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Sanremo, Benigni legge una lettera d'amore alla Costituzione. E Pelù porta la Pace sul palco

Il rocker toscano sventola una bandiera arcobaleno e rilancia il FantaSanremo, il Comico omaggia Mattarella, primo presidente ospite all'Ariston

di MARIANNA GRAZI -
8 febbraio 2023
Chiara Ferragni Mattarella Amadeus

Chiara Ferragni Mattarella Amadeus

Archiviata la prima serata del Festival di Sanremo, tra successo di pubblico (62,4% di share), grandi artisti in gara e i primi bilanci di una serata che, fuori dalla competizione, ha avuto una protagonista assoluta, Chiara Ferragni, e un patron d'eccezione, il presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, per la prima volta storica di un Capo di Stato all'Ariston. A rendergli omaggio un emozionatissimo Gianni Morandi sulle note dell'inno di Mameli, seguito poi dal sempre irriverente ma puntuale Roberto Benigni, che declama dal palco di Sanremo un vera e propria lettera d'amore alla Costituzione, "la più bella che si potesse immaginare", alla libertà, ideale prezioso e mai scontato, e alla pace. 

Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella per la prima volta per un Capo di Stato ospite al Festival di Sanremo

Piero Pelù: dalla bandiera della Pace al riscatto del FantaSanremo

Una pace che richiama inevitabilmente al "caso Zelensky", con la controversa vicenda sull'intervento del presidente ucraino nella serata finale che aveva scatenato non poche polemiche e si è "risolta" in modo altrettanto criticato, ovvero con il passo indietro del numero uno di Kiev che manderà una lettera che Amadeus leggerà dal palco. Un tema richiamato anche fuori dal teatro, da Piero Pelù, nell'esibizione come ospite in Piazza Colombo: il rocker toscano, non nuovo a esternazioni politiche durante le sue performance, ha cantato esibendo una bandiera arcobaleno attaccata all’asta del microfono e sventolata con convinzione a favore di telecamera. E si è divertito anche a rintuzzare il fuoco, ben poco sfavillante fino a quel momento, del FantaSanremo: se il numero di squadre iscritte ha fatto registrare numeri da record, la partecipazione attiva dei cantanti ha fatto segnare un'inversione di tendenza rispetto allo scorso anno, diventando molto meno plateale.. Il 'riscatto' plateale se lo è quindi intestato proprio lui, Piero Pelù, a cui è stato intitolato un bonus di 20 punti da assegnare all'artista in gara che sottraeva la borsetta o altro effetto personale ad una persona del pubblico e che ha deciso per un'autocitazione: durante l'esibizione in Piazza Colombo con 'Gigante', è sceso tra il pubblico e ha preso la borsetta ad una spettatrice. Peccato che i 20 punti non andranno a nessuno, essendo Pelù ospite e non in gara.

La prima volta di Sergio Mattarella: social impazziti per il presidente

L'arrivo di Mattarella, accompagnato dalla figlia Laura, primo Capo dello Stato all'Ariston è stato accolto con dalla standing ovation del pubblico. Che lo ha accolto in piedi mentre prendeva posto in uno dei palchetti laterali del teatro, accompagnato dal lungo applauso della sala. Una sorpresa assoluta, tenuta segreta fino all'ultimo dopo giorni di contatti con il Quirinale, e annunciata solo a poche ore dal via, provocando un'ondata di reazioni sui social. "Un sogno, forse una favola!", scrivono dalla fanbase "Le Bimbe di Sergio Mattarella".
Poche ore prima dell'inizio della serata, sempre su Instagram, era apparso un selfie di Chiara Ferragni che immortalava i conduttori Amadeus e Morandi proprio con il presidente Mattarella e la figlia, immagine che ha immediatamente fatto il giro del web e una pioggia di commenti entusiasti sotto il post dell'influencer. "L’Italia è una repubblica democratica fondata su Sanremo, adesso è ufficiale", cuori a non finire, incitamenti e complimenti. 

L'inno di Benigni alla Costituizione, alla libertà e alla pace

Roberto Benigni rende omaggio ai 75 anni della Costituzione Italiana dal palco di Sanremo

Dopo l'Inno di Mameli intonato da Gianni Morandi, la parola passa quindi a Roberto Benigni. Abile come sempre nel mescolare i registri, l'attore e regista inizia raccontando la sua emozione: "Mi batte il cuore, è davvero un'edizione speciale del festival, è tutto nuovo, anche l'Ariston, la scenografia è meravigliosa, ci sono tanti debuttanti. E poi c'è una grande novità, per la prima volta il presidente della Repubblica". Ma dai toni solenni il premio Oscar, come sempre abile a mescolare i registri, passa allo scherzo rivolto a Mattarella: "Sono felice che lei sia qui, presidente, ma le faccio notare una cosa: lei è al secondo mandato, Amadeus al quarto e ha già prenotato il quinto, pensa di fare il sesto, il settimo. Mi chiedo: è costituzionale? Presidente bisogna fermarlo, è un colpo di stato, si è montato la testa, vuole pieni poteri, sta organizzando la marcia su Sanremo si vuole prendere tutto, è una dittatura". Poi Benigni si fa serio: "La Costituzione c'entra anche con Sanremo, perché è un'opera d'arte e canta la libertà e la dignità dell'uomo, ogni parola sprigiona una forza evocativa e rivoluzionaria come le opere d'arte, butta all'aria tutto il soffocamento, l'oppressione, l'ingiustizia e la violenza di prima, è uno schiaffo al potere, ci fa sentire che viviamo in un paese che può essere giusto e bello, ci dice che il mondo può essere senza violenza". La Costituzione, "è un sogno fabbricato da uomini svegli, è una cosa che può accadere una volta nella storia di un popolo, se c'è una canzone ce le assomiglia è l'incipit di Volare".

Il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella con Roberto Benigni, in occasione della 73^ edizione del Festival di Sanremo

Tra gli articoli c'è l'imbarazzo della scelta, "l'1, il 2, il 3, il 4, il 9 - enumera Benigni - l'11 celeberrimo, come una poesia, che dice che l'Italia ripudia la guerra: pensate la forza, la bellezza, la perentorietà di chi ha scritto questa frase. Se questo articolo lo avessero adottato anche gli altri – ed è chiaro il richiamo a ciò che sta accadendo ormai da un anno in Ucraina – non esisterebbe più la guerra sulla faccia della terra, nessuno Stato potrebbe invadere un altro Stato". Ma nel cuore di Benigni c'è l'articolo 21, "il mio preferito e il più importante: il pilastro di tutte le libertà dell'uomo". L'ultima pagina della Costituzione è rimasta bianca: "A noi i padri costituenti hanno lasciato una sola cosa da fare, far diventare questo sogno realtà", conclude l'attore, premiato anche lui da una standing ovation finale.