La Corte Suprema del South Carolina ha bocciato il divieto di aborto di sei settimane

Una legge del 2021 prevede il divieto di interrompere la gravidanza dopo la sesta settimana. Ma per i giudici "viola la costituzione"

di MARIANNA GRAZI
7 gennaio 2023

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La Corte Suprema della Carolina del Sud ha stabilito giovedì che il divieto di aborto entro le sei settimane viola la Costituzione dello Stato. Una legge del 2021 aveva vietato le interruzioni di gravidanza una volta rilevato il "battito cardiaco fetale", il che può avvenire già a quattro settimane e, più comunemente, a sei settimane di gestazione, salvo eccezioni per anomalie fetali, rischio per la vita della madre o in alcuni casi di stupro o incesto.

La sentenza della Corte Suprema dello Stato

In un verdetto di 3 a 2, la corte ha stabilito che la legge violava le protezioni della privacy previste nella Costituzione dello Stato, con il giudice Kaye Hearn che ha scritto nell'opinione principale che il "diritto costituzionale alla privacy si estende alla decisione di una donna di abortire". Sebbene, dunque, lo Stato possa imporre alcuni limiti a questi diritti, ha scritto la Hearn, "qualsiasi limitazione deve essere ragionevole e adeguata, nel senso che le limitazioni imposte devono dare comunque a una donna il tempo sufficiente per accertare di essere incinta e per prendere adeguati provvedimenti per interrompere la gravidanza".

Dimostranti pro aborto

"L'aborto presenta un'importante questione morale e politica. I cittadini, attraverso i loro rappresentanti debitamente eletti, hanno parlato. La legislatura della Carolina del Sud, e non questa corte, dovrebbe determinare le questioni politiche", ha scritto invece il giudice John Kittredge in una nota di dissenso sulla decisione. Anche il governatore repubblicano della Carolina del Sud, Henry McMaster, ha criticato la sentenza giovedì, sostenendo che la Corte "ha trovato nella nostra Costituzione un diritto che non è mai stato previsto dal popolo della Carolina del Sud". La questione di determinare la politica sull'aborto nello Stato, secondo lui, spetta ai suoi legislatori eletti. "Con questo parere, la Corte ha chiaramente superato la sua autorità. Il popolo si è espresso più volte su questo tema attraverso i suoi rappresentanti eletti. Non vedo l'ora di collaborare con l'Assemblea generale per correggere questo errore", ha aggiunto governatore.

Esulta la Casa Bianca

La decisione, tuttavia, è stata applaudita dalla Casa Bianca, con l'addetta stampa Karine Jean-Pierre che ha scritto in un tweet che l'amministrazione Biden è "confortata dalla sentenza odierna della Corte Suprema della Carolina del Sud sul divieto di aborto estremo e pericoloso dello Stato". Planned Parenthood South Atlantic e la Greenville Women's Clinic, così come due singole strutture abortive, avevano intentato una causa contro la legge vigente lo scorso luglio, sostenendo che il limite delle sei settimane sulla procedura violava diverse clausole della Costituzione statale. A fine di luglio, un giudice locale si è rifiutato di bloccare il divieto, raccomandando che la causa passasse alla Corte Suprema dello Stato, che prima ha temporaneamente bloccato l'applicazione della norma, accogliendo la richiesta dei fornitori di aborti dello Stato di un'ingiunzione temporanea mentre la loro sfida alla legge andava avanti.