Il cinema italiano è in lutto:
è morta, a 90 anni, Sandra Milo. L'attrice si
è spenta nella sua abitazione e tra l'affetto dei suo cari come aveva richiesto. A rendere nota la notizia del decesso, questa mattina, è stata proprio la sua famiglia.
Sandrocchia, come l'aveva soprannominata Federico Fellini per il quale è stata una musa, è stata una delle icone più popolari ed amate del grande schermo. Una
settantina di film in carriera, gli
amori travagliati, primo fra tanti quello con il marchese Cesare Rodighiero, che sposò nel 1948, a 15 anni, e di cui rimase incinta, ma il bambino morì alla nascita a causa del parto prematuro; la separazione arrivò dopo soli 21 giorni dal matrimonio, ottenendo l'annullamento dal Tribunale della Rota Romana. La relazione più nota, anche se a lungo clandestina, fu però quella con il regista di
Otto e Mezzo, durata 17 anni. E ancora, è stata legata per oltre un decennio a Moris Ergas, con cui ha avuto la figlia Deborah, e di cui ha rivelato le violenze fisiche subite. Poi a Ottavio De Lollis (con cui ha avuto Ciro e Maria Azzurra), storie d'amore che misero in secondo piano un'intensa attività cinematografica, che la Milo interruppe bruscamente nel 1968 in favore della famiglia. Undici anni dopo il ritorno al cinema, ma nel mentre aveva già preso avvio la sua nuova
carriera televisiva, che l'ha portata in scena fino a qualche mese fa, con le due edizioni del docu-reality
Quelle brave ragazze e la partecipazione alla serie comedy di Prime Video,
Gigolò per caso, in onda dal 21 dicembre 2023. Fu vicina al Partito Socialista Italiano di Pietro Nenni e negli anni ottanta Sandra Milo fu addirittura amante di Bettino Craxi, allora leader del PSI. Schierata a favore della comunità Lgbtq+ nelle battaglie per rivendicare maggiori diritti, oggi è difficile darne una definizione precisa perché lei era tante cose: attrice, conduttrice, cantante ma, soprattutto,
personaggio. Un episodio per tutti,
il celebre "Ciro, Ciro", gridato in diretta tv durante il programma "L'amore è una cosa meravigliosa" quando qualcuno le diede la notizia (falsa) che il figlio aveva avuto un incidente. L'avevamo intervistata su
Luce! in occasione del suo
90esimo compleanno, a marzo 2023, per parlare della sua rinnovata giovinezza proprio in terza età, del suo mai sazio impegno nel mondo dello spettacolo, della tv, sempre nel segno di "una svampita piena di saggezza".
L'intervista
Sandra Milo, 90 anni da icona. “Chi l’ha detto che la vita finisce con la terza età?” (di Barbara Berti)
Sandra Milo festeggia 90 anni (Instagram)
Sandra Milo compie 90 anni. “Chi l’ha detto che la vita finisca con
la terza età? Io no davvero!” scrive l’icona del cinema italiano nata a Tunisi
l’11 marzo 1933. L’attrice è ora protagonista del reality
“Quelle Brave Ragazze 2”, in onda su Sky dove, insieme a Mara Maionchi e
Marisa Laurito, affronta un avventuroso viaggio on the road. E per il suo compleanno posta proprio un video relativo a un momento della
tappa in Marocco per ricordare che la l’età è solo un fatto anagrafico. Il post, ovviamente, fa il pieno di ‘cuoricini’ e commenti. “Auguri splendida donna” scrive Paola Turci, “Perché
tu sei un vero esempio da seguire” sono le parole della cantante Mietta. Sempre per
festeggiare il compleanno con i fan – a conferma che i social sono utilizzati a ogni età – la Milo posta una
foto con la torta. “Nella smorfia napoletana il numero 90 rappresenta la paura ma a me non incute nessun terrore” scrive l’attrice. E prosegue: “Anzi sono
strafelice di esser arrivata in discreta forma fisica e con la mente lucida a questo traguardo e, a Dio piacendo, spero di diventare
una centenaria come ce ne sono tante in Italia. E adesso sommergetemi di auguri (se vi va)!”. Ovviamente i suoi follower e amici non si sono fatti attendere.
Orietta Berti le manda una lunga sequenza di cuori e gli auguri più cari, “la tua dolcezza e la tua ironia, la tua sensibilità e la tua bellezza sono un grande esempio” sono le parole di
Laura Pausini. Auguri ‘stellari’ da
Valeria Marini, “auguroni meravigliosa donna, unica, irripetibile” scrive
Alba Parietti mentre
Vladimir Luxuria le ricorda che è “sempre dolce come quella torta”. E la lista di auguri continua con Maria Grazia Cucinotta, Pamela Prati, Nina Soldano, Paolo Conticini, Paola Perego, Eleonora Giorgi, Alberto Matano (che l’aspetta lunedì 13 marzo a ‘La vita in diretta’ per festeggiare insieme) e tanti altri.
Sandra Milo è nata a Tunisi l’11 marzo 1933 (Instagram)
La femme fatale
La carriera di Sandra Milo, all’anagrafe
Salvatrice Elena Greco, è talmente vasta che diventa difficile da riassumere. Esordì al cinema accanto ad Alberto Sordi in “
Lo scapolo” (1955) di Antonio Pietrangeli. Riconoscibile per le sue forme prorompenti e vistose e per la voce ingenua da bambina, divenne una maggiorata del grande schermo e prese parte a numerosi film di genere. Il primo ruolo importante arrivò nel 1959 grazie al produttore greco Moris Ergas, che poi la sposò: si tratta de “
Il generale Della Rovere”, per la regia di Roberto Rossellini, in cui interpretava il ruolo di una prostituta al fianco di Vittorio De Sica. Un ruolo analogo fu quello ricoperto, nel 1960, in “
Adua e le compagne” di Antonio Pietrangeli, che la diresse anche in seguito (Fantasmi a Roma” del 1961). Il ruolo più celebre e iconico è stato la femme fatale di “
8 ½” del 1963: Carla l’amante del regista Guido Anselmi alias Marcello Mastroianni (sullo schermo) alias
Federico Fellini (nella realtà). “
Sandrocchia” – così come la chiamava lo stesso Fellini con cui ha avuto una relazione clandestina per ben 17 anni – diventa, alla stregua di
Mary Pickford, la “fidanzata d’America” degli anni ‘30 a Hollywood, emblema e simbolo vivente dell’amante italiana degli anni Sessanta.
Gli uomini di Sandrocchia
Il programma televisivo "L'amore è una cosa meravigliosa" condotto da Sandra Milo (Ansa)
Una donna esuberante, che giocava a fare l’oca e che ha vissuto molte storie importanti oltre Fellini. La sua vita sentimentale, infatti, è stata molto movimentata: fu sposata a 15 anni col
marchese Cesare Rodighiero da cui ebbe un figlio morto alla nascita e dal quale divorziò dopo 21 giorni (matrimonio poi annullato dalla Sacra Rota). In seguito, si legò per 11 anni al produttore greco
Moris Ergas che la fece debuttare con Rossellini e Pietrangeli, da cui nacque
Deborah, giornalista televisiva. Una successiva unione è fu quella con
Ottavio De Lollis con la nascita di
Ciro e poi di
Azzurra. Molte vite le ha vissute anche dal punto di
vista professionale, segno di un’intelligenza brillante e una grande autoironia e caparbietà. La sua vicenda professionale è stata caratterizzata dall’abbandono del cinema alla fine del decennio d’oro degli anni Sessanta, per un ritorno sulle scene al termine del decennio successivo, in un contesto politico-culturale profondamente mutato. Prima in
radio poi in
televisione, è riuscita a riaffermarsi come icona e a radicalizzare la sua presenza in maniera efficace e permanente. In realtà nel 1973 avrebbe avuto l’occasione di legare il suo nome a un altro film (e un altro personaggio) di culto: Fellini l’avrebbe voluta in “
Amarcord” nel ruolo della Gradisca (poi interpretato da Valentina Cortese), ma se avesse accettato l’ex compagno De Lollis le avrebbe tolto l’affidamento dei due figli avuti insieme.
Rinunciò al film di Fellini, ma tornò comunque a lavorare.
Fu amata sul set e legata sentimentalmente a uno dei più grandi registi italiani del Novecento, Federico Fellini a (Instagram)
Lo scherzo telefonico
La Milo è entrata involontariamente nella storia della televisione italiana anche per uno
scherzo telefonico (decisamente di cattivo gusto) messo in pratica ai suoi danni:
l’8 gennaio 1990, durante la trasmissione pomeridiana “L’amore è una cosa meravigliosa” che conduceva su Raidue, una voce femminile in diretta la informò che suo
figlio Ciro era ricoverato in ospedale in gravi condizioni in seguito a un incidente stradale. Milo non riuscì a trattenere le lacrime e
scappò disperata dallo studio
urlando il nome del figlio. Una scena straziante ripresa da “Blob”, “Striscia la Notizia” e altri programmi rendendola tanto popolare da essere citata nella canzone “La strana famiglia” di Giorgio Gaber ed Enzo Jannacci, incisa nel 1991.
Sandra Milo e la politica
Vicina al
Partito socialista italiano fin dagli anni Sessanta (fu molto vicina a Pietro Nenni), negli anni ’80 ebbe un
legame anche sentimentale molto forte con
Bettino Craxi, allora leader del Psi. Di questa sua vita a contatto col mondo politico, vissuto all’interno del sistema destinato a essere spazzato via da Tangentopoli, ne scrisse in un libro in parte autobiografico pubblicato nel 1993 dall’editore napoletano Pironti, “
Amanti”, dove racconta in maniera chiara e diretta i retroscena di qualche decennio di vita pubblica italiana e ricostruisce la mappa dei luoghi e delle situazioni in cui si sono mossi i protagonisti della Prima Repubblica, dai leader politici ai cortigiani, dai portaborse e i segretari compiacenti alle attricette e i ruffiani. “Ho voluto parlare di un’Italia di corruzione, di corrotti e di corruttori, proprio perché
anch’io in qualche misura ho interpretato il doppio ruolo” ammette l’attrice nel libro in cui sostiene che la
seduzione è stata per lei
un’arma a doppio taglio, perché nell’esprimere la sua forza, di fatto ha finito per metterla sotto accusa.
Milo sul red carpet dell'80esimo Festival del cinema di Venezia per l'anteprima di "Priscilla"
Sandra Milo e il #MeToo
Donna sempre
controcorrente, in una delle ultime edizioni pre-pandemia della Festa del Cinema di Roma, espresse la sua opinione sul
movimento #MeToo e la battaglia contro le molestie in atto nel mondo dello spettacolo. “Non è certo una novità che gli uomini molestino le donne, accade nel cinema come in ogni altro ambiente di lavoro.
Ma una donna può sempre dire di no. Se non lo fa spesso è perché le fa piacere, c’è un po’ di vanità” disse in quella occasione, aggiungendo con una nota polemica: “Non capisco chi dice di essere stata molestata da un produttore e poi ci fa tre film: doveva
denunciarlo subito e non guardarlo più in faccia, non continuare a lavorare con lui”.