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Home » Lifestyle » Brave Woman Awards: la classe dirigente femminile del futuro

Brave Woman Awards: la classe dirigente femminile del futuro

L'iniziativa della fondazione del gruppo OTB è stata estesa a 5 atenei italiani. I bandi per l’anno accademico 2023/2024 si trovano nei siti delle singole università

Edoardo Martini
18 Marzo 2023
Il progetto di OTB Foundation 'Brave Women Awards' che prevede di formare la classe dirigente femminile del futuro

Il progetto di OTB Foundation 'Brave Women Awards' che prevede di formare la classe dirigente femminile del futuro

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Dopo il successo dell’edizione 2022 di Brave Women Awards, inaugurata con l’Università Bocconi di Milano, OTB Foundation non ha intenzione di fermarsi. La onlus ha infatti deciso di ampliare il progetto di empowerment femminile, tessendo una rete di collaborazioni con altre cinque università italiane, private e pubbliche.

“Valorizzare la diversità di genere a pari trattamento economico”

Oltre a Università Bocconi, le strutture che hanno sposato l’iniziativa “Otb Foundation Brave Women Awards” per l’anno accademico 2023-24 sono: la Luiss Guido Carli di Roma, l’Alma Mater di Bologna, l’università degli Studi di Padova e la Ca’ Foscari Venezia. Questi atenei contribuiranno a dare vita a un progetto a lungo termine volto a sostenere il percorso universitario di studentesse meritevoli e contribuendo a formare una nuova generazione di donne che in futuro potranno guidare il nostro Paese e le sue aziende.

Non poteva quindi mancare il commento di Arianna Alessi, vicepresidente della Fondazione OTB, che ha voluto sottolineare l’importanza della presenza femminile nel mondo del lavoro: “Permettendo a più ragazze di accedere a un più alto livello di formazione, creiamo i presupposti per entrare in settori ad oggi a limitata presenza femminile. L’obiettivo ultimo è quello di valorizzare la diversità di genere a pari trattamento economico. Donne e uomini sono diversi e queste differenze e complementarietà portano valore aggiunto a qualsiasi tavolo. È importante poi ricordare che incoraggiamo tutte le ragazze coinvolte nel progetto ad attivare a loro volta, appena ne avranno la possibilità, una borsa studio per altre giovani donne che vorranno seguirne i passi così da creare un circolo virtuoso di continua emancipazione”.

La vice presidente di OTB Foundation Arianna Alessi

Il rapporto Istat sul gender gap

Dall’ultimo rapporto Istat sui livelli di istruzione e occupazionali relativi al 2021 emerge che se in Italia la quota di donne laureate supera quella maschile (23,1% contro il 16,8%), l’iniziale vantaggio non si traduce poi nella conquista di posti di lavoro. Il tasso di occupazione femminile è infatti inferiore a quello maschile (55,7% contro il 68,5% della media europea). Per quanto riguarda lo stipendio, l’Istat certifica che le donne percepiscono mediamente una retribuzione inferiore a quella maschile (variabile tra il 74 e 77% in meno rispetto agli uomini). Le differenze di genere si riscontrano quindi sia nel ruolo nel mondo del lavoro, sia negli stipendi. Ed è presente negli ambiti più disparati, dall’educazione al lavoro, dalla salute all’accesso alle attività economiche.

Brave Women Awards

Per cambiare questa tendenza sono stati stanziati 550 mila euro per le 55 borse di studio. Fondazione OTB finanzierà i costi del biennio magistrale per le studentesse che verranno selezionate nelle diverse università. Si tratta di Master of science in Economia e pubblica amministrazione, corsi che consentiranno loro di entrare nel mondo del lavoro con le competenze necessarie a far sentire la loro voce nei ruoli apicali, dai Consigli di Amministrazione alle posizioni di Ceo. Sul progetto è intervenuto anche Francesco Billari, rettore dell’Università Bocconi, che ha messo in evidenza l’importanza della partnership tra OTB Foundation e il suo ateneo: “Dobbiamo impegnarci tutti per rendere la nostra società realmente aperta e inclusiva e riattivare così la mobilità sociale. Dobbiamo farlo lavorando insieme alle istituzioni, alle aziende e alle università. La partnership con OTB Foundation è un esempio virtuoso di quello che si può fare a favore dell’empowerment femminile. Sostenere le ragazze e i ragazzi negli studi universitari che li porteranno ad avere impatto nel mondo del lavoro per contribuire a loro volta al cambiamento è un passo fondamentale. Bocconi lo fa investendo oltre 38milioni in borse di studio e aiuti per i suoi studenti grazie alla vicinanza di individui, fondazioni e aziende che credono nella solidarietà generazionale.”

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Dopo il successo dell’edizione 2022 di Brave Women Awards, inaugurata con l’Università Bocconi di Milano, OTB Foundation non ha intenzione di fermarsi. La onlus ha infatti deciso di ampliare il progetto di empowerment femminile, tessendo una rete di collaborazioni con altre cinque università italiane, private e pubbliche.

"Valorizzare la diversità di genere a pari trattamento economico"

Oltre a Università Bocconi, le strutture che hanno sposato l'iniziativa "Otb Foundation Brave Women Awards" per l’anno accademico 2023-24 sono: la Luiss Guido Carli di Roma, l'Alma Mater di Bologna, l'università degli Studi di Padova e la Ca' Foscari Venezia. Questi atenei contribuiranno a dare vita a un progetto a lungo termine volto a sostenere il percorso universitario di studentesse meritevoli e contribuendo a formare una nuova generazione di donne che in futuro potranno guidare il nostro Paese e le sue aziende. Non poteva quindi mancare il commento di Arianna Alessi, vicepresidente della Fondazione OTB, che ha voluto sottolineare l'importanza della presenza femminile nel mondo del lavoro: "Permettendo a più ragazze di accedere a un più alto livello di formazione, creiamo i presupposti per entrare in settori ad oggi a limitata presenza femminile. L'obiettivo ultimo è quello di valorizzare la diversità di genere a pari trattamento economico. Donne e uomini sono diversi e queste differenze e complementarietà portano valore aggiunto a qualsiasi tavolo. È importante poi ricordare che incoraggiamo tutte le ragazze coinvolte nel progetto ad attivare a loro volta, appena ne avranno la possibilità, una borsa studio per altre giovani donne che vorranno seguirne i passi così da creare un circolo virtuoso di continua emancipazione".
La vice presidente di OTB Foundation Arianna Alessi

Il rapporto Istat sul gender gap

Dall'ultimo rapporto Istat sui livelli di istruzione e occupazionali relativi al 2021 emerge che se in Italia la quota di donne laureate supera quella maschile (23,1% contro il 16,8%), l’iniziale vantaggio non si traduce poi nella conquista di posti di lavoro. Il tasso di occupazione femminile è infatti inferiore a quello maschile (55,7% contro il 68,5% della media europea). Per quanto riguarda lo stipendio, l’Istat certifica che le donne percepiscono mediamente una retribuzione inferiore a quella maschile (variabile tra il 74 e 77% in meno rispetto agli uomini). Le differenze di genere si riscontrano quindi sia nel ruolo nel mondo del lavoro, sia negli stipendi. Ed è presente negli ambiti più disparati, dall’educazione al lavoro, dalla salute all’accesso alle attività economiche.

Brave Women Awards

Per cambiare questa tendenza sono stati stanziati 550 mila euro per le 55 borse di studio. Fondazione OTB finanzierà i costi del biennio magistrale per le studentesse che verranno selezionate nelle diverse università. Si tratta di Master of science in Economia e pubblica amministrazione, corsi che consentiranno loro di entrare nel mondo del lavoro con le competenze necessarie a far sentire la loro voce nei ruoli apicali, dai Consigli di Amministrazione alle posizioni di Ceo. Sul progetto è intervenuto anche Francesco Billari, rettore dell'Università Bocconi, che ha messo in evidenza l'importanza della partnership tra OTB Foundation e il suo ateneo: "Dobbiamo impegnarci tutti per rendere la nostra società realmente aperta e inclusiva e riattivare così la mobilità sociale. Dobbiamo farlo lavorando insieme alle istituzioni, alle aziende e alle università. La partnership con OTB Foundation è un esempio virtuoso di quello che si può fare a favore dell’empowerment femminile. Sostenere le ragazze e i ragazzi negli studi universitari che li porteranno ad avere impatto nel mondo del lavoro per contribuire a loro volta al cambiamento è un passo fondamentale. Bocconi lo fa investendo oltre 38milioni in borse di studio e aiuti per i suoi studenti grazie alla vicinanza di individui, fondazioni e aziende che credono nella solidarietà generazionale."
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