Un eccesso di
velocità che sarebbe da multare in quasi tutte le strade del mondo. Eppure
Paola Egonu non lo sa e stabilisce il record con una
schiacciata a
112,7 km orari consentendo anche alla
Nazionale italiana femminile di pallavolo di vincere per la prima volta nella storia la
medaglia d'oro alla Volleyball Nations League.
Paola Egonu durante una partita con la maglia della Nazionale italiana
Prima il record poi il trasferimento in Turchia
In realtà, come per tutti i primati di questo tipo, la notizia è da prendere con il beneficio d’inventario:
non esistono record “certificati” a livello mondiale né tantomeno un database a cui fare riferimento, e le stesse misurazioni non provengono da fonti ufficiali. L'attacco portato a 112,7 chilometri orari polverizza
ogni record consentendole di superare la
serba Tijana Boskovic, che un anno fa, agli Europei, nel primo set della semifinale contro la Turchia, aveva schiacciato a 110,3. Prima ancora il primato spettava alla canadese
Kiera Van Ryk con 108,1 kmh
Paola Egonu purtroppo nella prossima stagione lascerà il campionato italiano di pallavolo femminile per andare a giocare in Turchia,
al VakıfBank, ovvero in una delle squadre più forti del mondo. I tifosi sono già in lutto da un po' per questa partenza, ma intanto tutta l'
Italia ha potuto
gioire assistendo alle imprese di Paola Egonu e compagne che, dopo la vittoria degli Europei, hanno potuto festeggiare anche quella della
Volleyball Nations League.
Paola Egonu, portabandiera olimpica a Tokio 2020
"Sii te stesso": l'appello della campionessa
Bisogna ricordare anche che la pallavolista su indicazione del
CONI, fu scelta, assieme ad alcuni atleti di altri Paesi, come
portabandiera del vessillo a cinque cerchi nell’inaugurazione dei
Giochi giapponesi l'anno scorso. L'atleta inoltre, rappresenta un punto di riferimento per coloro che non manifestano la propria
sessualità. "La sessualità di una persona è giudicata perché non tutti hanno il
coraggio di parlarne per come sono cresciuti, per quante poche persone si esprimono e parlano di come si sentono realmente. E' un peccato. Io dico sempre "
sii te stesso" ma nello stesso momento devi avere il coraggio di
renderti libero perché potresti essere tu a mettere dei paletti perché non vuoi deludere la società o la tua famiglia." Il discorso sulla sessualità, o meglio, sulla mancata accettazione della sessualità degli altri, ha molto in comune con il tema del
razzismo: "Si è egoisti, perché si pensa solo a noi stessi a non ci si mette mai nei
panni degli altri. Lo stesso discorso vale per i
migranti: ci si pone mai la domanda sul perché lasciano il loro paese non avendo nemmeno la certezza di
sopravvivere? Una volta che si proverà a capire perché lo fanno allora si potrà trovare una soluzione", conclude la campionessa.