Le chat da incubo, su Telegram i “consigli” per lo stupro

Le rivelazioni del programma tedesco d'inchiesta ‘Strg_f’ aprono una riflessione necessaria

di CHIARA CARAVELLI
9 gennaio 2025
Su Telegram oltre 70mila profili si scambiavano suggerimenti sui modi per stuprare e aggredire sessualmente le donne

Su Telegram oltre 70mila profili si scambiavano suggerimenti sui modi per stuprare e aggredire sessualmente le donne

Il mondo contemporaneo, nonostante i progressi in ambito sociale e culturale, continua a essere attraversato da episodi che mettono in discussione le relazioni interpersonali, in particolare quelle tra uomini e donne. La recente scoperta di reti online che promuovono e facilitano violenze sessuali – come rivelato dalla redazione del programma tedesco d'inchiesta ‘Strg_f’ – getta un'ombra inquietante su una parte della società.

Le chat di Telegram che danno consigli sulla violenza

Sono infatti quasi 70mila e di ogni nazionalità, i membri delle molte chat Telegram in cui vengono scambiati suggerimenti sui modi per stuprare e aggredire sessualmente le donne e non essere scoperti. Tempistiche, modi, dosaggi esatti dei farmaci per rendere le donne completamente incoscienti ma evitando di ucciderle, né rischiare che si sveglino quando la violenza è in corso, così come consigli per tinteggiare una parete o cuocere bene la carne sul barbecue.

Di fronte a questi scenari, molte donne si trovano a rivalutare le proprie scelte di vita, fino a considerare il rimanere single, non come un fallimento o come una solitudine, ma come una decisione consapevole e liberatoria di vita. La pressione sociale che spinge le donne verso il matrimonio o relazioni di lunga durata è ancora forte, spesso accompagnata da narrazioni romantiche che vedono nella coppia la massima realizzazione personale. Tuttavia, queste aspettative non tengono conto della realtà: un numero significativo di donne affronta abusi, violenze psicologiche e fisiche proprio all'interno delle mura domestiche, spesso da parte di chi avrebbero dovuto amare e proteggere.

Rimanere single: una forma di autodifesa

Statisticamente, le probabilità che una donna subisca violenza da parte di un partner o ex partner sono più alte rispetto a quelle di subire un'aggressione da uno sconosciuto. Questo dato non può essere ignorato. Essere single, in questo contesto, può rappresentare una forma di autodifesa, un modo per sottrarsi a dinamiche potenzialmente pericolose. Non si tratta di demonizzare tutti gli uomini, ma di riconoscere che la fiducia è un bene prezioso e che, troppo spesso, viene tradita. Le donne che scelgono di restare single si concedono il tempo e lo spazio per concentrarsi su sé stesse, sulle proprie passioni e sul proprio benessere, senza dover costantemente negoziare il proprio valore o la propria sicurezza.

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La società, tuttavia, deve fare la sua parte. Non si può accettare che la paura diventi un criterio nella scelta delle relazioni. È necessario un cambiamento culturale profondo, che parta dall'educazione dei più giovani e che insegni il rispetto, l'empatia e la parità di genere. Fino a quando questi valori non saranno universalmente condivisi, la scelta di restare single potrebbe continuare a essere vista non solo come un'opzione valida, ma come una scelta saggia.

Le donne hanno il diritto di vivere senza paura, di amare senza rischiare, di costruire legami senza mettere a repentaglio la propria integrità fisica ed emotiva. Fino a quando il mondo non sarà un posto più sicuro, essere single è una scelta di coraggio, una rivendicazione di libertà e una forma di resistenza contro una società che non sempre sa proteggere chi ne ha più bisogno.