul suo corpo", aggiunge sua moglie Valentyna. Dopo essersi rifugiato per giorni al buio, nel seminterrato della sua abitazione situata nell'Ucraina orientale, Volodymyr Zayika è uscito per provare a riparare alcuni cavi elettrici. Ma nel corridoio che conduce verso l'esterno della casa era stato
nascosta una mina esplosiva. Il 71enne è stato soccorso e portato all'ospedale più vicino, dove sono state diagnosticate ben 31 fratture, oltre a ferite alle gambe, al torace e ad una spalla. Ma dopo un mese di ospedale, la coppia ha scoperto di
non avere più una casa nella quale tornare. Il fronte, nel frattempo, si era spostato, portando via tutto ciò che possedevano. In Ucraina, così come in altre parti del mondo, racconti come questo sono all'ordine del giorno. Oggi, giovedì 27 aprile, il
think tank Globsec ha pubblicato un rapporto sulle
operazioni di sminamento che interesseranno le zone coinvolte nel conflitto. Secondo i ricercatori, le attività di rimozione delle mine saranno "incredibilmente impegnative, complesse e costose". Le ultime stime, pur sempre provvisorie a causa della guerra ancora in corso, sostengono che il
30% del territorio dell'Ucraina (174.000 kmq) richiederà il rilevamento e lo sgombero di enormi quantità di ordigni. Un'estensione tale da rendere l'Ucraina "
il più grande territorio minato del mondo, superando paesi come Afghanistan e Siria" in questo triste primato.
La mappa aggiornata della dispersione di mine e ordigni inesplosi (Gichd.org)
Il bilancio di questa stima, purtroppo, è destinato ad aumentare. Più del 50% del territorio analizzato dagli esperti è ancora attraversato e colpito dalle truppe dei due schieramenti. Molti ordigni verranno individuati solo dopo la fine delle ostilità. Nel report vengono anche descritte le modalità con le quali le truppe russe costruiscono le trappole esplosive: "Le truppe russe sono anche famigeratamente creative nel lasciare trappole - afferma il rapporto - installando dispositivi attivati dalle vittime su
animali e
cadaveri, nonché trappole esplosive doppie e persino triple su strade, campi e foreste".
L'allarme di Save the Children
Secondo l'organizzazione, il 15% delle
vittime di mine o di ordigni inesplosi è un minore. Secondo le stime ufficiali, purtroppo,
500 bambini sono morti e 991 sono rimasti feriti dallo scoppio degli esplosivi lasciati sul campo di battaglia. I dati, verificati dalle Nazioni Unite, testimoniano che almeno un ragazzo con meno di 18 di età muore ogni giorno calpestando mine antiuomo, o raccogliendo munizioni apparentemente inerti. Dall'inizio del conflitto, l'estensione dei terreni minati è aumentata del 1000%, arrivando a coprire un'area pari al
doppio del Portogallo.
Patron-dsns, cane mascotte degli artificieri davanti a una mina a Chernihiv (Ansa)
Nelle regioni di Kharkiv e Donetsk, tra le più colpite dai bombardamenti, 850 bambini sono rimasti feriti dagli attacchi missilistici indiscriminati contro le
strutture civili, mentre altri
404 hanno perso la vita. Per proteggersi da questi attacchi, Save the Children ha stimato che ragazzi e ragazze ucraini hanno dovuto trascorrere in rifugi sotterranei più di
900 ore (circa 40 giorni) dall'inizio del conflitto.
Ucraina, Afghanistan e Siria: come le guerre modificano le abitudini
Secondo il
rapporto Unicef per l'Afghanistan del marzo 2023, solo nel corso della prima settimana del mese
due bambini sono morti a causa degli ordigni inesplosi. Solo nel 2022 sono stati registrati 700 decessi. Due ogni giorno. Un'incidenza particolarmente alta, soprattutto a causa delle mine utilizzate in decenni di conflitto, alle quali si è aggiunto anche il materiale lasciato dalla coalizione internazionale nei campi base. Anche in
Siria la situazione è drammatica. L'Unicef stima che
3 milioni di bambini siano a rischio a causa degli esplosivi nascosti o andati persi, ma pur sempre attivi e pronti a uccidere. "Almeno 658 persone sembra siano state ferite e oltre 130 uccise da mine, trappole esplosive e ordigni inesplosi nella sola città di Raqqa dal 20 ottobre 2017 al 23 febbraio 2018. Una media di
6 incidenti causati da esplosioni al giorno", afferma il rapporto.
Il processo di sminamento e la sensibilizzazione
Il ritmo dei lavori di sminamento, secondo il
think tank, è incredibilmente lento, anche a causa del conflitto in corso. Le operazioni condotte in Donbass tra il 2015 e il 2021 hanno ripulito solo il 6% del terreno potenzialmente contaminato. 64 kmq l'anno, con la maggior parte del lavoro svolto dal Ministero della Difesa ucraino e da Ong come
Halo Trust, da sempre in prima linea per lo sminamento di molti stati nel mondo.
Volontari di Halo Trust operano vicino Bucha, teatro di terribili crimini di guerra (unhcr.org)
Per
educare i bambini ai rischi degli esplosivi, Save the Children distribuisce opuscoli informativi sulle mine e organizza lezioni di sensibilizzazione nelle scuole di tutta l'Ucraina. “Prima di tutto, dobbiamo comunicare ai bambini che
non esistono oggetti esplosivi sicuri. Sono tutti pericolosi, è vietato avvicinarsi, toccarli. Insegniamo loro come riconoscere un'area contaminata o un esplosivo solitario e cosa fare quando vengono individuati", afferma Yevhen, istruttore dell'Associazione degli sminatori ucraini. “È molto importante che vivano a lungo e felici e non si espongano al pericolo”, conclude. La terra contaminata da mine antiuomo, rende anche difficile spostare le
forniture umanitarie per portarle alle famiglie che ne hanno più bisogno e impedisce alle persone di fuggire a piedi quando i combattimenti si intensificano. Secondo il Mine Action Group delle Nazioni Unite, oltre 10 milioni di persone in Ucraina hanno bisogno di aiuto sulla contaminazione delle mine, come sgomberi e sostegno alle vittime.
Gli effetti sull'esportazione del grano
Come riporta
Politico, l'invasione russa ha reso
inagibili 5 milioni di ettari di terreno ad uso agricolo. Secondo
Iuliia Osmolovska, direttrice della sede di Kyev di Globsec, la superficie coltivata a granturco potrebbe ridursi del 45%. Fino al 24 febbraio scorso, data di inizio del conflitto, l'Ucraina era uno dei principali produttori di grano a basso costo al mondo, in quanto riforniva la maggior parte delle nazioni più povere dell'area mediterranea. "Usare un trattore per coltivare del terreno, oggi, è molto pericoloso", afferma un rapporto del sito governativo svizzero. Ciò frenerà sicuramente la ripresa del settore, rischiando di prolungare la
crisi alimentare già in corso.
I terreni ucraini sono disseminati di esplosivi (Ansa)
Il
Corridoio del grano, trattato siglato tra Mosca e Kiev grazie alla mediazione di Ankara, è il primo risultato diplomatico concreto per evitare uno dei molteplici effetti della dispersione incontrollata di esplosivi. Grazie a questo accordo, alcune navi ucraine hanno ottenuto il permesso di attraversare con il loro carico lo stretto del Bosforo e dei Dardanelli, i quali regolano l'accesso al Mar Nero.