Salute e ambiente: quali sono le diete più inquinanti

I regimi alimentari più "green" risultato quello vegetariano e vegano: le rispettive emissioni di Co2 sono le più basse. Ecco il pasto sostenibile per eccellenza

di DOMENICO GUARINO -
12 giugno 2023
Una corretta dieta fa bene all'individuo e all'ambiente

Una corretta dieta fa bene all'individuo e all'ambiente

Salute e ambiente, un binomio importante. Perché noi siamo quello che mangiamo, viene detto. Ed è vero. Ma è altrettanto vero che il mondo rispecchia esattamente le nostre abitudini alimentari, per soddisfare le quali plasmiamo e alteriamo l’ambiente circostante.
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Il regime dietetico che scegliamo è uno degli elementi che determina l’interconnessione con la natura e genera gli squilibri di cui soffriamo

Il regime dietetico che scegliamo è, dunque, uno degli elementi che determina l’interconnessione con la natura e genera gli squilibri di cui soffriamo. Senza contare la nostra salute che dipende tanto dagli alimenti che ingeriamo, quanto dall’ambiente in cui viviamo. Quali sono dunque i regimi alimentari più inquinanti? A rispondere a questa domanda ci ha pensato uno studio pubblicato su "The American Journal of Clinical Nutrition", che ha preso sei differenti diete partendo dai dati raccolti presso i Centri per la prevenzione e il controllo delle malattie statunitensi, e mettendo così le mani sulle informazioni alimentari di oltre 16.000 persone adulte, per poi effettuare le analisi necessarie per individuare le diete più inquinanti.

Le sei tipologie di dieta e la loro frequenza

Quali sono le diete più inquinanti

In vetta a questa speciale classifica troviamo quelle che prediligono il consumo di carne: al primo posto la dieta chetogenica, al secondo la paleodieta. La prima si basa su una riduzione al minimo dei carboidrati, con un consumo largo di proteine e di grassi: latte, carne e pesce. Questo regime alimentare porta a una emissione di quasi 3 chilogrammi di anidride carbonica per ogni 1.000 calorie consumate. Poco più sotto, con 2,6 chilogrammi di emissioni di anidride ogni 1.000 calorie, si piazza la paleodieta, basata sull’eliminazione del consumo di latticini e di cibi processati, mettendo al centro carne, verdure e frutta secca.
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La dieta chetogenica è un regime alimentare basato sulla significativa riduzione della quantità giornaliera di carboidrati

La dieta onnivora, quella più comune che viene seguita dall’86% del campione preso in esame, si piazza al terzo posto, con una media di 2,23 chilogrammi di anidride carbonica per ogni 1.000 calorie assunte. Decisamente più inquinante, dunque, della pescetariana, la quale, con 1,6 chilogrammi di anidride carbonica per ogni 1.000 calorie, si rivela piuttosto rispettosa dell’ambiente. E, soprattutto, a detta dei dietologi, la migliore, da una prospettiva nutrizionale. Al quinto e al sesto posto si trovano le diete più sostenibili, vegetariana e vegana, rispettivamente con 1 chilogrammo e con soli 700 grammi di emissioni di Co2 ogni 1.000 calorie.
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La dieta vegana è un regime alimentare basato sul consumo esclusivo di prodotti vegetali e di origine vegetale

Se tanto mi dà tanto, dunque, qualora anche solo un terzo delle persone onnivore decidesse di adottare una dieta vegetariana da 2.000 calorie solamente per un giorno, il risultato a livello ambientale sarebbe pari all’eliminazione di circa 550 milioni di chilometri di veicoli dalla strada. Si tratta di un obiettivo ambizioso, certamente, ma già ridurre il consumo di carne quotidiano potrebbe assicurare risultati positivi sia per la salute delle persone sia per quella dell’ambiente. Senza contare il risvolto etico che ha a che fare con la violenza nei confronti degli animali.

Il pasto che fa bene anche all'ambiente

Dunque, secondo quanto conferma uno studio condotto da un gruppo di ricercatori interpellato da una delle riviste scientifiche più importanti e prestigiose, "Lancet", per fare del bene all’ambiente e a noi stessi, il nostro pasto quotidiano dovrebbe essere composto per metà da verdura e frutta, l’altra metà da cerali (possibilmente integrali) e quindi da un piccolo spicchio di vegetali amidacei, come le patate.
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Per fare del bene all’ambiente e a noi stessi, il pasto quotidiano dovrebbe essere composto per metà da verdura e frutta, l’altra metà da cerali

Per quanto riguarda gli alimenti fonte di proteine, la preferenza dovrebbe essere data soprattutto a vegetali, legumi e frutta a guscio. A seguire i formaggi magri, pesce, uova. Tra i grassi da prediligere quelli buoni, ossia gli alimenti fonti di grassi insaturi come olio extravergine d’oliva e altri oli vegetali. In quanto agli zuccheri aggiunti devono essere limitati il più possibile, anche perché un eccesso può favorire le condizioni di sovrappeso e obesità, che a loro volta sono un fattore di rischio per le patologie più diffuse nei paesi occidentali.

Lotta agli sprechi alimentari: i consigli

Per rendere il sistema agroalimentare sostenibile va posta, infine, attenzione alla lotta agli sprechi. Il consiglio è quello di acquistare solo ciò che serve realmente, magari scrivendo una lista della spesa e pianificando i pasti. E ancora, mettere nel carrello i prodotti più vicini alla scadenza, soprattutto se si ha l'idea di consumarli nel breve periodo.
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Per rendere il sistema agroalimentare sostenibile va posta attenzione a non sprecare il cibo

Non buttare via gli avanzi di un pasto, che possono essere utilizzati come ingredienti per altre ricette. In dispensa bisogna disporre i prodotti con data di scadenza prossima davanti rispetto a quelli con la data più lontana. Vanno, poi, congelati gli alimenti che ti avanzano e bisogna prestare attenzione a come li collochiamo nel frigorifero. Infine, ricordiamoci che la dicitura in etichetta “da consumarsi preferibilmente entro” non è una data di scadenza: il prodotto è ancora sicuro per la salute, ma alcune caratteristiche organolettiche possono perdersi dopo quella data. Quando si finisce un prodotto, bisogna fare attenzione al tipo di confezione e seguire le regole per la corretta raccolta differenziata. Va da sé che bisogna acquistare, se possibile, solo prodotti con confezioni riciclabili.