Diversity Media Research 2023: ecco come e dove si parla di diversità

Presentata a Milano la ricerca annuale realizzata dalla Fondazione omonima con l’Osservatorio di Pavia e un Comitato Scientifico universitario. Le nomination ai DMA23

di MARIANNA GRAZI
12 maggio 2023
Francesca-Vecchioni_-Presidente-Fondazione-Diversity_-ph-Jordi-Morell

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La diversità nei media italiani: è questo tema centrale affrontato nella ricerca annuale che è stata presentata a Palazzo Marino a Milano da Francesca Vecchioni, presidente di Fondazione Diversity, e Monia Azzalini dell'Osservatorio di Pavia. A contribuire alla realizzazione della Diversity Media Research 2023 (DMR), che indaga sulla questione nel mondo dell'informazione e dell'intrattenimento, è stato anche un Comitato Scientifico proveniente da numerose università italiane. Inoltre per la prima volta la ricerca quest'anno si è avvalsa della collaborazione col nuovo Security Check Committee composto da esperti ed esperte delle diverse aree della diversity, e si è ampliata anche con il Diversity Media Representation Impact, un’analisi di scenario sulle "diete mediali" del pubblico italiano e sulla percezione di canali e piattaforme sui temi dell’inclusione, presentata da Maria Luisa Bionda, 2B Research.
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L'ottava edizione dei DMA23 è stata presentata in occasione della conferenza stampa per la Diversity Media Research 2023

Come ogni anno, i prodotti mediali emersi dal DMR entrano in nomination per i Diversity Media Awards 2023, gli Oscar dell’inclusione che premiano personaggi e contenuti che si sono distinti, nel corso dell'anno, per una rappresentazione che valorizzasse la società su temi di genere e identità di genere, orientamento sessuale e affettivo, età e generazioni, etnia, disabilità, aspetto fisico. I vincitori e le vincitrici, che emergeranno dal voto online (aperto al pubblico fino al 4 giugno sul sito www.diversitymediaawards.it), saranno premiati in una serata evento il 21 giugno al Teatro Lirico di Milano, con la conduzione di Matilda De Angelis e Alberto Boubakar Malanchino. La cerimonia sarà poi trasmessa su Rai1 - sabato 1° luglio in seconda serata - per il suo alto valore di servizio pubblico, come sottolineato oggi dal Direttore di Rai Intrattenimento Prime Time Stefano Coletta.

La diversity nel mondo dell'informazione

Partendo dalla prima area di analisi, dedicata all’informazione televisiva italiana (condotta sulle 42.271 notizie andate in onda nelle edizioni prime time dei 7 principali Tg italiani dal 1° gennaio al 31 dicembre 2022) emerge in particolare la diminuzione, nei telegiornali, delle notizie che riguardano persone e tematiche Lgbtq+. L'incidenza delle notizie riguardanti almeno una diversity è del 23,9%, quindi in lievissimo aumento rispetto al 2021 (+0,9%), ma con con importanti differenze tra le aree.
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A dominare l'agenda dei telegiornali italiani nel 2022 è stato il conflitto in Ucraina

Le aree più affrontate (tra quelle contemplate nella ricerca) sono infatti etnie, età e generazioni e genere, mentre sulla disabilità i tg italiani si fermano ad un misero 1,3%, con predominanza delle notizie sul fine vita (16,3%) e delle malattie mentali (13,2%). C'è, però, un dato ancora più basso: i temi Lgbtq+ o legati all'aspetto fisico, infatti, hanno una copertura vicina allo 0 (0,3 e 0,2%). Le notizie su quest'ultimo ambito, registrate nel 2022, sono meno della metà di quelle attestate nell'anno precedente. A determinare questo calo è stata soprattutto l'uscita dall'agenda dei telegiornali del dibattito sul Ddl Zan, che comunque lascia in eredità una certa attenzione sui diritti civili. Oltre ai numeri, risulta particolarmente significativa l’analisi qualitativa delle notizie: a dominare nel 2020 e 2021 era stato il Covid-19, nel 2022 invece l'informazione tv è trainata dalla guerra in Ucraina e, collegata al conflitto, si attesta una crescita dei temi etnici e razziali. L'Ucraina ha avuto invece impatto minore sull’area Genere, ancora tristemente dominata da servizi su violenza sulle donne (15,5%) e femminicidi (9,1%), anche se un segnale positivo arriva dall’attenzione data dai media alle donne protagoniste dei disordini in Iran per quella che rappresenta una chiara forma di violazione "istituzionalizzata" dei diritti (200 notizie tra settembre e dicembre).

I dati della DMR nel mondo dell'intrattenimento

Passando al mondo dell'intrattenimento, sono stati analizzati 500 prodotti mediali singoli su oltre 10.000 segnalazioni arrivate. Oltre il 57% di queste riguarda prodotti e personaggi del mondo Social (Content creator, 49% e prodotti Digitali, 8%), il 10% riguarda i podcast mentre gli spettatori faticano a trovare contenuti inclusivi nella tv italiana, quindi nei film, nelle serie tv e nei programmi, categorie dell’audiovisivo che ottengono complessivamente un 14% di segnalazioni. Etnia e aspetto fisico, secondo il report, sono le grandi assenti nel panorama italiano audiovisivo, mentre in questo ambito c'è più attenzione per i temi Lgbtq+, generazionali e di genere. Per quanto riguarda i programmi tv le tematiche sono però poco approfondite, trattate con toni sensazionalistici e con dibattiti polarizzati che virano all'hate speech, mentre per la disabilità ci sono toni pietistici o partenalistici. Performance migliori si registrano invece sulle piattaforme streaming e i canali pay, portando alla luce alcune riflessioni. La prima riguarda il motivo alla base del differenza: esiste un rischio concreto che l’offerta della tv lineare free si basi su stereotipi legati all’età, al genere e allo status socio-economico dei propri target prevalenti, che portano quindi alla costruzione di offerte prevenute.
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La cover di "Maschiacci", il podcast condotto da Francesca Michielin e prodotto da Dog-Ear in esclusiva su Spotify

Il pregiudizio per cui il pubblico italiano sarebbe "poco evoluto" non è supportato dall’analisi Diversity Media Representation Impact, secondo cui ben il 91% della cittadinanza ha accesso ad almeno una piattaforma streaming. Viene da chiedersi se l’offerta "conservativa" della tv lineare non sia forse la causa - e non la conseguenza – della “fuga” delle giovani generazioni e dei pubblici più evoluti verso piattaforme e offerte pay. Una seconda riflessione riguarda invece un dato emerso dal Diversity Media Representation Impact: a differenza di quello che accade per serie tv e film, il canale prevalente di fruizione dei programmi televisivi è ancora la tv tradizionale. Questo rende ancora più importante la responsabilità dei broadcaster di tenere conto dell’impatto sociale che i loro contenuti possono avere sulla popolazione. Fiore all'occhiello della produzione audiovisiva italiana in tema di rappresentazione sono le serie tv kids, capaci di ottenere le migliori performance in tema di varietà di rappresentazione, correttezza di linguaggio e di livello di approfondimento dei temi, mentre dalle serie tv straniere arriva il percorso da seguire in merito alla centralità delle tematiche. Infine i programmi radio, i podcats e il mondo digitale dei creator registrano i dati migliori per la capacità di fare emergere i temi della diversità, registrando le migliori performance qualitative per la loro capacità di far emergere voci e professionalità delle categorie sottorappresentate.

Diversity Media Awards 2023

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Conduttore dei DMA23 sarà Alberto Malanchino (Foto: Amilcare Incalza)

Con la presentazione della ricerca annuale in tema di diversità nei media si sono aperte anche ufficialmente le votazioni per i #DMA23: c'è tempo fino al 4 giugno per votare online le personalità che saliranno sul palco del Teatro Lirico Giorgio Gaber il 21 giugno, in occasione della premiazione di vincitori e vincitrici. Il pubblico può votare su www.diversitymediaawards.it per le seguenti categorie: Miglior Film, Miglior Serie TV Italiana, Miglior Serie TV Straniera, Miglior Serie Kids, Miglior Programma TV, Miglior Programma Radio, Miglior Podcast, Miglior prodotto digital, Creator dell’anno, Personaggio dell’anno. Durante l’evento saranno attribuiti anche i riconoscimenti all’informazione, attualmente in fase di valutazione da parte del Comitato Scientifico: Miglior TG, Miglior Articolo Stampa Quotidiani, Miglior Articolo Stampa Periodici, Miglior Articolo Stampa Web. La serata evento dei Diversity Media Awards 2023 sarà poi trasmessa anche quest'anno su Rai1 - in seconda serata - condotta daglə attorə Matilda De Angelis e Alberto Boubakar Malanchino. Biglietti disponibili su TicketOne.it: https://www.ticketone.it/artist/diversity-media-awards/?affiliate=ITT.

Le nomination ai #DMA23

 
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 Personaggio dell'anno:

  • Alessandro Michele
  • Chiara Bersani
  • Marracash
  • Ornella Vanoni
  • Paola Egonu
  • Paola Turci & Francesca Pascale
  • Samantha Cristoforetti

Miglior serie tv italiana

  • 5 Minuti Prima – RaiPlay
  • Blocco 181 – Sky Atlantic
  • Circeo – Paramount +
  • Prisma – Prime Video
  • SKAM 5 – Netflix

Miglior serie tv straniera

  • I may destroy you – Sky Atlantic
  • Heartbreak High – Netflix
  • Ms. Marvel – Disney +
  • Ragazze vincenti – Prime Video
  • The Umbrella Academy – Netflix
  • Willow – Disney +

Miglior serie tv Kids

  • Dead End: paranormal park – Netflix
  • Di4ri – Netflix
  • Lampadino e Caramella nel MagiRegno degli Zampa – Rai Yoyo
  • Super Benny – Frisbee, Discovery+ù
  • Unlockdown – DeA Kids
  • Daniel Tiger – Cartoonito

Miglior film italiano

  • Io e Spotty – Prime Video • Mompracem, Rai Cinema, distribuzione Adler Entertainment
  • Il Filo Invisibile – Netflix
  • Il Signore Delle Formiche – Kavac Film, IBC Movie, Tenderstories, Rai Cinema, distribuzione 01 Cinema
  • L' Immensità – Warner Bros. Entertainment Italia, Wildside, Chapter 2, Pathè, France 3 Cinema, distribuzione Warner Bros Italia
  • La Timidezza Delle Chiome – Diaviva, Movieplus, distribuzione I Wonder Pictures in collaborazione con Unipol Biografilm Collection
  • Le Favolose – Stemal Entertainment, Les Films d'Ici, Rai Cinema, distribuito da Europictures
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Conduttrice dei DMA23 sarà Matilda De Angelis (Foto di Francesco Ormando)

Miglior programma tv

  • D-side – Il lato diverso delle cose – RaiPlay
  • Offside Racism – RaiPlay
  • Quelle Brave Ragazze – SkyUno
  • The Voice Senior – Rai1
  • Tonica – Rai2
  • Trasformazioni Incredibili – Real Time

Miglior podcast

  • Maschiacci – Dog-Ear, Spotify Exclusive
  • Storia del Mio Nome – Spotify Studios, Chora Media
  • Get Under My Skin – Champs – Stop Afrofobia
  • Fuori Norma – Emanuela Masia
  • Questione di Famiglia – Spotify Studios, Show Reel Agency
  • Piacere Mio – La storia del sesso – OnePodcast

Miglior programma radio

  • Storie Di Rinascita – Radio 24
  • I Miracolati – Radio Capital
  • Tre Soldi – Rai Radio 3
  • Il Mondo Nuovo – Rai Radio 1
  • Tutta la città ne parla – Rai Radio 3
  • Say Waaad? – Radio Deejay

Miglior prodotto digital

Creator dell'anno

  • Aida Diouf Mbengue – @aidaadiouf
  • Carolina Capria – @lhascrittounafemmina
  • Francesca Bubba – @francesca_bubba
  • Jessica Giorgia Senesi – @jessicagiorgiasenesi
  • Momoka Banana – @momokabanana
  • Nadia Lauricella – @ironadia_301