È ufficialmente aperto il primo ed unico orfanotrofio pubblico femminile a Kapisa, in Afghanistan, che ha come obiettivi offrire un rifugio sicuro e un futuro migliore alle bambine che vivono in condizioni estreme, segnate da povertà, malnutrizione, violenza e matrimoni precoci. Il progetto è stato reso possibile grazie al sostegno di OTB Foundation e Nove Caring Humans.
L’orfanotrofio femminile nasce su richiesta di molte madri, “donne disperate che, inginocchiate davanti all’orfanotrofio maschile (già sostenuto dalle due organizzazioni) imploravano di accogliere le loro figlie” come racconta Susanna Fioretti, presidente di Nove Caring Humans. “Per tante bambine di Kapisa l’orfanotrofio è l’unica possibilità di studiare e di mangiare tutti i giorni, è la sola speranza per non soccombere alla violenza e ai matrimoni precoci. Con l’aiuto di OTB Foundation, abbiamo subito accolto la proposta del Ministero degli Affari Sociali di aprire un orfanotrofio femminile”.
“Viste le terribili circostanze affrontate dalle bambine in Afghanistan, non potevamo che supportare anche questo progetto. Fame, freddo, lavoro minorile e varie forme di abuso sono all’ordine del giorno per bambini e giovani. OTB Foundation continua a sostenere questo paese in difficoltà cercando di dare speranza a tutte le richieste di ingresso da parte delle famiglie che arrivano presso il nostro orfanotrofio”, dichiara Arianna Alessi, vicepresidente di OTB Foundation. “Le 50 ragazze che risiedono in questa nuova struttura di Kapisa ricevono non solo alloggio e cibo, ma hanno anche accesso all’istruzione, all’assistenza sanitaria e al sostegno emotivo. Questa assistenza globale consente loro di liberarsi dal ciclo di povertà e sfruttamento che spesso accompagna il matrimonio precoce”.
Una speranza per bambine e ragazze
La necessità di luoghi sicuri come gli orfanotrofi è sempre più importante in questo contesto dove prevalgono povertà e insicurezza. Svolgono quindi un ruolo cruciale nel sostenere le famiglie che vivono in estrema povertà e non possono permettersi di provvedere ai bisogni primari dei loro figli, garantendo loro accoglienza, istruzione e accesso alle cure. Diventano un’isola di salvezza per non soccombere a fame, violenza, matrimoni precoci, abusi domestici e lavoro minorile.
Per questo, già nel 2022, NOVE Caring Humans, una delle poche Ong italiane ancora operative in Afghanistan, e OTB FOUNDATION hanno investito risorse e fondi per riattivare l’orfanotrofio pubblico maschile di Kapisa, la più piccola provincia afghana ma anche densamente popolata, che si trova a nord est di Kabul. Da allora la struttura è diventata un rifugio per oltre 50 bambini che hanno ora la possibilità di crescere serenamente.
In un contesto difficile come quello afghano, l’orfanotrofio diventa un’opportunità di crescita, educazione e protezione come racconta mamma Zara: “Da quando mio marito è scomparso, mendicare è diventata la mia unica fonte di sopravvivenza. Ho un problema alla mano destra e al piede destro che mi causano forti dolori, la mia condizione rende ancora più difficile trovare lavoro. L’unica speranza che ho avuto è stata quella di riuscire ad iscrivere i miei figli all’orfanotrofio che si trova a 15-20 minuti a piedi da dove vivo. Quindi potrò andare a trovarli spesso e ad assicurarmi che stiano bene”.
I dati
In Afghanistan, secondo il rapporto dell’IPC – Integrated Food Security Phase Classification (il sistema di classificazione integrata delle fasi della sicurezza alimentare), 3,2 milioni di bambini sotto i cinque anni sono gravemente malnutriti. Due su tre, cioè più di 13 milioni, hanno un disperato bisogno di aiuti umanitari: secondo una pubblicazione di febbraio di Save the Children, nel corso del 2024 circa 7,8 milioni di bambini non hanno abbastanza da mangiare.
Fame e malnutrizione hanno ricadute molto gravi sulla salute dei più piccoli, possono causare anche effetti duraturi sul loro sviluppo fisico e cognitivo, oltre ad avere un forte impatto psicologico. Per questo è stato previsto un servizio di assistenza psicologica all’interno degli orfanotrofi, con una specialista che valuta regolarmente le condizioni e il benessere dei minori, offrendo terapie di gruppo e, dove necessario, terapie individuali.
Le più recenti statistiche dell’Unicef sui matrimoni precoci, pubblicate nel 2023, mostrano come il 38,9% delle ragazze in Afghanistan siano soggette a questo dramma. Questo tasso allarmante evidenzia la dura realtà affrontata da molte ragazze afghane che spesso sono costrette a sposarsi in giovane età, private dell’infanzia, dell’istruzione e delle prospettive di un futuro autonomo.