"In Italia ci sono ancora tracce di patriarcato". A dirlo è la ministra per le Pari Opportunità e la Famiglia Eugenia Roccella. Una dichiarazione in evidente contrasto con quanto espresso dal collega ministro dell'Istruzione Valditara nei giorni scorsi, quando intervenendo alla presentazione della Fondazione Giulia Cecchettin alla Camera dei Deputati aveva definito la lotta al patriarcato pura "ideologia", un problema che in Italia non esiste più da decenni perché la violenza di genere oggi è strettamente legata a un altro fenomeno, quello dell'immigrazione.
Dopo la bufera di critiche che avevano suscitato quelle parole si era espressa anche la stessa presidente del Consiglio Meloni, sostenendo quanto affermato dal suo esponente di governo.
Ora però un altro membro dell'esecutivo viene a dirci che il patriarcato esiste ancora - certo si tratta di 'tracce' e non di fenomeno strutturale, non ci lasciamo prendere la mano - in Italia. Che storia è mai questa? A chi dovremmo credere?
Battute a parte, riconoscere l'esistenza del problema è già un primo passo per affrontarlo, ma è pur vero che nel 2024, appena trascorsa la Giornata del 25 novembre, appena spenti i riflettori mediatici sulla questione violenza di genere, essere sempre al punto di discutere se il patriarcato esista o no e non mettere davvero in campo un piano d'azione immediato, capillare, concreto per estirpare il problema alla radice è semplicemente ridicolo e offensivo. In primis nei confronti delle donne che subiscono violenza, delle famiglie, di chi resta dopo un femminicidio e di chi in ogni momento rischia di diventare la prossima vittima.
"Abbiamo fatto tanti interventi legislativi e le donne hanno ottenuto tante cose - ha aggiunto Roccella -, ma certamente ci sono ancora delle sacche di resistenza e tracce di una cultura patriarcale", ha spiegato poi a margine dell'incontro 'Famiglia è patria', a Palermo, per discutere le politiche del governo Meloni su famiglia, pari opportunità e natalità.
"Questo è il primo governo con una presidente del Consiglio donna, quindi è evidente che le misure che riguardano le donne ci stanno particolarmente a cuore. Anche sul braccialetto elettronico abbiamo fatto una nuova legge che mirava alla prevenzione: l'obiettivo era interrompere il ciclo di violenza prima di arrivare agli esiti più irrimediabili e funesti. Visto che c'era qualche problema di fattibilità tecnica siamo intervenuti con una modifica, per arrivare a una piena sicurezza per ogni donna che denuncia", ha concluso.