La compagnia aerea EasyJet, una delle più importanti d’Europa, sostiene con decisione le battaglie LGBTQ+. E annuncia la propria adesione, in qualità di socio, all’Associazione italiana del turismo LGBT+, la Aitgl, che sostiene l’accoglienza di chiunque, ovunque, senza discriminazioni. Inclusione e diversità sono da sempre temi privilegiati di EasyJet, che oltre alla realizzazione di campagne interne periodiche di carattere informativo e di sensibilizzazione, da diversi anni è impegnata nel sostegno a iniziative in supporto alla comunità arcobaleno.
Alcuni aerei della flotta EasyJet sono stati dotati di targhette colorate a tema Pride. EasyJet è anche sostenitore della IGLTA Global Convntion, l’evento organizzato dalla rete mondiale di attività turistiche di accoglienza LGBTQ+, che si è svolta a Milano dal 26 al 29 ottobre scorso. EasyJet è, al momento, l’unica compagnia associata all’Ente italiano turismo LGBTQ, ma non è improbabile che possa essere d’esempio per molte altre. Come Ikea e Eataly, anche EasyJet ha realizzato spot che vanno incontro alle coppie gay e alle famiglie omogenitoriali, come risposta alle esternazioni omofobe di un politico italiano.
E nel suo sito, la compagnia aerea propone una guida alle migliori destinazioni ed esperienze queer d’Europa. Dal bar londinese The Glory al Pride di Amsterdam, ai locali del Marais, uno dei quartieri parigini più amati dalle persone LGBTQ+. Si prosegue con le spiagge di Mykonos, in Grecia, che attrae un enorme numero di turisti, soprattutto con la spiaggia di Elia, lunga striscia di sabbia con una zona gay "non ufficiale", indicata da una bandiera arcobaleno. Per finire con il Berghein, locale di Berlino all’interno del quale è strettamente vietato fare foto, e di cui non sono chiarissime neanche le regole di selezione all’ingresso, aperto ininterrottamente da sabato sera al lunedì mattina. Del resto, non è da ieri che EasyJet si occupa – e si preoccupa – dei dettagli di un’accoglienza più inclusiva. Dal dicembre 2019 la compagnia aerea ha deciso di non salutare più i suoi passeggeri a bordo col tradizionale "signore e signori" nel suo messaggio di benvenuto, bensì con un più inclusivo e generico "benvenuti a bordo".