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Pelù e la maglietta pro Lgbtq dello 'scandalo': Maria Giovanna Maglie lo insulta

Polemica social dopo una foto del rocker con indosso una t-shirt con la scritta: “Sono uomo, sono donna, sono lesbo e sono gay”.

di MAURIZIO COSTANZO -
9 agosto 2022
Il cantante Piero Pelù (Instagram)

Il cantante Piero Pelù (Instagram)

Galeotta fu quella maglietta indossata da Piero Pelù in occasione del mese del pride, lo scorso 30 giugno. Il rocker si fece immortalare con una t-shirt nera su cui spiccava la scritta bianca a chiare lettere: “Sono uomo, sono donna, sono lesbo e sono gay”. Un messaggio che sosteneva la libertà dell'identità di genere, andando contro le discriminazioni di ogni tipo, appoggiando la battaglia dei diritti. Ma il cantante non poteva certo immaginare che sarebbe diventata la 'pietra dello scandalo'.

Il rocker Piero Pelù con la maglia dello 'scandalo'

Il rocker Piero Pelù con la maglia dello 'scandalo'

C’è però chi in quella foto ha visto altro, soprattutto dopo che su Twitter, Max Del Prete l’aveva condivisa e commentata scrivendo nel post: “Un uomo?”. La 't-shirt dello scandalo' è tornata così a far parlare di sé, a far discutere accendendo il dibattito. Solo che questa volta, scavalcando il confronto sull’identità di genere, è stata preso a pretesto in ambito politico. In queste settimane di accesa campagna elettorale, questa immagine non è sfuggita ai sostenitori di Giorgia Meloni, che ci hanno letto un riferimento, per alcuni non troppo velato, alle parole pronunciate nel discorso tormentone dalla presidente di Fratelli d’Italia: “Io sono Giorgia, sono una donna…”. Sull’argomento è intervenuta a gamba tesa anche Maria Giovanna Maglie, che non le ha certo mandate a dire, e ritwittando il post di Max Del Papa che rilanciava la foto dell'ex frontman dei Litfiba, ha scritto: “Sono un gran cogl...e”.  
 
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Un post condiviso da Piero Pelù (@pieropelufficiale)

 

Da parte sua rocker non si dimostra solo sensibile ai diritti Lgbtq, ma anche all’ambiente. E oltre che l’impegno nella musica, si è anche speso per salvare la natura che ci circonda. Col "Clean Beach Tour" di Legambiente si è rimboccato le maniche e, insieme ad altri attivisti, si è impegnato in prima persona per ripulire i litorali dai rifiuti. “Non abbiamo paura di raccogliere ciò che troviamo in terra – aveva detto Pelù in una delle tappe sulle spiagge - perché non è un gesto da sfigati, ma rivoluzionario".

 
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Pelù è andato sui litorali italiani per offrire il proprio contributo e per accendere i riflettori su un'emergenza che riguarda molte zone e contro la quale bisogna essere pronti a reagire. Quella cioè dell’enorme quantità di rifiuti abbandonati che si depositano sulle nostre coste e che popolano anche i nostri fondali. Un impegno a tutto tondo quello di Piero Pelù, che nel tour d’addio dei Litfiba dell’Ultimo Girone, ha lanciato anche un forte messaggio alla pace, contro Putin e la guerra in Ucraina