Le patologie del cuoio capelluto mettono in crisi anche le donne, soprattutto in
menopausa. L'
alopecia androgenetica, cioè la progressiva perdita dei capelli, generalmente collegata nell'immaginario collettivo al sesso maschile, oggi è molto diffusa anche tra il
sesso femminile. Le italiane che ne soffrono - con pesantissime ripercussioni psicologiche - sono quasi
4 milioni, circa il 13% della popolazione femminile. A livello globale,
l’alopecia è una delle più comuni
malattie autoimmuni che interessa il 2% della popolazione generale (1 paziente su 85), in particolare giovani entro i 30 anni.
Jada Pinkett Smith soffre di alopecia, una malattia che comporta la caduta di capelli o peli
Alopecia, farmaci e terapie per contrastarla
E le novità terapeutiche, tra cui i
farmaci biologici, nella cura delle varie forme di alopecia sono tra le principali tematiche al centro del 97esimo congresso della Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (
Sidemast), in corso a Napoli fino al 16 giugno. Si tratta di un'occasione per ribadire il ruolo chiave del dermatologo nella gestione delle
patologie di unghie e capelli. “E’ un settore esistente da sempre in medicina - spiega
Giuseppe Argenziano, presidente Sidemast - che però oggi ha bisogno di essere consolidato e associato alla figura dello specialista in dermatologia, soprattutto in onore delle tantissime novità terapeutiche”.
Giuseppe Argenziano, presidente Sidemast, Società italiana di dermatologia e malattie sessualmente trasmesse (Facebook)
Sotto i riflettori, in particolare, le nuove
tecniche diagnostiche non invasive per lo studio delle patologie del cuoio capelluto e le terapie innovative di medicina rigenerativa per l'alopecia androgenetica e per la caduta di capelli stagionale o legata a fattori scatenanti (parto, diete, interventi chirurgici e infezioni come il Covid). “Grazie alla
videodermatoscopia e alla microscopia confocale - si legge in una nota - oggi è possibile offrire una diagnosi specifica ai pazienti per garantire loro terapie personalizzate”. Ma il congresso dedica focus anche alle
tossicità dermatologiche legate alle
oncoterapie, per approfondire e aggiornare le cure contro l'alopecia dei
pazienti oncologici. Grande attenzione è dedicata infine alla medicina rigenerativa per il trattamento della calvizie e del telogen effluvium di varia natura e post-Covid, tecniche che rappresentano l'ultima frontiera della
dermatologia. Tali tecniche, infatti, stimolano, a seconda del procedimento, il follicolo favorendo
un aumento della densità e del numero dei capelli e riducendone in modo significativo la caduta.
Le patologie del cuoio capelluto mettono in crisi anche le donne, soprattutto in menopausa
Alopecia e menopausa
L'
alopecia areata colpisce circa il 2% della popolazione
, 147 milioni di persone nel mondo. Considerata ancora un tabù, crea gravi disagi a chi ne è affetto. Può presentarsi in varie forme e diversi livelli di gravità, da una a più chiazze completamente prive di capelli fino alla caduta di tutti i capelli e dei peli del corpo. “Si tratta di una malattia autoimmune che interessa potenzialmente tutti i follicoli piliferi presenti sul tegumento cutaneo” afferma
Bianca Maria Piraccini, professoressa ordinaria e direttrice dell'Unità complessa Dermatologia Alma Mater Studiorum Università di Bologna e responsabile scientifico del Corso Sidemast “Terapie innovative in tricologia”.
Bianca Maria Piraccini, professoressa ordinaria e direttrice dell'Unità complessa Dermatologia Alma Mater Studiorum Università di Bologna e responsabile scientifico del Corso Sidemast “Terapie innovative in tricologia”
L’alopecia può divenire
totale ed universale quando sia ha la perdita di tutti i capelli e dei peli, con grave disagio psicologico. “Pertanto, in tale patologia si associano sia
alterazioni immunitarie sia, nel 75% dei pazienti, dei gravi disturbi psicologici” aggiunge la professoressa. La comparsa dell'alopecia androgenetica è dovuta a
una ipersensibilità dei follicoli piliferi agli ormoni androgeni o a disturbi dell'equilibrio ormonale, in particolare alla variazione del livello degli estrogeni e degli androgeni. Per questo si manifesta soprattutto in menopausa - quando si abbassa il livello degli estrogeni - ma può fare il suo esordio anche in altre fasce di età.
Mariateresa Cantelli, membro della Sidemast e ricercatrice dell'Università Federico II di Napoli dove è responsabile dell'ambulatorio di Tricologia (Twitter)
“L'alopecia androgenetica può spaventare, soprattutto una donna e può avere un impatto psicologico anche molto importante” spiega
Mariateresa Cantelli, membro della Sidemast e ricercatrice dell'Università Federico II di Napoli dove è responsabile dell'ambulatorio di Tricologia. “Nella donna può essere curata e contrastata con
una terapia ad hoc. Esistono poi diverse tecniche innovative che possono stimolare i capelli in accompagnamento alle terapie sistemiche e supportare l'attivazione del follicolo pilo-sebaceo e la ricrescita dei capelli” conclude Cantelli.