"La tutela della sicurezza delle donne è un dovere di tutti"
Dall’indagine emerge come negli ultimi 12 mesi il totale delle ricerche svolte su Google in Italia con le parole "uomo violento" siano state ben 33.000, come ad esempio "uomo violento cosa fare", "come comportarsi con un uomo violento" e "come allontanare un uomo violento". Lo studio rivela anche ricerche più specifiche relative a situazioni coniugali difficili. Tra quelle più frequenti, spicca "mio marito quando beve diventa cattivo" (3.840 ricerche in un anno), "mio marito ha scatti d’ira" (2.520 volte l’anno) e "mio marito mi picchia" (2.040 volte l’anno). I dati sono ancora più allarmanti fuori dalle mura domestiche e potrebbero riguardare coppie più giovani. La conferma arriva in particolare da una ricerca molto frequente: "è normale che il mio ragazzo mi picchi" è cercata 7.080 volte l’anno.
L'altro dato scioccante è la ricerca "come stuprare", cliccata per 840 volte in un anno. Un numero che deve far riflettere e che mostra una certa propensione a commettere il reato, come anche le ricerche su "droga dello stupro" (118.800 volte in un anno) oppure "droga dello stupro come si fa", cercata 1.080 volte in un anno. Il bisogno di sicurezza si evince anche da ricerche di metodi per difendersi: "Spray al peperoncino" è la ricerca più frequente, con un volume pari a 177.600 ricerche in un anno, ma anche "Corso difesa personale femminile" cercata 2.040 volte l’anno.
Ale Agostini CEO di AvantGrade.com, ha commentato così la situazione: "La tutela della sicurezza delle donne è un dovere di tutti. Ognuno di noi ha il dovere morale di dare un contributo e soprattutto anche di puntare i riflettori sulle gravi condizioni delle donne rifugiate, perché è solo attraverso maggiore sensibilizzazione e divulgazione che le cose cambieranno davvero".
L'andamento dei femminicidi nel report "Il pregiudizio e la violenza contro le donne"
Dall'inizio dell'anno sono state uccise 104 donne. È quanto emerge dai dati delle forze dell'ordine a livello nazionale (anche se gli ultimi aggiornamenti delle associazioni parlano di 125 vittime), contenuti nel report "Il pregiudizio e la violenza contro le donne", elaborato dalla Direzione centrale della polizia criminale del Dipartimento della Pubblica Sicurezza per il terzo anno consecutivo e presentato in Campidoglio a Roma. Il dossier monitora l'andamento degli omicidi volontari consumati nel biennio 2020-2021 e nel periodo 1 gennaio/30 settembre 2022, confrontato con l'analogo periodo dell'anno precedente, con un breve cenno anche all'andamento nel decennio tra il 2012 e il 2021.
Nei primi nove mesi dell'anno si registra una diminuzione dei femminicidi rispetto allo stesso periodo del 2021 (sono stati 82 anziché 90). Di queste 82, 71 sono state uccise in ambito familiare e affettivo (-8% rispetto al periodo precedente): in relazione a queste, 42 (quasi 2 su 3) hanno trovato la morte per mano del partner o dell'ex partner (-19%). Confrontando l'intero anno 2021 con il 2020, in cui si assiste ad un aumento del 6% degli omicidi in generale, si registra un numero invariato di vittime di sesso femminile, con l'incremento dell'1% delle donne uccise in ambito familiare e affettivo. Esaminando il modus operandi dei femminicidi in ambito familiare/affettivo nel 2022, le 71 donne sono state uccise in 31 casi con l'uso di armi bianche o improprie (come coltelli da cucina, arnesi da lavoro e pietre), in 19 casi con armi da fuoco, strangolate in 10 casi, sempre in 10 casi percosse, in un caso per avvelenamento.
Sempre nel 2022, la maggioranza degli assassini (77% italiani) rientra nella fascia d'età tra 31 e 44 anni (il 28%), cui seguono quella 45-54 anni (il 21%), quella ultrasessantacinquenne (20%), con la stessa incidenza quelle 18-30 anni e 55-64 anni (15%), nell'1% dei casi gli autori di reato sono minori. Le vittime uccise da partner o ex partner (per il 79% italiane), sono per il 29% donne ultra 65enni, per il 24% con un'età tra 31- 44 anni, per il 21% con un'età tra 45 - 54 anni, per il 19% con un'età tra 55 - 64 anni e per il 7% tra i 18-30 anni. Allargando la panoramica dell'esame si evidenzia, infine, come, negli anni dal 2012 al 2021, al deciso calo del dato complessivo delle vittime di omicidio, pari al 44%, corrisponda un decremento più contenuto delle vittime di genere femminile (-28%).