Probabilmente conoscerete alcune
persone che si lamentano continuamente, quando piove e quando c’è il sole, per il troppo freddo o per il troppo caldo, quando sono soli o in compagnia. Si tratta di persone che non si accontentano mai e trovano le scuse più rocambolesche per lamentarsi sempre, ragioni che farebbero impallidire la fertile immaginazione di Kafka. Tra queste persone troviamo le
madri. Persone per eccellenza nel dire che
non si lamentano mai e invece sono le prime, soprattutto quando hanno
un bambino piccolo. Ma, verrebbe da chiedersi, è davvero così sbagliato? Perché alla fine, la maternità, non è quel paradiso idilliaco che molti vorrebbero spacciare per vero, non è affatto rose e fiori, anzi! Ed è proprio questo che lamenta
Paola Turani nella sue
storie Instagram. Le difficoltà ci sono e lei non le nasconde.
Paola Turani con il figlio Enea Francesco
"Ma cosa pensavi, di avere un Tamagotchi?"
Sono mille le ragioni per le quali lamentarsi non serve a nulla, è vero, e se sei un influencer è vietato ancora di più. Anche se, effettivamente, abbattere quei tabù che circondano la maternità e raccontarla realisticamente con i problemi e le difficoltà che si incontrano in questo bellissimo cammino di crescita dei figli, è sicuramente uno salutare per la mamma. Ma proprio per questo lo sfogo liberatorio questo l'account di Paola è stato sommerso di commenti negativi: "Ma cosa pensavi, di avere un Tamagotchi?’ ‘ma cosa hai da fare oltre a farti i selfie?’ ‘pensa a chi deve timbrare il cartellino". Le
mamme contemporanee hanno trovato nel
web un luogo da abitare e nel quale ricomporre quella necessità di narrazione al femminile che diviene tanto necessaria durante la
gravidanza e il puerperio. È nei forum, blog, social network, che esse concentrano il loro
bisogno di espressione e condivisione. Ed ecco che le donne cercano proprio nella
rete luoghi nei quali aggregarsi, chiedere consigli, confrontarsi, in riferimento alle scelte di consumo e all’affidabilità dei prodotti. Tutto sui
social sembra
orientato alla perfezione: mamme in costume con la panciona, neonati paffutelli, genitori mai stanchi, vacanze tutte perfette, bimbi composti a tavola. Ma è davvero la
realtà? Se ad esempio, arrivasse l'influencer di turno e si discostasse dai canoni della narrazione solare perché ha una giornata storta, cosa succederebbe?
Paola Turani, esempio di mamma social mentre allatta suo figlio Enea durante il set
Forse Paola Turani, in quel momento di disperazione, ha voluto mandare un
messaggio a tutte le neomamme stanche che seguono la sua pagina Instagram e si sentono in colpa perché non sono abbastanza felici, perché non si godono appieno la vita e vorrebbero scappare da tutti e tutto. Perché
è normale, mettiamocelo bene in testa,
essere stanche, esaurite, pensare persino di mollare tutto. È naturale, perché le mamme - oltre che supereroine - sono prima di tutto donne, esseri umani. Con i loro bisogni, che vanno al di là di quelli del/lla loro bambino/a. E non aiuta certo essere sempre sotto il giudizio altrui, si chi si erge a dettare la morale di cosa voglia dire "essere la mamma perfetta". Ogni persona è diversa, ogni donna è diversa, ogni maternità ha le sue peculiarità. E se qualche volta vi capita di sentirvi arrivate, di non farcela più, sappiate che nessuno/a è autorizzato/a a dirvi che siete sbagliate.