Trump, tutte le donne del presidente: Melania punta alla comunità Lgbt+, Marla Maples si schiera

L’ex Firts Lady ha organizzato alla Penthouse nella Trump Tower di New York un aperitivo a favore del Log Cabin Republicans, mentre la seconda moglie del tycoon ha rotto il silenzio dopo 8 anni affermando di voler sostenere l’ex marito nella sua campagna

di Redazione Luce!
11 luglio 2024
Donald e Melania Trump

Donald e Melania Trump

Per la prima volta Melania Trump ha aperto le porte della sua residenza nella Trump Tower a New York per un evento di raccolta fondi a favore della campagna di del marito, il candidato dei repubblicani alla Casa Bianca. Se fin qui non sembra ci sia nulla di strano, la vera notizia sta nel fatto che il cocktail nella Penthouse era per Log Cabin Republicans, un gruppo che si batte per i diritti della comunità Lgbtq+.

Donald Trump contro la comunità Lgbt+: "Se tornerò presidente vieterò lo sport agli atleti trans"

L’aperitivo per il gruppo Lgbt

“Abbiamo raccolto 1,4 milioni in una notte – ha scritto l’ex First Lady –. Il nostro obiettivo è di far votare per Trump il 50% dell'elettorato gay”. Una dichiarazione d’intenti di non poco conto, considerati i costanti attacchi del marito alla comunità, in particolare per quanto riguarda le cure per le persone transgender o che stanno affrontando il percorso di affermazione di genere. Per Melania si tratta in realtà del secondo appuntamento pensato per raccogliere donazioni a favore di Log Cabin Republican: lo scorso aprile c'è stata una serata a Mar-a-Lago in Florida durante la quale è stato raccolto oltre un milione di dollari.

Quello dell’8 luglio, però ha una rilevanza tutta particolare, perché segna un suo ritorno sulla scena elettorale, dalla quale era assente da mesi. Secondo quanto riferiscono i media americani, la moglie del tycoon ha accolto i suoi ospiti nella penthouse indossando un un abito rosso Valentino. Richard Grenell, un repubblicano gay che ha lavorato nell'amministrazione dell'ex presidente, su X ha confermato che si tratta del primo evento in assoluto di campagna elettorale che si è svolto nella residenza di Trump.

Marla Maples si schiera a finaco dell’ex marito

Donald Trump e Marla Maples il giorno del loro matrimonio nel 1993
Donald Trump e Marla Maples il giorno del loro matrimonio nel 1993

Intanto nelle ultime ore anche un’altra donna vicina all’imprenditore candidato alle presidenziali ha preso posizione pubblicamente in suo favore: si tratta della sua seconda moglie, Marla Maples, madre della figlia minore Tiffany, che ha detto di essere pronta a tutto per aiutare il suo ex marito a vincere le elezioni di novembre. “Non sono mai stata una fan della politica. Vedo come può separarci e dividerci”, ha detto la sessantenne, che rompe un silenzio lungo otto anni, con un’intervista al quotidiano britannico The Evening Standard, a poche settimane dal suo discorso alla Cambridge Union.

L'ex reginetta della Bible Belt in Georgia, che si è trasferita a New York nel 1985 per seguire la carriera da modella e attrice, è più convinta che mai della sfida che la attende, una vera e propria missione la sua, mossa da una fede incrollabile nell'ex. “È tempo di svegliarsi a una verità più alta e di non credere a tutto ciò che ci viene mostrato nelle notizie", incalza Maples, che apre all’idea di diventare vicepresidente degli Stati Uniti. “Sono pronta. Sono disponibile se necessario e non sto più seduta. Voglio uscire di più, condividere di più e non aver paura dei risultati positivi o negativi che derivano dal parlare”, ha dichiarato la donna, che ama presentarsi come “sostenitrice della spiritualità e del benessere”.

Kamala Harris subentrerà a Joe Biden? Un “What if…” tra raccolte fondi e consenso elettorale

L'ambiziosa Marla Maples punta quindi niente meno che alla vicepresidenza degli Stati Uniti, anche se il suo nome non rientra finora nella lista dei papabili. E nemmeno le recenti cause legali contro Trump – ritenuto responsabile di abusi sessuali nei confronti della scrittrice E. Jean Carroll mentre era sposato con lei nel 1996 – hanno intaccato la sua fede. “Conosco il padre di mia figlia abbastanza bene da sapere che non ha mai dovuto spingersi verso un’altra persona. Ha sempre avuto donne che si sono buttate su di lui. Non credo che sia stato commesso un crimine”, afferma irremovibile. “Tutto ciò che ha fatto nel passato l'ho perdonato. Io e Donald abbiamo già avuto una conversazione in merito al perdonarci a vicenda. I matrimoni sono una sfida, soprattutto quando li rendi pubblici sui media”, ha raccontato alla testata britannica. La 60enne considera inoltre la clamorosa vicenda giudiziaria della colpevolezza di Trump in merito ai 34 capi d'accusa per aver influenzato illegalmente le elezioni del 2016 attraverso il denaro pagato alla pornostar Stormy Daniels come “una piccola storia sexy”, mentre “abbiamo un Paese che sta fallendo e le nostre città non sono protette”.