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Home » Scienze e culture » Ohio, la nube (tossica) di mistero intorno al treno deragliato: “Era pericoloso, assurdo non avvertire”

Ohio, la nube (tossica) di mistero intorno al treno deragliato: “Era pericoloso, assurdo non avvertire”

L'incidente è avvenuto il 3 febbraio: 38 vagoni deragliati e un grosso incendio scoppiato a causa delle sostanze chimiche trasportate. I residenti avviano un'azione legale per le cure mediche

Domenico Guarino
17 Febbraio 2023
Un treno merci deragliato in Ohio ha provocato un enorme disastro ambientale (ANSA)

Un treno merci deragliato in Ohio ha provocato un enorme disastro ambientale (ANSA)

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Continua il mistero sul treno, carico di sostanze chimiche tossiche, deragliato ed incendiatosi pochi minuti prima delle 21, il 3 febbraio scorso, a East Palestine (Ohio). Il grande rogo si è sprigionato dopo che 50 dei 150 vagoni trasportati dal convoglio sono usciti dai binari. Secondo le informazioni riportate dal National Transportation Safety Board (Ntsb), per la precisione sono 38 i vagoni deragliati, ma le fiamme sprigionatesi hanno coinvolto altre dodici carrozze. Sul posto si è immediatamente alzata un’altissima colonna di fumo e, dopo l’allarme per una possibile esplosione nella zona, circa 5mila residenti del piccolo paesino a 50 miglia da Pittsburgh sono stati evacuati.

East Palestine, Ohio, le operazioni di bonifica dopo l’incendio scoppiato a causa del treno deragliato (Ansa)

A quasi due settimane dal fatto è ancora tutta da diradare la coltre che avvolge le cause del disastro. A quanto pare, infatti, il passaggio del treno vicino alle case “non era stato classificato come pericoloso” e, di conseguenza, i cittadini non avevano ricevuto alcun avviso. Quel che è certo invece è che ci troviamo di fronte ad un disastro ambientale enorme, di cui è ancora difficile capire la reale entità. Al momento sappiamo che almeno 11 dei vagoni coinvolti contenevano cloruro di vinile, un gas tossico (e cancerogeno) molto infiammabile, e che per scongiurare il rischio di una deflagrazione le autorità hanno dato il via ad una combustione controllata delle sostanze rimaste nei vagoni, liberando però nell’aria una nube composta da fosgene e cloruro di idrogeno. Sostanze particolarmente tossiche, soprattutto il primo, che veniva utilizzato come arma chimica durante la prima guerra mondiale.

Nonostante ciò, pochi giorni dopo l’incidente, agli abitanti è stato comunque dato il via libera per il ritorno nelle abitazioni, assicurando che i livelli di inquinanti nell’aria della zona erano al di sotto della soglia. Tuttavia la preoccupazione è ancora alta, anche perché diversi cittadini già lamentano sintomi come mal di testa e nausea, e denunciano di sentire nell’aria un odore acre, simile a un misto di acetone per unghie e gomma bruciata. Alcuni residenti hanno anche condiviso immagini di pesci morti all’interno di un torrente che scorre nella zona, altri ancora di animali morti. Un gruppo di cittadini ha dato il via ad un’azione legale nei confronti della compagnia ferroviaria, chiedendo il pagamento di esami ed eventuali cure mediche derivanti dalla situazione a tutti gli abitanti in un raggio di quasi 50 chilometri intorno alla zona nella quale è avvenuto il disastro.

I residenti di East Palestine, Ohio, sono stati fatti tornare nelle loro case dopo pochi giorni ma ora lamentano sintomi di malessere e avviano un’azione legale contro la compagnia ferroviaria (Ansa)

Nel corso di una conferenza stampa tenutasi martedì scorso, il governatore Mike DeWine ha dichiarato che “il treno deragliato non era stato classificato come altamente pericoloso. Di conseguenza la popolazione non è stata avvisata dell’arrivo del convoglio. E lo trovo assurdo”. Nel frattempo le operazioni dei pompieri si sono quasi concluse. Spento l’incendio, hanno drenato i liquidi in una buca e in futuro verranno studiate le modalità secondo cui procedere per bonificare la zona. Ad aggiungere mistero a mistero, ci si mette anche il fatto che il luogo dell’incidente è praticamente lo stesso dove è stata girata la scena chiave di “Rumore Bianco“, il film tratto da un romanzo di Don De Lillo che parte proprio dalla nuvola tossica generata da un incidente ferroviario, e che diverse famiglie della zona hanno partecipato come comparse alla realizzazione del lungometraggio.

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  • "Ora dobbiamo fare di meno, per il futuro".

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  • Per una detenuta come Joy – nigeriana di 34 anni, arrestata nel 2014 per possesso di droga – uscire dal carcere significherà dover imparare a badare a se stessa. Lei che è lontana da casa e dalla famiglia, lei che non ha nessuno ad aspettarla. In carcere ha fatto il suo percorso, ha imparato tanto, ha sofferto di più. Ma ha anche conosciuto persone importanti, detenute come lei che sono diventate delle amiche. 

Mon solo. Nella Cooperativa sociale Gomito a Gomito, per esempio, ha trovato una seconda famiglia, un ambiente lavorativo che le ha offerto “opportunità che, se fossi stata fuori dal carcere, non avrei mai avuto”, come quella di imparare un mestiere e partecipare ad un percorso di riabilitazione sociale e personale verso l’indipendenza, anche economica.

Enrica Morandi, vice presidente e coordinatrice dei laboratori sartoriali del carcere di Rocco D’Amato (meglio noto ai bolognesi come “La Dozza”), si riferisce a lei chiamandola “la mia Joy”, perché dopo tanti anni di lavoro fianco a fianco ha imparato ad apprezzare questa giovane donna impegnata a ricostruire la propria vita: 

“Joy è extracomunitaria, nel nostro Paese non ha famiglia. Per lei sarà impossibile beneficiare degli sconti di pena su cui normalmente possono contare le detenute italiane, per buona condotta o per anni di reclusione maturati. Non è una questione di razzismo, è che esistono problemi logistici veri e propri, come il non sapere dove sistemare e a chi affidare queste ragazze, una volta lasciate le mura del penitenziario. Se una donna italiana ha ad attenderla qualcuno che si fa carico di ospitarla, Joy e altre come lei non hanno nessun cordone affettivo cui appigliarsi”.

L
  • Presidi psicologici, psicoterapeutici e di counselling per tutti gli studenti universitari e scolastici. Lo chiedono l’Udu, Unione degli universitari, e la Rete degli studenti medi nella proposta di legge ‘Chiedimi come sto’ consegnata a una delegazione di parlamentari nel corso di una conferenza stampa a Montecitorio.

La proposta è stata redatta secondo le conclusioni di una ricerca condotta da Spi-Cgil e Istituto Ires, che ha evidenziato come, su un campione di 50mila risposte, il 28 per cento abbia avuto esperienze di disturbi alimentari e oltre il 14 di autolesionismo.

“Nella nostra generazione è ancora forte lo stigma verso chi sta male ed è difficile chiedere aiuto - spiega Camilla Piredda, coordinatrice nazionale dell’Udu - l’interesse effettivo della politica si è palesato solo dopo il 15esimo suicidio di studenti universitari in un anno e mezzo. Ci sembra assurdo che la politica si interessi solamente dopo che si supera il limite, con persone che arrivano a scegliere di togliersi la vita.

Dall’altro lato, è positivo che negli ultimi mesi si sia deciso di chiedere a noi studenti come affrontare e come risolvere, il problema. Non è scontato e non è banale, perché siamo abituati a decenni in cui si parla di nuove generazioni senza parlare alle nuove generazioni”.

#luce #lucenews #università
  • La polemica politica riaccende i riflettori sulle madri detenute con i figli dopo la proposta di legge in merito alla detenzione in carcere delle donne in gravidanza: già presentata dal Pd nella scorsa legislatura, approvata in prima lettura al Senato, ma non alla Camera, prevedeva l’affido della madre e del minore a strutture protette, come le case famiglia, e vigilate. La dichiarata intenzione del centrodestra di rivedere il testo ha messo il Pd sul piede di guerra; alla fine di uno scontro molto acceso, i dem hanno ritirato il disegno di legge ma la Lega, quasi per ripicca, ne ha presentato uno nuovo, esattamente in linea con i desideri della maggioranza.

Lunedì non ci sarà quindi alcuna discussione alla Camera sul testo presentato da Debora Serracchiani nella scorsa legislatura, Tutto ripartirà da capo, con un nuovo testo, firmato da due esponenti del centrodestra: Jacopo Morrone e Ingrid Bisa.

“Questo (il testo Serracchini) era un testo che era già stato votato da un ramo del Parlamento, noi lo avevamo ripresentato per migliorare le condizioni delle detenute madri – ha spiegato ieri il dem Alessandro Zan – ma la maggioranza lo ha trasformato inserendovi norme che di fatto peggiorano le cose, consentendo addirittura alle donne incinte o con figli di meno di un anno di età di andare in carcere. Così non ha più senso, quindi ritiriamo le firme“.

Lo scontro tra le due fazioni è finito (anche) sui social media. "Sul tema delle borseggiatrici e ladre incinte occorre cambiare la visione affinché la gravidanza non sia una scusa“ sottolineano i due presentatori della proposta.

La proposta presentata prevede modifiche all’articolo 146 del codice penale in materia di rinvio obbligatorio dell’esecuzione della pena: “Se sussiste un concreto pericolo di commissione di ulteriori delitti – si legge nel testo presentato – il magistrato di sorveglianza può disporre che l’esecuzione della pena non sia differita, ovvero, se già differita, che il differimento sia revocato. Qualora la persona detenuta sia recidiva, l’esecuzione della pena avviene presso un istituto di custodia attenuata per detenute madri“.

#lucenews #madriincarcere
Continua il mistero sul treno, carico di sostanze chimiche tossiche, deragliato ed incendiatosi pochi minuti prima delle 21, il 3 febbraio scorso, a East Palestine (Ohio). Il grande rogo si è sprigionato dopo che 50 dei 150 vagoni trasportati dal convoglio sono usciti dai binari. Secondo le informazioni riportate dal National Transportation Safety Board (Ntsb), per la precisione sono 38 i vagoni deragliati, ma le fiamme sprigionatesi hanno coinvolto altre dodici carrozze. Sul posto si è immediatamente alzata un'altissima colonna di fumo e, dopo l'allarme per una possibile esplosione nella zona, circa 5mila residenti del piccolo paesino a 50 miglia da Pittsburgh sono stati evacuati.
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I residenti di East Palestine, Ohio, sono stati fatti tornare nelle loro case dopo pochi giorni ma ora lamentano sintomi di malessere e avviano un'azione legale contro la compagnia ferroviaria (Ansa)
Nel corso di una conferenza stampa tenutasi martedì scorso, il governatore Mike DeWine ha dichiarato che "il treno deragliato non era stato classificato come altamente pericoloso. Di conseguenza la popolazione non è stata avvisata dell'arrivo del convoglio. E lo trovo assurdo". Nel frattempo le operazioni dei pompieri si sono quasi concluse. Spento l'incendio, hanno drenato i liquidi in una buca e in futuro verranno studiate le modalità secondo cui procedere per bonificare la zona. Ad aggiungere mistero a mistero, ci si mette anche il fatto che il luogo dell’incidente è praticamente lo stesso dove è stata girata la scena chiave di "Rumore Bianco", il film tratto da un romanzo di Don De Lillo che parte proprio dalla nuvola tossica generata da un incidente ferroviario, e che diverse famiglie della zona hanno partecipato come comparse alla realizzazione del lungometraggio.
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