Nel 1994 esce Forrest Gump, pietra miliare nella letteratura sull'autismo di cui tutti abbiamo quanto meno sentito parlare. L’indiscusso capolavoro è firmato da Robert Zemeckis, ed interpretato da Tom Hanks nei panni del protagonista.
La storia inizia con Forrest seduto su una panchina mentre aspetta l'autobus, che parla della sua vita fatta di intrecci e storie strabilianti, occasioni che lui, nonostante (o forse proprio per questo) sia portatore di autismo, riesce a trasformare in esperienze cariche di successo, che portano alla crescita umana non soltanto del protagonista ma di tutte le persone con cui entra a stretto contatto.
Forrest è presente in importanti eventi della storia americana, rendendone dunque una preziosa testimonianza durante lo svolgersi della trama romanzata. La pellicola evidenzia indubbiamente alcune problematiche tipiche dell’autismo, ma anche potenzialità nascoste che rischiano di essere limitate/oscurate dall’emarginazione sociale cui “il diverso” viene spesso relegato.