“Ed è per questo che ho deciso di ritornare vergine”. Un annuncio improvviso e inaspettato, quello della famosa creator e onlyfanser Michelle Comi, nota per il suo stile di vita sopra le righe e ‘farsi mantenere’ da uomini disposti a spendere migliaia di euro per comprarle borse e vestiti costosissimi, oltre a cene e soggiorni all’insegna del lusso.
Ora la 29enne milanese, dalle sue pagine social, si lascia andare ad una confessione che lascia i suoi followers scioccati: “Nonostante io non ne abbia mai parlato, per me è una cosa molto importante. Uno dei miei più grandi rimpianti è che la mia prima volta è successo tutto con troppa superficialità e questo è qualcosa che non riesco a perdonarmi. E me ne pento perché avrei voluto un qualcosa di speciale, di unico”. Comi spiega anche come vuole procedere: “Ho deciso di sottopormi ad una vaginoplastica. Sono consapevole che si tratti di un intervento molto delicato, sono consapevole dei rischi che questo intervento possa comportare”. E conclude: “Magari questa cosa a voi farà ridere ma è una cosa che io mi porto dentro, che mi ferisce. La chirurgia che voi spesso demonizzate in questo caso può aiutarmi a superare questo trauma”.
L'ex attrice porno Malena
Una rivelazione via social, come suo solito. E che segue di qualche settimana un annuncio simile, fatto da un’altra donna molto nota nel settore dei contenuti per adulti, Filomena Marino, in arte Malena, che ha recentemente detto addio al mondo del porno. Non senza rimpianti (“Eè stato uno sbaglio”, ha detto sinceramente) e anche ignorando le chiamate e i messaggi del suo ‘maestro’ ideale, colui che l’ha scoperta e lanciata sui set a luci rosse: “Mi rivuole nel porno, ma ormai io ho detto addio a quel mondo, a cui ho dato moltissimo”.
In una lunga intervista a “Storie di donne al bivio – prime time”, che è andata in onda venerdì 3 gennaio su Rai2, la 42enne ha detto: “Ho avuto sul set fino a 150 uomini, ho fatto l’amore anche dieci ore al giorno ma da quando mia madre si è ammalata di tumore ho un solo sogno: tornare vergine e sposare un vero amore”. E quindi, smentendo di volersi fare suora “che hanno scritto tanti giornalisti”, precisa che piuttosto “mi immagino madre e moglie di un uomo che mi ami davvero. Finora molti mi hanno solo usata e questo Siffredi lo sa bene”.
La vaginoplastica per ‘tornare vergine’?
Due donne amatissime dagli uomini (o perlomeno protagoniste dei loro desideri più intimi, dei sogni più hard), che pubblicamente rivelano di voler tornare a una condizione di ‘purezza’, di verginità appunto, quasi a voler scacciare fisicamente lo spettro di un passato che le ha segnate in modo traumatico e indelebile. E quindi come fare? Con la vaginoplastica, un intervento chirurgico che ha lo scopo di ricostruire, riparare o modificare la struttura della vagina. L’operazione può essere effettuata per diverse ragioni (tra cui anche l’affermazione di genere), come la ricostruzione delll’imene, una sottile membrana di tessuto all'ingresso della organo nella maggior parte delle persone di sesso biologico femminile alla nascita.
Sì perché è una credenza comune consolidatissima che questa membrana “si rompa” o “si laceri” durante il primo rapporto sessuale penetrativo, ma questa è un'idea parziale e talvolta fuorviante. L'imene può modificarsi o subire cambiamenti anche in altre circostanze, come l'attività fisica intensa, l'uso di tamponi o può essere già parzialmente aperto dalla nascita. Quindi è importante, anzi fondamentale sapere che la presenza o l'integrità di questo tessuto non è un indicatore affidabile della cosiddetta verginità, poiché può variare molto tra le persone. E questo porta insomma a un ulteriore livello di consapevolezza, a sfatare uno dei miti più duri a morire e più radicati nella società: la verginità non esiste!
Perché la verginità è solo un mito, un costrutto sociale
Ecco, l’abbiamo detto. E lo ribadiamo: non esiste. Non è che un costrutto sociale talmente forte da essere cementificato nell’immaginario delle persone, fino anche a noi generazione Millennials, cresciuta a pane, miti e tabù quando si parla di sesso (i più giovani per fortuna se la passano un po’ meglio, quanto a consapevolezza, ma anche a libertà nell’esprimere la propria sessualità). A chi di voi non è stata raccontata la storia del ‘preservare la verginità’ per un’occasione speciale (quella che tanto è mancata a Michelle Comi), con un bravo ragazzo, magari quello da sposare?Chi non ha mai sentito storie dell’orrore, a tratti splatter, su cosa sarebbe accaduto la prima volta, tra dolori lancinanti e fiotti di sangue dovuti alla rottura dell'imene?
Baggianate, fandonie, invenzioni. Cavolate. Certo ognuna di noi ha una storia diversa, c’è chi avrà l’appuntamento romantico in cui tutto è stato perfetto, con qualche difficoltà impacciata o fastidiosa subito ripagata però dall’estasi del momento, e chi invece ha effettivamente vissuto un inferno, un momento traumatico che nemmeno nei peggiori incubi si era immaginata. E nel mezzo ci sono mille esperienze differenti.
Ma ripristinare l’integrità di una membrana corporea, che non si sa nemmeno se effettivamente si sia ‘rotta’ in quel momento,c on quel primo rapporto, cancellerà tutto facendoci tornare davvero alla “purezza” di come mamma ci ha fatte? Non proprio…
In sostanza l’operazione può ricostruire una parte fisica, usando un paragone materialista si può dire che rimette insieme i pezzi del vaso, e magari a livello psicologico può effettivamente servire a riparare a quello che viene considerato un trauma. Ma quel che era dentro il vaso non potrà più tornare al suo posto, la vita è andata avanti, è fluita, e non si può cancellare. E né Malena né Michelle Comi potranno tornare indietro a quelle che erano 5, 10, 20 anni fa, quando non avevano mai avuto un rapporto sessuale, né potranno tornare vergini. Semplicemente perché… la verginità non esiste!