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Home » Sport » Mondiali Qatar, la Fifa vieta alla Danimarca le maglie con la scritta “diritti umani per tutti”

Mondiali Qatar, la Fifa vieta alla Danimarca le maglie con la scritta “diritti umani per tutti”

La Coppa del Mondo 2022 si svolgerà dal 20 novembre al 18 dicembre. La nazionale danese è tra le più attive nelle proteste contro il Paese ospitante

Marianna Grazi
12 Novembre 2022
La Fifa dice no alle maglie da allenamento della nazionale danese con la scritta "Diritti umani per tutti"

La Fifa dice no alle maglie da allenamento della nazionale danese con la scritta "Diritti umani per tutti"

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La Fifa dice no alla Danimarca. La nazionale di calcio, guidata da commissario tecnico Kasper Hjulmand, non potrà indossare maglie di allenamento con messaggi di sensibilizzazione durante i Mondiali in Qatar. Sulle divise dei danesi nell’emirato dove, da domenica 20, inizierà la Coppa del Mondo, non potrà comparire la scritta “diritti umani per tutti“. A renderlo noto l’amministratore delegato della Federcalcio danese (DBU), Jakob Jensen, in un’intervista rilasciata giovedì alla testata danese DR Sporten: “Abbiamo ricevuto oggi un messaggio dalla FIFA: la maglietta con cui avevamo pensato che i giocatori dovessero allenarsi, con la scritta ‘Human Rights For All’ che compare sul davanti, è stata rifiutata per motivi tecnici, e ci dispiace per questo”.

maglia nazionale Danimarca
Lo sponsor oscurato nelle maglie della nazionale della Danimarca

La FIFA si attiene alle Regole di Gioco dell’International Football Association Board (IFAB), che nell’articolo 4.4 del manuale stabilisce: “Non è consentito inserire nelle dotazioni slogan, dichiarazioni o immagini di carattere politico, religioso o personale”. Ma il direttore Jensen, nello spiegare le motivazioni dietro la scelta dell’importante frase sulla maglia, ha ribadito: “Siamo dell’idea che il messaggio Human Rights for All sia universale e non sia un appello politico, ma dovrebbe essere qualcosa che tutte le persone possono sostenere”. “Ci dispiace ma dobbiamo tenere conto e rispettare le regole che ci sono imposte, vogliamo evitare sanzioni o multe – ha aggiunto -. Abbiamo inviato una richiesta alla Fifa, ma la risposta è stata negativa e ce ne rammarichiamo, ma dobbiamo tenerne conto”.

La nazionale della Danimarca è stata una delle più attente e attive sul fronte dei diritti umani e dei lavoratori migranti nello Stato del Golfo. I calciatori, ad esempio, non porteranno in Qatar le famiglie, per evitare di contribuire ai profitti. A settembre, poi, il produttore del kit ufficiale per la squadra danese Hummel ha rivelato tre modelli: una maglia completamente rossa, una completamente bianca e una completamente nera che rappresenta il “colore del lutto”. L’azienda afferma che il design rappresenta una protesta per esprimere questo concetto: “Non vogliamo renderci protagonisti di un torneo che è costato la vita a migliaia di persone“, si legge in un post su Instagram. Gli organizzatori del torneo hanno contestato le affermazioni di Hummel, sostenendo di aver avviato un “dialogo solido e trasparente” con la DBU.

Ma quando la Coppa del Mondo è stata assegnata al Qatar, più di dieci anni fa, l’evento è stato comunque oggetto di controversie, con il Paese ospitante fortemente criticato per la questione dei diritti umani e per il trattamento dei lavoratori migranti. L’ex presidente della FIFA Sepp Blatter, che ha guidato l’organizzazione quando il Qatar si è aggiudicato i diritti di ospitare la manifestazione, ha dichiarato recentemente al quotidiano svizzero Tages Anzeiger: “Il Qatar è un errore”, aggiungendo che “la scelta è stata sbagliata“.

 

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Instagram

  • Passa anche da un semplice tasto la possibilità per una donna, vittima di stalking, di salvarsi da chi vuole farle del male. Il tasto di uno smartwatch che, una volta premuto, lancia un’immediata richiesta di aiuto alle forze di polizia. E grazie a questo orologio, Marta (il nome è di fantasia) potrà ora vedere la sua vita cambiata in meglio. La donna aveva smesso di vivere, a causa della relazione asfissiante e malata con il suo ex marito violento che aveva promesso di sfregiarla con l’acido e poi ucciderla e seppelire il suo corpo in un terreno. Ma venerdì scorso a Marta è stato consegnato il primo di 45 smartwatch che saranno distribuiti ad altrettante vittime. L’orologio è collegato con la centrale operativa del comando provinciale dei carabinieri di Napoli: appena arriva l’Sos, la vittima viene geolocalizzata e arrivano i soccorsi.

E così Marta ha ripreso la sua vita interrotta per paura dell’ex e delle sue minacce. «Posso uscire più serena e tranquilla dopo mesi e mesi trascorsi rintanata in casa. Grazie a questo orologio mi sento protetta. È vero, devo rinunciare alla mia privacy, ma è un prezzo che sono disposta a pagare.»

Lo scorso 30 novembre i carabinieri del Comando provinciale di Napoli, la sezione fasce deboli della Procura partenopea coordinata dal procuratore aggiunto Raffaello Falcone, la Fondazione Vodafone Italia e la Soroptimist international club Napoli hanno annunciato l’avvio del progetto pilota "Mobile Angel", che prevede, appunto, la consegna di questo orologio salvavita alle vittime di maltrattamenti. Il progetto è stato esteso anche alle città di Milano e Torino. Lo smartwatch affidato a Marta è il primo nel Sud Italia. Il mobile angel, spiegano i Carabinieri, rientra in un progetto ad ampio respiro che ha come punto focale le vittime di violenza. Un contesto di tutela all’interno del quale è stata istituita anche la "stanza tutta per sé", un ambiente dove chi ha subìto vessazioni può sentirsi a suo agio nel raccontare il proprio vissuto. 

#lucenews #lucelanazione #mobileangel #napoli
  • Se nei giorni scorsi l’assessore al Welfare del Comune di Napoli, papà single di Alba, bambina affetta da Sindrome di Down, aveva ri-scritto pubblicamente alla premier Giorgia Meloni per avere un confronto sull’idea di famiglia e sul tema delle adozioni, stavolta commenta quanto sta accadendo in Italia in relazione ai diritti dei figli delle famiglie arcobaleno. 

Ricordiamo, infatti, che lo scorso 12 marzo il Governo ha ordinato, in merito ad una richiesta pervenuta al Comune di Milano di una coppia dello stesso sesso, lo stop a procedere alla registrazione del loro figlio appena nato e impedendo, di fatto, la creazione di una famiglia omogenitoriale. Il veto della destra compatta boccia il certificato europeo di filiazione che propone agli Stati membri di garantire ai genitori residenti in Unione Europea il diritto ad essere riconosciuti come madri e padri dei propri figli nello stesso modo in tutti i Paesi Ue.

“In tutta Europa i figli di coppie gay avranno il riconoscimento degli stessi diritti degli altri bambini. In Italia il Senato, trascinato da Fratelli d’Italia, fortemente contrario, ha appena bocciato la proposta – dice Trapanese in un lungo post sulla sua pagina Instagram -. Quindi, i figli delle coppie omosessuali non sono, per il nostro Paese, figli come gli altri. Questo hanno deciso e detto chiaramente”. Così facendo, “resteranno bambini privi di tutele complete, i cui genitori dovranno affrontare battaglie giudiziarie, sfiniti da tempi lunghissimi, solo perché il loro bimbo venga considerato semplicemente un figlio”. 

Trapanese attacca chiaramente questa decisione: “L’Italia è l’unico paese europeo con un governo che lavora per togliere diritti invece che per aggiungerli. Se la prende con bambini che esistono e vivono la loro quotidianità serenamente in famiglie piene d’amore, desiderati sopra ogni cosa, ma considerati in Italia figli di un dio minore”. Per Trapanese “stiamo continuando a parlare di ciò che dovrebbe essere semplicemente attuato. I diritti non si discutono, si riconoscono e basta. Ma come fate a non rendervene conto?”.

#lucenews #diritti #coppieomogenitoriali
  • Il nuovo progetto presentato dal governatore Viktor Laiskodat a Kupang, in Indonesia, prevede l’entrata degli alunni a scuola alle 5.30 del mattino. Secondo l’alto funzionario il provvedimento servirebbe per rafforzare la disciplina dei bambini.

Solitamente nelle scuole del Paese le lezioni iniziavano tra le 7 e le 8 del mattino: anticipando l’orario d’ingresso i bambini sono apparsi esausti quando tornano a casa. La madre di una 16enne, infatti, è molto preoccupata da questa nuova iniziativa: “È estremamente difficile, ora devono uscire di casa mentre è ancora buio pesto. Non posso accettarlo. La loro sicurezza non è garantita quando è ancora notte. Inoltre mia figlia, ogni volta che arriva a casa, è esausta e si addormenta immediatamente.”

Sulla vicenda è intervenuto anche Marsel Robot, esperto di istruzione dell’Università di Nusa Cendana, che ha spiegato come a lungo termine la privazione del sonno potrebbe mettere in pericolo la salute degli studenti e causare un cambiamento nei loro comportamenti: “Non c’è alcuna correlazione con lo sforzo per migliorare la qualità dell’istruzione. Gli studenti dormiranno solo per poche ore e questo è un grave rischio per la loro salute. Inoltre, questo causerà loro stress e sfogheranno la loro tensione in attività magari incontrollabili”. Anche il Ministero per l’emancipazione delle donne e la Commissione indonesiana per la protezione dei minori hanno espresso richieste di revisione della politica. Il cambiamento delle regole di Kupang è stato anche contestato dai legislatori locali, che hanno chiesto al governo di annullare quella che hanno definito una politica infondata.

Tuttavia il governo centrale ha mantenuto il suo esperimento rincarando la dose ed estendendolo anche all’agenzia di istruzione locale, dove anche i dipendenti pubblici ora inizieranno la loro giornata alle 5.30 del mattino.

#lucenews #lucelanazione #indonesia #scuola
  • Quante ore dormi? È difficile addormentarsi? Ti svegli al minimo rumore o al mattino rimandi tutte le sveglie per dormire un po’ di più? Soffri d’insonnia?

Sono circa 13,4 milioni gli italiani che soffrono di insonnia, secondo le ultime rilevazioni di Aims - l
La Fifa dice no alla Danimarca. La nazionale di calcio, guidata da commissario tecnico Kasper Hjulmand, non potrà indossare maglie di allenamento con messaggi di sensibilizzazione durante i Mondiali in Qatar. Sulle divise dei danesi nell'emirato dove, da domenica 20, inizierà la Coppa del Mondo, non potrà comparire la scritta "diritti umani per tutti". A renderlo noto l'amministratore delegato della Federcalcio danese (DBU), Jakob Jensen, in un'intervista rilasciata giovedì alla testata danese DR Sporten: "Abbiamo ricevuto oggi un messaggio dalla FIFA: la maglietta con cui avevamo pensato che i giocatori dovessero allenarsi, con la scritta 'Human Rights For All' che compare sul davanti, è stata rifiutata per motivi tecnici, e ci dispiace per questo".
maglia nazionale Danimarca
Lo sponsor oscurato nelle maglie della nazionale della Danimarca
La FIFA si attiene alle Regole di Gioco dell'International Football Association Board (IFAB), che nell'articolo 4.4 del manuale stabilisce: "Non è consentito inserire nelle dotazioni slogan, dichiarazioni o immagini di carattere politico, religioso o personale". Ma il direttore Jensen, nello spiegare le motivazioni dietro la scelta dell'importante frase sulla maglia, ha ribadito: "Siamo dell'idea che il messaggio Human Rights for All sia universale e non sia un appello politico, ma dovrebbe essere qualcosa che tutte le persone possono sostenere". "Ci dispiace ma dobbiamo tenere conto e rispettare le regole che ci sono imposte, vogliamo evitare sanzioni o multe - ha aggiunto -. Abbiamo inviato una richiesta alla Fifa, ma la risposta è stata negativa e ce ne rammarichiamo, ma dobbiamo tenerne conto". La nazionale della Danimarca è stata una delle più attente e attive sul fronte dei diritti umani e dei lavoratori migranti nello Stato del Golfo. I calciatori, ad esempio, non porteranno in Qatar le famiglie, per evitare di contribuire ai profitti. A settembre, poi, il produttore del kit ufficiale per la squadra danese Hummel ha rivelato tre modelli: una maglia completamente rossa, una completamente bianca e una completamente nera che rappresenta il "colore del lutto". L'azienda afferma che il design rappresenta una protesta per esprimere questo concetto: "Non vogliamo renderci protagonisti di un torneo che è costato la vita a migliaia di persone", si legge in un post su Instagram. Gli organizzatori del torneo hanno contestato le affermazioni di Hummel, sostenendo di aver avviato un "dialogo solido e trasparente" con la DBU. Ma quando la Coppa del Mondo è stata assegnata al Qatar, più di dieci anni fa, l'evento è stato comunque oggetto di controversie, con il Paese ospitante fortemente criticato per la questione dei diritti umani e per il trattamento dei lavoratori migranti. L'ex presidente della FIFA Sepp Blatter, che ha guidato l'organizzazione quando il Qatar si è aggiudicato i diritti di ospitare la manifestazione, ha dichiarato recentemente al quotidiano svizzero Tages Anzeiger: "Il Qatar è un errore", aggiungendo che "la scelta è stata sbagliata".  
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