Scuola, altro caso di violenza. E i genitori (in molti casi) appoggiano i figli

di EDOARDO MARTINI
29 maggio 2023
Scuola e violenza. Un altro episodio di violenza a scuola. Questa volta il teatro della vicenda è stato l'Iis Emilio Alessandrini, ad Abbiategrasso nel milanese, dove uno studente 16enne di un istituto di secondo grado ha aggredito in classe una professoressa

Scuola e violenza. Un altro episodio di violenza a scuola. Questa volta il teatro della vicenda è stato l'Iis Emilio Alessandrini, ad Abbiategrasso nel milanese, dove uno studente 16enne di un istituto di secondo grado ha aggredito in classe una professoressa

Scuola e violenza. Un altro episodio di violenza a scuola. Questa volta il teatro della vicenda è stato l'Iis Emilio Alessandrini, ad Abbiategrasso nel milanese, dove uno studente 16enne di un istituto di secondo grado ha aggredito in classe una professoressa. La donna sarebbe stata colpita al braccio con un'arma da taglio e non sarebbe in condizioni gravi.

Cosa è successo

Il ragazzo è entrato in classe con una pistola, fortunatamente giocattolo, e ha minacciato i compagni intimando loro di uscire, poi avrebbe ferito la professoressa all’avambraccio con un coltello. All'arrivo dei carabinieri, il ragazzo ha posato l'arma, a gas a pallini come quelle usate per il softair, sul banco, ha messo le mani sulla testa e si è consegnato senza opporre resistenza. Il giovane è stato successivamente trasportato all'ospedale San Paolo di Milano a causa di alcune ferite. Il ragazzo non ha precedenti penali e nella sua storia clinica non risultano problemi psichiatrici. Anche il ministro dell'Istruzione Giuseppe Valditara raggiungerà la scuola. "Oggi mi recherò ad Abbiategrasso dove è accaduto un fatto particolarmente inquietante. Dopo l'esperienza del Covid gli episodi di bullismo si stanno moltiplicando, proprio perché si è interrotta quella relazione interpersonale che è fondamentale nello sviluppo educativo", ha dichiarato.

La violenza continua a entrare prepotentemente senza sosta nella quotidianità delle nostre scuole, al punto che il Ministero dell’Istruzione e del Merito ha annunciato che "valuterà i presupposti per proporre una costituzione di parte civile, eventualmente lamentando anche un danno d'immagine all’Amministrazione".

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Quando esplode lo scontro aperto tra insegnante e alunno, il 29% dei genitori tende ad appoggiare il figlio a prescindere (Ansa)

Scuola e violenza: il quadro preoccupante della situazione scolastica

Dal caso della professoressa di Inglese, di un istituto di Castellammare di Stabia, picchiata dalla mamma di un'alunna perché le avrebbe dato voti troppo bassi a quello del preside aggredito e colpito con un pugno dal parente di un'alunna a Cesena. Sono solo gli ultimi di una lunga scia di episodi che vedono i nostri insegnanti troppo spesso bersaglio di aggressioni e vessazioni.

Ma come mai accade tutto questo? Per fare chiarezza prendiamo in considerazione la recente indagine di Skuola.net che, interpellando 1.800 ragazze e ragazzi delle classi superiori di tutta Italia, ha fatto emergere un quadro davvero preoccupante.

All’origine di così tanta aggressività e insubordinazione da parte degli studenti di oggi, potrebbe esserci anche lo zampino di un mutato atteggiamento dei genitori. Perché in passato, di fronte a casi del genere, le famiglie tendevano a schierarsi in blocco dalla parte del docente.

Oggi, invece, gli equilibri sembrano essere nettamente mutati e i ragazzi potrebbero in qualche modo sentirsi appoggiati se decidono di passare all’azione. Infatti, sempre basandosi sui racconti dei giovani interpellati da Skuola.net, quando esplode lo scontro aperto, solamente poche volte (22%) a casa danno ragione comunque all’insegnante. La maggior parte (49%) vuole prima valutare il caso. E un preoccupante 29% tende ad appoggiare il figlio a prescindere. Così non sorprende che, solo dall’inizio di quest’anno scolastico, ben 1 studente su 5 ha raccontato di aver assistito a uno scontro frontale tra un suo compagno e il professore di turno mentre si trovavano in classe. Inoltre, in circa un terzo dei casi si è trattato addirittura di episodi sistematici e non isolati. Alla fine, volendo fare un bilancio di lungo periodo, in media 1 studente su 3 è stato testimone nel corso della sua carriera scolastica di almeno un’aggressione ai danni di un docente in cattedra.
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Quando si verificano questi episodi, solo in 1 caso su 5 il grosso della classe ha preso le parti del docente (Ansa)

Insulti, lancio di oggetti e faccia a faccia

Di che tipo sono le violenze? Quasi sempre (70%) ci si ferma sul piano "verbale" (insulti, risposte fuori luogo, proteste rumorose). Ma è comunque enorme la percentuale di quanti riportano anche di vere e proprie aggressioni "fisiche" (lancio di oggetti, faccia a faccia, mani addosso, ecc.). E un ulteriore 12% ha segnalato un mix tra parole pesanti e affronti a corta distanza. E il resto della classe, che fa? Quando si verificano questi episodi sembra che i presenti non si adoperino un granché per arginare il problema: solo in 1 caso su 5 il grosso della classe ha preso le parti del docente, in 1 caso 3 ha persino alimentato la cosa sostenendo l’aggressore, nel resto dei casi ha osservato senza fare nulla. Per questo, spesso, i docenti preferiscono ripiegare in ritirata, contenendo la questione tra le quattro mura dell’aula. La soluzione più adottata in caso di aggressione, così nel 60% dei casi, è il provvedimento "interno": una nota sul registro o qualcosa di simile. Ma in 1 caso su 4 i prof hanno preferito addirittura subire in silenzio per non dare troppo risalto alla cosa o, al massimo, hanno alzato la voce per richiamare al rispetto del proprio ruolo. Solo nel 15% dei casi il docente ha coinvolto la presidenza.

Chi è l'aggressore

Tornando al caso di Abbiategrasso, secondo quanto emerso finora il 16enne protagonista dell’aggressione, apparterebbe a una famiglia bene, non avrebbe né precedenti né problemi di natura psichica. Il giovane avrebbe però alcuni problemi scolastici: quest’anno avrebbe infatti preso 6 note disciplinari, quattro delle quali dalla prof che ha aggredito. Una di queste note era stata fatta perché il ragazzo aveva spruzzato in classe durante una lezione un liquido maleodorante. Proprio domani i genitori sarebbero dovuti andare a scuola per un colloquio con i docenti.

Il preside

Il preside dell’istituto superiore Emilio Alessandrini di Abbiategrasso, Michele Raffaeli, molto scosso dall’episodio non riesce a trovare una spiegazione a quanto accaduto. “Non ci sono evidenze particolari – ha detto ai cronisti che si sono assiepati davanti alla scuola – non avevamo segnali. Avevo convocato per domani i genitori per motivi didattici”.